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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Come già accennato nell’editoriale questo mese si festeggia un evento che coinvolge molti scrittori di rete: il primo compleanno di Racconti1 e1 Letteratura1 (rivista letteraria creata da Raffaele Gambigliani Zoccoli, che ci teniamo a salutare) è infatti avvenuto con l’uscita del loro diciassettesimo5 aggiornamento (che riportiamo in coda a SUSSURRI), pochi giorni da quando potrete trovare in rete questo testo. Consigliarvi poi di non perdere questo loro ultimo numero è un obbligo a cui adempio con piacere, ma mi fa ricordare che, a dire il vero, molte altre sono le riviste di rete che è già da tempo, pur volendo, dimentico di proporvi, nonostante il loro alto livello qualitativo e il loro collegarsi a noi, almeno per modalità e intenti… e, promettendo di fare di meglio per marzo, questo mese voglio almeno ricordare anche l’ottima dad@mag, all’interno della quale saluto Massimo Canetta.
E prima di far partire la musica voglio informarvi che oltre all’appena citato aggiornamento di Racconti e Letteratura troverete, sempre dopo i racconti di questo mese, anche l’editoriale della rivista Sentieri Selvaggi, che sembra stare passando un periodo di acque burrascose, e che ci teniamo a "promuovere" per quel poco che possiamo, su queste nostre pagine.

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Come promesso il mese scorso, il primo spazio all’interno di SUSSURRI anche questo mese è dedicato a Centosessanta, la rubrica nella rubrica pensata e realizzata da Enrico Miglino (del quale, a breve, uscirà Francesco in edizione E-PaperBack). Vi ricordo che questo spazio raccoglie poesie che possono essere inviate in giro attraverso SMS2, poesie quindi lunghe al massimo centosessanta caratteri, ma non per questo meno belle, suggestive e definite di altre, anzi. Quanto Enrico propone è infatti, come vi accorgerete continuando a seguirci, un ottimo compromesso tra dimensione e musicalità: si passa dall’immagine, alla poesia cento per cento suono, alla dolcezza fatta parole. Il commento all’idea e alla realizzazione è ovviamente ottimo, e vi invito non solo a leggere quanto riportato, ma a "provare" ad usarlo davvero… bolletta4 del cellulare permettendo…

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Anche parlando di Estate di Mario Frighi, non si può non citare ancora gli E-PaperBack: pure per quest’autore infatti è in preparazione un volumetto che raccoglie varie poesie (tra cui questa) e che darà, a chi avrà voglia di affrontare un centotrenta kappa di download (poco più di qualche decina di secondi) la possibilità di immergersi nello stile splendido che lo caratterizza. Stile che non si tradisce neppure questo mese, facendo da spina dorsale ad un testo semplice ma forte insieme che parte dalla stagione più calda dell’anno per arrivare a suggerire implicitamente un piccolo consiglio: la vita, secondo l’autore è un bene da gustare in tranquillità, con piccole rinunce, e un gran senso di sé e dei propri tempi e spazi, e spesso, l’isolarsi, non deve essere visto come una privazione, ma come un modo per ritrovare più profondamente se stessi.

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Molto bella, anche se carica di toni più tetri, è Grigio Muto di Monica Orsini. Il testo, che ci riporta con la memoria ad altri scritti della stessa autrice, più per tematiche e "colori" che per assonanze di immagini, è sottile e rapido nel suo evolversi: la visione negativa del mondo in assoluto viene proposta in modo diretto, in poche righe, fino al riemergere di quella ricerca umana, che sembra all’inizio riportare speranza. Ma anche nel finale, la stessa nota "in bemolle" che colpisce all’inizio, continua il suo estendersi, fino a negare la stessa capacità umana nel riconoscere i propri valori. Un buon testo, d’effetto, in cui la struttura sostanzialmente classica rafforza lo stridio di significati che viene proposto.

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Se l’annullamento che si legge nella poesia precedente riguarda una condizione globale della vita, in Di una lunga fredda notte di Untold Evening Tales ci viene invece proposto qualcosa che sembra più temporalmente localizzato. Cosa rimane nel cuore, o più semplicemente nella mente di un individuo, dopo che un singolo fatto lo scuote totalmente, mettendolo davanti a quella fragilità che difficilmente sappiamo di avere? E la risposta che l’autore sembra voler dare a questa domanda è quantomeno plausibile: nulla. Nulla rimane, se non il senso di vuoto, di freddo e di perdita, che difficilmente saprà allontanarsi da noi, dopo, del tutto.

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Con questa poesia, La mia amazzone, Fabrizio Cerfogli chiude Meteore, l’unico degli E-PaperBack citati in questa introduzione ad essere già stato distribuito, siglando così un raccolta di una decina di testi tutti sul tema della donna amata, dell’innamorarsi, e della sofferenza nell’amare. Questa poesia, che si stacca in parte da alcune altre per stile (non fosse altro per l’aggiunta di un ritmo interno creato dalle rime) in qualche modo le racchiude tutte: in essa è infatti possibile scorgere tutto il percorso gioia-tristezza che l’animo dell’autore ha voluto ricostruire, gioia per i bei momenti insieme, per gli sguardi complici e i baci, tristezza per i piccoli compromessi dell’amore, per la forzata lontananza, per l’abbandono. Il finale, disilluso ma sereno, sembra volere siglare per Fabrizio il tema conduttore, anticipando, frenando, chiudendo un testo lungo e interessante.

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Il primo dei quattro racconti che proponiamo in questo febbraio è Lo scrigno d’ebano di Matteo Pavoni, altro autore che entro breve vedrà uscire una raccolta delle sue opere in formato EPB. E il testo qui proposto non può non accentuare la curiosità per questa uscita, grazie ad uno stile curato e dal ritmo malinconico che permea questa vicenda senza tempi, girata attorno ad un solo importante oggetto, e ad un unico, dolcissimo, ricordo: una persona dalla vita chiusa ed entrocontenuta incontra per pochi attimi un volto che l’affascina, ed un sorriso che lo legherà per sempre abbracciato a quello scrigno d’ebano che da titolo al tutto.

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Carico di una forte ironia e forte di una immediatezza che solo un racconto veramente breve può avere, eccovi Necrologio di Monica Orsini. Un testo quasi da sorriso, se non fosse che – come si può intuire dal titolo – di morte si parla. Morte non vissuta come evento, ma come aspettativa prima e come celebrazione poi, con entrambi questi momenti così paradossalmente semplici e vicini alla vita quotidiana da lasciarci in qualche modo senza parole, pronti solo a riflettere su noi stessi.

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Gli ultimi due testi di questo mese, tra l’altro molto belli, giungono da attivisti del sito6 del club di D&D (Dungeons&Dragons) italiano.
Il primo Atti o torture di Stefano Denicolai, crea in poche pagine un’atmosfera cupa ed intensa. Il protagonista, già eclettico e dai singolari gusti, finisce al centro di qualcosa che non si può distinguere se essere una macchinazione o un moto del destino: l’incontro con un artista dalle capacità molto eccezionali lo porterà infatti davanti ad un baratro di cui, fino alla fine, neppure riuscirà ad intuire la profondità. Il racconto è efficace in tempi e ritmo, e sicuramente non lascerà molti indifferenti.

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E se il racconto precedente, è interessante e ben scritto, assolutamente da non perdere (come ci conferma anche il buon Federico nella sezione Scacchi) è Simulazione di Giovanni Bruni. In un ambientazione fuori dal tempo, due maghi si fronteggiano davanti alle sessantaquattro case, trascendendo una semplice partita e trasformandola in una guerra assassina e sanguinaria… e tutto in un crescendo, ben reso, di aspettative e di immagini per arrivare ad un ottimo finale "circolare" che spiega e non spiega, lasciando il lettore in balia della sua stessa immaginazione, travolto dalla forza narrativa di questo testo.

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Rinnovo l’invito, già espresso nel numero scorso: se vi interessa vedere pubblicati i vostri testi, inviateli. Siamo sempre interessati a nuovi racconti o poesie. O a scritti di altra natura.
Pensateci, e, intanto, buona lettura…

Marco Giorgini

1
http://www.geocities.com/soho/cafè/2209/letteratura.htm

2
Short Message System, ovvero "sistema di messaggi brevi"… termine che chi di voi ha familiarità con i telefoni cellulari non dovrebbe faticare ad interpretare…

3
vincitrice del concorso di Holden dello scorso anno, nella sezione testi – giovani

4
…comunque mandare degli SMS è MOLTO meno costoso che telefonare…

5
…perchè diciassette e non undici o dodici, chiederete? semplice: all’inizio la rivista era quindicinale…

6
penso che troverete il link nella sezione degli amici della rivista… purtroppo il materiale mi è stato passato senza un riferimento preciso ed il tempo stringe… al peggio vedrò di rimediare il mese prossimo…

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