Edizioni XII
Narrativa romanzo
Pagg. 184
ISBN978-88-95733-17-3
Prezzo € 13,00
Fra la fine del XIX e l’inizio del XXsecolo visse a Vermiziano, paese di gente ignorante, analfabeta e polentona,Saturnetto Vinceslovo, da ricordare e da venerare per le sue qualità poetiche,tanto più sorprendenti qualora si consideri l’ambiente in cui si sviluppò alivello eccelso la sua qualità artistica. Prima che si vada a cercare su unlibro di storia della letteratura italiana o su internet il nome di questopersonaggio è doveroso premettere che è solo frutto della fervida fantasia diDanilo Giovanelli, autore di questo romanzo di genere fantastico che ha vintonel 2008 il Premio iNarratori. Del resto bastano pocherighe per comprendere che Saturnetto Vinceslovo non è mai esistito e sonoquelle con cui si spiega il suo soprannome, Morbillaio, che nulla ha a che farecon la nota malattia infantile, se non per le piccole cicatrici che portava sulvolto provocate dalle forchettate dei parenti, tutti presi dalle gran mangiatedi polenta al punto che nemmeno riuscivano a distinguere questo cibo dal voltogiallognolo del futuro poeta e quindi affondavano i rebbi dove capitava, anchenella carne del pargoletto.
A distanza di molti anni, morto già datempo Saturnetto, la vicenda prende corpo partendo dalla scuola costruita insuo onore ed edificata sulla sua stessa vecchia casa.
Ogni pagina che scorrevo, prendendo leannotazioni del caso, mi veniva continuamente alla mente un romanzo ben piùfamoso, I ragazzi della via Pal di Ferenc Molnar. Non è che losviluppo della trama sia uguale, ma ci sono analogie in un ritratto garbato delpassaggio dall’infanzia alla pubertà.
Impostato come un giallo il racconto nonpresenta tuttavia tensioni particolari o spasmodiche e anche lo scioglimentodel mistero su cui è intessuta la fragile vicenda non è di quelli che farannoepoca fra gli appassionati.
Non era sicuramente uno scopo dell’autoreimperniare il tutto sull’atmosfera del thrilling, perché lui voleva scrivere unromanzo i cui personaggi contano più della vicenda.
E sono protagonisti godibilissimi,azzeccati al meglio, una squadra di figure che, pur nell’evidenza caricaturale,riporta simboli di salti generazionali con una vena comica che induce illettore ad amarli tutti.
Dal plurilingue Ebète, che mescola le parolein una sorta di personale esperanto, a Elio Sumello, gran secchione, ma similea un batrace, dalla dotta Donnetta al bizzarro maestro Tomino è tutto unagitarsi di ombre che poco a poco schiariscono per essere focalizzate dallamente e quindi diventare più familiari.
Sinceramente, a un certo punto ho quasidimenticato la trama per godermi le situazioni, anche umoristiche, in cui iprotagonisti si ficcano quasi spontaneamente, come se fossero liberi dicostruire la storia, indipendentemente dalla volontà del loro creatore, che piùche imporre suggerisce.
Ne esce un romanzo di straordinariafreschezza e assai gradevole, 179 pagine che volano via e con loro leinevitabili fantasie dei lettori, in un sano divertimento sia per gli adultiche per i ragazzi.
Danilo Giovanelli è nato a Sassuolo,Modena, nel 1976. Si è laureato in Ingegneria Informatica coltivandoparallelamente la passione per la lettura, il disegno e la scrittura.
E’ autore del romanzo pulp-surreale L’enigmadei bastardi, uscito nel 2004, e di diversi racconti pubblicati inantologie.
Illustratore e vignettista, alcune sue creazioni sono state selezionate edesposte alla seconda e terza edizione di BilBOlbul– Festival Internazionale di Fumetto di Bologna. Altre cadonosparpagliate sul suo blog.
E’ autore del romanzo pulp-surreale L’enigmadei bastardi, uscito nel 2004, e di diversi racconti pubblicati inantologie.
Illustratore e vignettista, alcune sue creazioni sono state selezionate edesposte alla seconda e terza edizione di BilBOlbul– Festival Internazionale di Fumetto di Bologna. Altre cadonosparpagliate sul suo blog.