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Lettera al…

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Lettera al…
Presidente campione d’Italia.

Il suo Milan ha vinto il sedicesimo scudetto, il sesto della sua gestione.
Lei ha più volte affermato, che doveva essere un campionato di transizione, in effetti era difficile supporre ad inizio campionato, una vittoria del Milan, visto soprattutto le ultime due stagioni a dir poco disastrose.
Complimenti Presidente, però mi "consenta" qualche considerazione tecnica.
Avete giocato la parte finale del campionato con in porta Abbiati, che a Luglio era il terzo portiere, dopo Lehmann e Rossi.
Il tedesco all’inizio partì titolare, ma dopo qualche prestazione poco convincente fu dirottato in panchina, e dopo qualche mese rientrò in Germania.
Rossi tornò titolare, ma in una domenica di follia -invece di parare un rigore- decise di darsi al karatè con un giocatore del Perugia. Ci pensò il giudice a punire severamente Rossi, con cinque giornate di squalifica. Il provvedimento da parte della disciplinare gli costò il posto da titolare. In quella circostanza mi sarei aspettato da lei una presa di posizione, ben più decisa.
Da allora entrò in scena il giovane Abbiati, che non ha fatto certo rimpiangere i presunti titolari d’inizio stagione.
E che dire di Boban e Guglielminpietro?
Il croato era diventato un problema tattico, tanto che non riusciva a trovare un posto tra i titolari, non solo, e anche finito spesso in tribuna; si era ventilata l’ipotesi che a fine campionato venisse ceduto.
Come cambiano le cose, magari adesso si parlerà di prolungare il contratto.
L’argentino Guly all’inizio era considerato un oggetto misterioso. Ma una volta inserito in pianta stabile in squadra, con i suoi cross si è rivelato prezioso per la testa di Bierhoff.
Qualche altro suo giocatore ad inizio campionato, si lamentava, o di essere utilizzato poco -vedi Ganz- o di giocare fuori ruolo, vero Weah?
Adesso non si lamenta nessuno, le vittorie sono un ottimo antidoto contro le polemiche, ma cosa accadrà alla prima difficoltà?
La cosiddetta vecchia guardia, ossia Maldini, Albertini e Costacurta che tutti consideravano logori e senza più stimoli, sono ritornati a giocare come ai bei tempi.
Sarà per queste considerazioni, che anche lei di recente ha affermato, che la Lazio avrebbe meritato qualcosa in più?
Bisogna ammetterlo, e questo le fa onore, i suoi giocatori sono andati al di là, delle più rosee attese, e lei che di calcio ne intende quel tanto che basta, ancora oggi non crede ai suoi occhi.
Ha osservato i rossoneri con diffidenza, tanto che le sue presenze a Milanello si erano diradate rispetto a quanto il Milan vinceva tutto, solo ultimamente -guarda caso – si vedeva con una certa frequenza nel ritiro rossonero.
Ho visto la partita con la Sampdoria, e in quella circostanza, anche lei ammise che la dea bendata vi aiutò. Non penso, però che il suo Milan abbia vinto grazie alla fortuna, o perlomeno se proprio vogliamo parlarne, la sua fortuna ha un nome e cognome: Alberto Zaccheroni.
Il tecnico ha fatto cose, davvero eccezionali. Ha costruito un gruppo vincente e recuperato giocatori importanti. Credo che il merito maggiore di Zaccheroni, sia stato quello di non lasciarsi condizionare dalla diffidenza che lo circondava. Inoltre ha cambiato i giocatori, e il suo modulo tattico, a seconda di chi era più in forma, duttilità mentale che è stata fatale a qualche altro allenatore; un nome per tutti, Sacchi.
Suvvia Presidente, se può consolarla, neanche io avrei scommesso una lira sul Milan campione d’Italia, ma lo sport è bello proprio per questo, non si sa, mai come va, e stavolta, a lei è andata benissimo.
Attenzione a parlare di un nuovo ciclo, la squadra va rinforzata e ringiovanita, l’anno prossimo il mercoledì non guarderete le partite in tv, ma tornerete a giocare in champions league, quindi necessita una rosa competitiva e più ampia.
Ho letto dai giornali, che durante l’intervallo di Perugia-Milan, ha chiamato al cellulare il dott. Galliani; ha consigliato al suo dirigente di tenere un comportamento più consono alle varie cariche che ricopre.
Mi chiedo se anche in altre circostanze ha "richiamato" Galliani.
Scusi la franchezza, ma perché non ha chiamato Galliani, per consigliarlo -"naturalmente" – quando faceva i saldi, e i grandi club saccheggiavano il suo Milan? Ha già dimenticato le cessioni dei vari Panucci, Davids, Kluivert e Dugarry?
Non mi dica, che anche lei era d’accordo?
Le domande da farle sarebbero ancora tante, ma non vorrei rovinarle questo momento – inatteso– di successo. Che cominci, la festa.
Di nuovo complimenti, e "buon lavoro" Presidente.

Luca Savoca

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