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Lettere

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Lettere

2 marzo 1999
Oggi mi e’ successa una cosa meravigliosa: ho ricevuto quella che tempo fa si poteva chiamare "lettera d’amore". Mi spiego meglio: questa mattina, sfogliando la posta del giorno, fra la pubblicita’ e la bolletta del telefono ho trovato una lettera indirizzata a me. L’indirizzo era scritto a mano, per cui mi sono subito stupita dato che non ho corrispondenti. L’ho aperta immediatamente e sono corsa con lo sguardo in fondo alla pagina per vedere chi l’aveva firmata: Alex. Mentre la mia mente cercava di ricordare chi fosse Alex, i miei occhi erano gia’ sulla prima riga della lettera: la curiosita’ era troppa. Ma ben presto la curiosita’ si e’ trasformata in stupore: quelle che stavo leggendo erano parole ricche di dolcezza e di sensibilita’, parole che nessuno mi aveva mai scritto o detto… ma chi era Alex? Io ho tanti amici, ma fra loro non c’e’ nessun Alex, nemmeno fra i miei ex… e poi i miei ex non sarebbero capaci di scrivere queste parole… ecco, magari fra i miei vecchi compagni del liceo, alcuni di loro scrivevano davvero bene, ma… non c’era nessun Alex e poi quelli piu’ bravi erano cosi’ timidi che non mi avrebbero mai scritto cose simili. Ricordo ancora i loro goffi tentativi di attirare la mia attenzione… ma si fossero guardati allo specchio prima! Invece Alex deve essere un "conquistatore": lo devo ammettere, con una lettera soltanto ha gia’ catturato la mia attenzione.


3 marzo 1999
Ho pensato tutta notte a chi potesse essere Alex e sono giunta alla conclusione che proprio non lo conosco. E se fosse uno scherzo? Magari qualcuno che si e’ firmato con un nome falso?


9 marzo 1999
Mi e’ arrivata un’altra lettera di Alex! Ho strappato la busta per la fretta di leggerne il contenuto; quando mi sono accorta di quello che ho fatto, mi sono sentita come una quindicenne alla sua prima cotta, un po’ spaventata e agitata perche’ ancora incapace di riconoscere e controllare nuovi sentimenti, mai provati prima. Sentivo il respiro diventare sempre piu’ veloce e la mano mi tremava leggermente: mentre mi lasciavo trasportare dalle sue parole, una forte emozione cresceva dentro me.
Ormai riconosco questo stato d’animo: e’stato cosi’ anche quando ho conosciuto Andrea, tre mesi fa in discoteca. Mentre ballava, sapeva muovere alla perfezione il suo corpo atletico… poi quel pizzetto, gli dava un’aria cosi’ determinata. Io lo guardavo e dopo qualche minuto si e’ diretto verso di me e mi ha chiesto se mi andava di bere qualcosa di fresco al bar; come potevo non accettare, e cosi’ sono andato con lui, seguita dagli sguardi invidiosi delle mie amiche.

Ma questa era la prima volta che delle parole, soltanto delle parole, producevano in me le stesse emozioni. Con le sue parole, Alex e’ riuscito a farmi sentire donna.
Non resisto piu’: io lo devo conoscere. Sto gia’ sognando il momento in cui mi stringera’ nelle sue forti braccia, io lo guardero’ nei suoi occhi luminosi e lui mi dira’: "tutto cio’ che ti ho scritto non e’ nulla rispetto all’amore che provo per te".


11 marzo 1999
Oggi ho sentito la voce di Alex! Non so come abbia avuto il mio numero di telefono (sinceramente non so nemmeno come abbia avuto il mio indirizzo di posta), ma poco importa. Quando ho sentito la sua voce mi e’ sembrato di sognare: parlava proprio come scrive, e’ cosi’ affascinante starlo ad ascoltare. Lui e’ diverso da tutti gli altri: e’ insopportabile essere chiamata "bella figa", ed e’ ancora peggio quando certi ragazzi cominciano a fissarmi… si guardassero loro allo specchio prima di guardare me! Lui invece sa come parlare ad una donna, e sono anche sicura che quando lo incontrero’ il suo sguardo sara’ profondo e non volgare come gli altri.
La cosa piu’ bella e’ che domani sera usciro’ con lui! Non mi ha voluto dire dove mi portera’ perche’ vuole farmi una sorpresa, ci siamo solo dati appuntamento davanti all’ "Old game" perche’ era un po’ complicato spiegargli dove abito esattamente. Ci saro’, puoi contarci!


12 marzo 1999
Oggi si e’ conclusa quella che poteva essere una splendida avventura. Non so se e’ per paura dei commenti delle amiche o se dipende solo da me, ma non me la sento proprio di andare avanti. Cio’ che mi dispiace, e’ che tanta dolcezza e poesia siano andate sprecate.


Thomas Serafini

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