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Claire Clairmont – Marco Tornar

4 min read
Presentazione diRoberto Mussapi
Edizioni Solfanelli
Narrativa romanzo
Collana Pandora
Pagg. 224
ISBN 978-88-89756-93-5
Prezzo € 16,00
 
Quando termino la lettura di un libro e misento scosso profondamente, so di aver avuto per le mani una perla rara; se poiquesto stato emozionale si ripresenta dopo alcuni giorni al solo riaffiorare dialcune immagini o situazioni che ho ritenuto particolarmente significative eprovo un turbamento interiore che gradualmente si scioglie in un senso diserenità, sono consapevole che quanto ho letto è un’autentica opera d’arte, uncapolavoro che rimarrà sempre dentro di me.
A essere del tutto sincero, prima dellalettura nutrivo il timore di potermi trovare di fronte a un feuilleton, insommaa un romanzo d’appendice, in questo indotto dal poco che sapevo dellaprotagonista, sorellastra di Mary Shelley e quindi cognata del poeta, amante diLord Byron, da cui ebbe Allegra, una figlia morta in tenera età. La vicenda diPercy Shelley, perito in un naufragio, e del poeta baronetto inglese morto dimeningite a Missolungi, unita a quella della prematura scomparsa della bimbalasciavano infatti presagire una narrazione volta a commuovere facilmente illettore, non rivestendo la figura di Claire Clairmont un interesse particolare,se non quello di essere stata privata dei suoi più stretti affetti ancora inetà giovanile.
Per fortuna mi sbagliavo, e anche di molto,perché la protagonista principale è una donna di eccezionali qualità, forse nonversata per la poesia, ma testimone di fatti, di eventi importanti, lei stessaattrice e vittima dei medesimi, condannata a vivere moltissimi anni con il suodolore, una figura che si riassume nell’epitaffio che lei volle fosse scolpitosulla lapide della sua tomba nel cimitero di Antella: Passò la vitasoffrendo, espiando non solo le proprie colpe ma anche le proprie virtù.
Scomparsa dal ricordo, a differenza diPercy e Mary Shelley e di Lord Byron, Claire Clairmont è tornata a vivere inquesto meraviglioso romanzo di Marco Tornar che ha sollevato i veli dell’oblio,realizzando ciò che unisce i morti ai vivi, quella memoria che diventapatrimonio comune, che ci permette di volgerci all’indietro e di saperproseguire in avanti.
L’autore è l’io narrante, sia nel momentoin cui percorre il viaggio alla ricerca dei luoghi di questa memoria, siaquando si cala nei panni di Edward Silsbee, ricco americano, docenteuniversitario, che nella seconda metà del XIX secolo viene in Italia e si recaa Firenze con la speranza di avere un colloquio con l’unica che ancora sia ingrado di dire qualche cosa di nuovo sui coniugi Shelley e su Byron.
Così si svolge la vicenda, in una tensionesottile, quasi evanescente, ma sempre presente, e come in un palcoscenicol’apertura del sipario rivela gli attori, qui si scostano progressivamentedrappi polverosi per svelare una vita e un personaggio straordinario.
L’atmosfera di quell’epoca, la luce diFirenze nelle stagioni, la passione amorosa che divampa fra Edward e Georgina,pronipote di Claire, i dialoghi, spesso monologhi, fra l’americano e la protagonista,uno spaccato di vita sociale in un’Italia nel periodo immediatamente successivoall’unità, il funerale di Shelley sono un grande esercizio di stile da cuitraspare la natura poetica di Tornar, che riesce a mantenere per tutta lanarrazione un ritmo equilibrato, proprio di una cosa del passato, come unafotografia ingiallita la cui osservazione ci porta poco a poco a scoprire e adefinire i soggetti ritratti.
In un italiano estremamente preciso ecorretto, sempre più raro oggi, pagina dopo pagina si passa da un’inizialecuriosità alla necessità di conoscere, anche perché sapere  di Claire Clairmontvuol dire scoprire un passato che è nostro patrimonio, significa rifletteresull’esistenza e sulle tante domande che inconsapevolmente ci poniamo.
A un certo punto del romanzo Claire dice: Pensereivolentieri che la mia memoria possa non perdersi nell’oblio com’è accaduto allamia vita; ebbene questo suo desiderio si è realizzato grazie a MarcoTornar, che ci ha fatto dono di un libro di stupefacente bellezza.
 
Marco Tornar (Pescara 1960) hapubblicato le raccolte di poesia Segni naturali (Bastogi, Foggia 1983) eLa scelta (Jaca Book, Milano 1996); le prose Rituali marginali(Bastogi, Foggia 1985) ed Errando di notte in luoghi solitari (Quadernidel Battello Ebbro, Porretta Terme 2000); il romanzo Niente più che l’amore(Sperling & Kupfer, Milano 2004). Ha curato l’antologia di poesia italiana Lafuria di Pegaso (Archinto, Milano 1996).

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