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Opera settima – L’Equinozio del tempo – Davide Vaccino

3 min read
di Davide Vaccino
Prefazionedell’autore
A cura di EnigmaDivì
Collana Autoricontemporanei Poesia
Pagg. 116
Prezzo € 12,00

 

Opera edita in sole 77 copie, i cuiproventi saranno destinati alla Lotta contro i tumori.

Peracquisti: enigmadivi@gmail.com

 

La poesia di Davide Vaccino è permeata daun profondo pessimismo, che muove da una visione malinconica della vita, comese l’autore si chiedesse continuamente che logica c’è nel condurre l’esistenzafra le poche gioie e i molti dolori per concluderla poi inderogabilmente con ilpassaggio di quella porta oscura oltre la quale non vi sono certezze, ma al piùsperanze.
Già in Presenze e Assenze,edito dal Foglio Letterario, avevo riscontrato questa caratteristica, che trovaconferma ulteriore in questa Opera Settima – L’equinozio del tempo –, come del resto precisa Vaccino nella prefazione da lui stesso stilata.
Il problema esistenziale, che è di tutti,in questo poeta assume una veste di particolare drammaticità al punto che viveproprio solo di esso e questo fa sì che a volte possa apparire anche un po’cinico, ma è solo una parvenza, perché quel flusso di angoscia sottile che,racchiusa nel suo animo, permea i versi non è frutto di uno sguardodisincantato, bensì di un deluso che, nonostante tutto, cerca ancora la suaillusione  (…/ ché il Paradiso / può aprirsi a chiunque, / si dice, / e,dunque, io, mi ergo / a Cristo in Croce.). E il pessimismo siaccompagna a momenti di scoramento, come se la visione di un buio incipientevenisse stretta nella morsa delle tenebre (…/ Il mio albero, ora, / è unfrutice spoglio.) .
Eppure, fondamentalmente, il poeta è legatoalla vita, certamente insoddisfacente, pessima, incongruente, irreale nella suarealtà, non rispondente al suo anelito, ma per lui è motivo di confronto, èoccasione per analisi interiore, è passaggio nel deserto, ma è ciò che si trovaper le mani e che se non riesce ad assaporare, è comunque tutto ciò chepossiede, unico bene, unico dolore (…/si capisce d’essere vivi / quandoviene la Sera.) (…/Seppellitemi con una poesia / scritta in momenti gioiosi /che narri di giorni felici / che narri di giorni felici /…).
Non a caso poi le liriche sono precedutedall’aforisma di un altro autore, che dalla vita ebbe ben poco se non lasoddisfazioni di esprimersi in poesia a livelli eccelsi;  sono dell’opinioneche queste poche parole siano idonee,  molto di più delle mie, a delineare, inbreve e con precisione, la poetica di Vaccino. Giovanni Pascoli, uno dei mieipoeti preferiti, infatti scrive: Confessa, / che è mai la vita? / E’l’ombra / d’un sogno fuggente.
Opera settima non è un ombra, maraccoglie la penombra di un animo, lo sfogo di un poeta in cerca di sé.
Da leggere, senz’altro.
 
Davide Vaccino, Cavaliere dellaPoesia, Cavajer ëd le Tradission, nonché Medaglia d’Argento e di Bronzoconferitegli dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è  nato aVercelli l’otto settembre del 1970.
Nella sua carriera artistica, iniziata neiprimi anni Ottanta, a soli 9 anni e concretizzatasi professionalmente intornoalla metà dei Novanta, l’Autore piemontese ha conseguito 95 Onorificenze, Premie Riconoscimenti.
Un referendum promosso nel 1998 dalquotidiano “La Stampa” ha indicato Vaccino fra i quattro personaggi vercellesipiù apprezzati.
Numerose sue liriche sono state tradotte ininglese, francese, spagnolo, tedesco e in vari dialetti nazionali, diventandooggetto di studio in diverse scuole ed università europee, venendo anchepubblicate su almeno 20 antologie italiane e straniere; inoltre, dal 1999 adoggi Davide Vaccino è organizzatore, insieme a tre Amministrazioni comunali,del prestigioso Premio di Poesia “Albano Greggio Oldenico”, di cui è mente ePresidente di Giuria.
Ha pubblicatole sillogi:

1996:

                     Frammentidi Pazzia.

1999:

                     Benvenutinel Crepuscolo.

2001:

                     Passaggi:Canti di Demoni e di Dei.

2004:

                     AlbaPriméva.

2006:

                     LeCatacombe dell’Anima.

2008:

                     Presenzee Assenze.

2010:

                     OperaSettima – L’Equinozio del Tempo

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