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Raffaella Abruzzese

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Raffaella Abruzzese

Ciao e grazie per averci mostrato le tue opere alla festa di KULT. So che da tempo scrivi su KULT, ma a beneficio di coloro che non ti conoscono ancora, potresti parlarci di te, di cosa fai nella vita e del tuo percorso culturale?
Mi chiamo Raffaella, ho 20 anni, lavoro e studio. La mia vita e’ molto impegnata perche’ lavoro 8 ore in una cooperativa e la sera vado a scuola per terminare i miei studi in grafica pubblicitaria. Ho cercato di dedicarmi ad altri hobbies, ma non mi rimane molto tempo e sto cercando di organizzare al meglio il mio poco tempo libero.

Qual’e’ il tuo rapporto con l’arte e cosa significa per te dipingere?
Ho iniziato il venturi 5 anni fa perche’ mi piaceva disegnare, poi col tempo ho visto una crescita molto profonda in me grazie all’aiuto del mio prof di plastica, Mario Adani, che ora e’ in pensione. Per me l’arte e’ un grande approccio verso il mondo esterno, molto interessante, ma molto complicato per la sua vastita’. Dipingere e’ come se fosse un lavoro, oltre che un piacere, ma il tempo che posso dedicare a questa attivita’ non e’ molto, quindi per ora e’ poco piu’ che un hobby. Pero’ in futuro diventera’ la mia professione.
Ho cominciato a dipingere rappresentando su di un foglio la realta’ attraverso la composizione di oggetti veri, quotidiani, come nature morte. Col trascorrere del tempo ho visto cio’ che ci circonda e mi ha illuminato verso un nuovo cammino che e’ l’arte contemporanea. Cio’ che voglio trasmettere e’ provocatorio, in quanto la gente vuole far vedere il lato "bello", estetico delle cose. Io invece sono piu’ provocatoria per far capire quanto quella cosa, pur essendo esteticamente bella e canone di perfezione, abbia equilibrio ed armonia che possono essere rotti proprio per trasmettere il contrario. Faccio questo perche’ e’ la mia denuncia alla societa’ dell’immaggine ed ai troppi eccessi; cerco di trovare un giusto equilibrio nel disequilibrio.

Dacci alcune tue impressioni sulla festa di KULT.
Purtroppo sono arrivata un po’ tardi, perche’ prima ero a scuola, ed inoltre sono dovuta andare via presto per una ragione "tecnica", quindi non ho avuto il tempo che volevo per parlare con le persone.

Quali iniziative pensi che potrebbero essere utili/formative per giovani artisti come te?
Pensavo ad uno spazio dove la gente e’ attirata ed incuriosita e vada per imparare, almeno per quella sera, a fare un bozzetto di una sua impressione o di un suo sentimento o comunque un segno nel foglio, anche con soltanto un colore. E’ un modo per avvicinare la gente all’arte in modo attivo.
Anch’io che a scuola ricevo molti insegnamenti, faccio ancora fatica a capire ed ad entrare veramente nel quadro. Quindi venire proprio a contatto materialmente con la superficie e con il colore, tenendolo in mano, ti permette di metterti in relazione con la matita e te stesso.

Credi che le nuove tecnologie possano realmente contribuire ad una maggiore diffusione culturale e offrano piu’ possibilita’ agli artisti emergenti?
Sicuramente. Ad esempio, oggi c’e’ una fortissima richiesta di grafici pubblicitari, ma e’ il grafico pubblicitario che fa fatica ad inserirsi nel mondo della grafica. Quindi il computer e l’informatica e’ utile perche’ davanti ad un computer vedi una carta impaginazione, oppure sei colpita da un particolare sfondo e gia’ adesso vengono richieste persone che sappiano creare pagine web accattivanti.

Stefania, grazie per il tempo che ci hai dedicato e complimenti ancora per le bellissime opere che ci hai mostrato alla festa.


Thomas Serafini
Raffaella Abruzzese

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