Charles Cumming
Penguin Books
Se vi piacciono le storie di spionaggio ma non volete per forza leggere di terroristi o di una qualche vicenda militare di questa o quella guerra, probabilmente vi troverete a vostro agio nelle vicende di Alec Milius raccontate da questo giovane esordiente scozzese.
Alec Milius vive nella City, ed è il classico rappresentante della X Generation che, da un lato si sente pronto a conquistare il mondo, e, dall’altro, si trova a fare un lavoro orribile e si scopre inadatto a gestire la relazione sentimentale della sua vita. Poi, dopo un incontro fortuito, viene invitato a fare il test di ammissione per l’M16 – i servizi segreti inglesi. Fallisce il test, ma si rende velocemente conto che questo non vuol per forza dire che non ci sia spazio per lui. Solo, magari, non esattamente dove aveva sperato. E così si ritrova a fare il doppiogioco in una intricata vicenda tra compagnie minerarie americane ed inglesi, cercando di giostrarsi tra le (poche) persone che gli sono amiche, i colleghi d’ufficio e le spie con le quali è in contatto. E scoprirà come può diventare duro il gioco dell’agente segreto quando tutti intorno a lui potrebbero essergli nemici, e come non sia facile mentire a tutti ventiquattro ore su ventiquattro e nello stesso tempo fingere di fare una vita e un lavoro normale.
Molto curata, almeno per un profano del genere come mi ritengo, la descrizione dei test psicologici per l’ammissione ai servizi segreti, e i dialoghi con i quali ogni personaggio cerca di carpire qualcosa dagli altri, senza esporsi troppo. Splendido il crescendo di bugie e mezze verità in cui Alec viene stritolato mentre la sua avventura prosegue e ottimo anche il finale, per nulla banale.
In più la figura del protagonista, nella sua incapacità di gestire totalmente un mondo così complesso suona molto reale e non è affatto difficile immedesimarsi in lui, godendo delle piccole vittorie, e tremando per ogni frase azzardata che, inevitabilmente, gli esce dalla bocca.
A Spy by Nature
Marco Giorgini