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Dracula

6 min read

Dracula
gioco per 2 persone
Autore: Michael Rieneck
Editore Tedesco: Kosmos (
www.kosmos.de)
Editore Inglese: Rio Grande Games (
www.riograndegames.com)
Editore Italiano: Tilsit Editions (
www.tilsit.it)

Tra i romanzi che hanno maggiormente colpito la fantasia e l’immaginazione di generazioni di lettori vi è sicuramente "Dracula" di Bram Stoker, dal quale è stata tratta l’ispirazione per una serie quasi infinita di
film1 e racconti; al centro di tutto vi è la sfida tra il Conte Dracula e il suo acerrimo nemico: il Professor Abraham Van Helsing; sfida che è stata riproposta in questo gioco, rigorosamente per due persone.
La piccola scatola colpisce subito per l’immagine scelta, uno sfondo completamente nero su cui campeggia una serie di zanne puntute e sanguinanti. Aprendo la scatola troviamo, oltre al regolamento, una plancia di cartone spesso, due mazzi di carte di dimensioni diverse (splendidamente illustrate con disegni veramente evocativi) e una serie di segnalini di legno: due figure (Dracula e Van Helsing), otto cubetti e quattro bastoncini colorati.
Sulla plancia di gioco sono rappresentate dodici caselle in una griglia tre per quattro, Dracula inizia da un angolo (il porto), Van Helsing inizia dall’angolo opposto (la stazione dei "cab"). Ogni giocatore ha sedici piccole carte "incontro" così suddivise: cinque obiettivi dell’avversario, nove nemici dell’avversario e una carta letale per l’avversario; le carte hanno disegni differenti per ogni giocatore, per cui Van Helsing ha cinque vittime (donzelle in sottoveste), nove cacciatori di vampiri e un crocefisso, Dracula ha cinque sarcofaghi, nove donne vampiro e un amuleto. All’inizio ogni giocatore deve scegliere sei carte, per un totale di dodici carte che andranno mischiate e disposte sulla plancia, una per ogni casella; le altre nove andranno tenute nella propria area di gioco. Fatto questo ogni giocatore prende quattro cubetti, che rappresentano i propri punti vita, estrae a caso cinque carte azione dal proprio mazzo e mette la propria pedina nelle caselle di partenza.
Il turno si svolge così: il giocatore muove la propria pedina di casella in casella, fino a che non arriva su una carta che vuole controllare; la guarda, e se si tratta di una propria carta, ha la possibilità di sostituirla con una di quelle dalla propria area di gioco e continuare a spostarsi sulla plancia, altrimenti se si tratta di una carta dell’avversario si possono verificare tre diversi casi:
1) La carta è un obiettivo: il giocatore se ne impadronisce e sostituisce la carta con una delle proprie.
2) La carta è un nemico: il giocatore deve affrontarlo, se lo sconfigge lo elimina e sostituisce la carta con una delle proprie, se viene sconfitto allora perde un punto vita mentre se il conflitto termina in parità semplicemente la carta va rimessa coperta al proprio posto.
3) La carta è uno degli oggetti letali: il giocatore perde un punto vita.
In ognuno di questi casi il turno finisce e il giocatore deve scegliere una carta azione da usare per il turno appena concluso (una delle carte grandi). Queste carte contengono quattro informazioni:
1) Il numero di caselle percorribile: non si può giocare una carta azione che abbia un numero di caselle inferiore a quelle attualmente attraversate.
2) La forza dell’attacco (da zero a quattro), da utilizzare per risolvere lo scontro con una carta nemico.
3) Un colore, che indica la barriera che si può posizionare tra due caselle sulla plancia di gioco (non tutte le carte hanno questa possibilità). Queste barriere impediscono ad entrambi i giocatori il movimento tra una casella e l’altra, creando degli ostacoli che costringono a percorrere un numero maggiore di caselle per arrivare a destinazione.
4) Un’azione speciale, che il giocatore può compiere per avvantaggiarsi o penalizzare l’avversario (non tutte le carte hanno questa possibilità); le azioni sono differenti tra i due giocatori e sono piacevolmente personalizzate: Dracula può contare sulla forza e l’agilità, mentre Van Helsing ha carte più basate sull’astuzia.
Il gioco può terminare in due modi: quando uno dei giocatori si impadronisce di tutti e cinque le carte obiettivo dell’avversario (e si vince la partita), oppure quando si perde l’ultimo punto vita (e si perde la partita). In ogni momento si possono recuperare due punti vita sacrificando una carta obiettivo e consegnandola all’avversario. Dato che un giocatore non è obbligato a mettere tutti gli obiettivi in plancia, può accadere di rimanere con tutti gli obiettivi dell’avversario nella propria area: nel caso in cui un giocatore riesca a dimostrare (guardando le carte obiettivo dell’avversario) che non ci sono più obiettivi sulla plancia, allora è il vincitore. Questa operazione si può compiere entrando nella casella occupata dalla pedina avversaria, in questo caso chi ha effettuato la mossa può decidere di guardare le carte dell’avversario (e far vedere le proprie). Contrariamente a quello che si può immaginare, questa opzione è l’unica particolarità che si può verificare quando le due pedine si incontrano (in questo gioco non ci sono combattimenti fisici tra Dracula e Van Helsing, ma lo scontro tra i due personaggi va condotto principalmente con l’arma dell’astuzia).
Questo gioco si basa sostanzialmente su due elementi: memoria e bluff. La memoria è essenziale perché bisogna riuscire a ricordare dove si sono lasciate le proprie carte e dove invece si trovano le carte dell’avversario; il bluff è necessario per tentare di ingannare l’avversario sulla reale posizione dei propri obiettivi. In realtà all’inizio serve anche un pizzico di fortuna: le carte sono distribuite casualmente e quindi si deve esplorare la plancia alla ricerca delle proprie carte, quindi avere a disposizione una buona mano di carte azione è importante, soprattutto le carte più forti nei valori di combattimento (tre e quattro punti forza). La capacità di bluff interviene nel momento in cui si posa una propria carta sulla plancia; il comportamento standard è quello di mettere gli obiettivi lontano dall’avversario e i nemici vicino, per cui può pagare un comportamento rischioso come mettergli un obiettivo proprio sotto il naso, ma le possibilità sono numerose; ad esempio, conviene sempre, se è stata scoperta dall’avversario la carta letale, correre subito a riprenderla e scambiarla (o fingere di scambiarla) con un’altra carta, in modo tale da non lasciare un indizio all’altro giocatore. Lo stesso vale per tutti i nemici che vengono lasciati sulla plancia.
È importante anche la scelta iniziale delle carte da disporre, sicuramente vi si devono mettere almeno due obiettivi, ma è consigliabile tenere un nemico forte e la carta letale in mano, per poterle mettere in una posizione certa sin dall’inizio.
A questo meccanismo si integrano molto bene le abilità speciali delle carte, che aggiungono varietà e possono gratificare con grossi vantaggi chi riesce a sfruttarne tutte le caratteristiche. In realtà dopo alcune partite ho notato un vantaggio nei poteri speciali di Van Helsing, che sembrano leggermente più forti di quelli di Dracula; soprattutto la possibilità di giocare un secondo turno se si riesce a sconfiggere un vampiro oppure poter guardare la mano dell’avversario in qualunque punto esso si trovi. Se notate anche voi uno sbilanciamento di questo tipo, vi consiglio di applicare qualche correzione, ad esempio, per i due poteri precedenti, dare il secondo turno soltanto se il vampiro sconfitto era di forza tre, e guardare la mano dell’avversario solo se si ci trova nella stessa casella. Il gioco è veramente originale e ottimamente realizzato e non merita di venire abbandonato per un piccolo sbilanciamento delle forze.
Un altro appunto, le regole non sono chiare su una situazione particolare: se si controlla la mano del giocatore e si scopre che ha un obiettivo dei due rimasti in gioco, e nello stesso turno si trova e cattura dalla plancia l’altro, allora non si ha ancora vinto, ma bisogna tornare a guardare la mano dell’avversario per (ri)scoprire l’ultimo obiettivo e vincere.
Detto questo non posso che consigliarvi questo piccolo (come dimensioni e prezzo) capolavoro; presto, non perdete tempo, mezzanotte si avvicina!

Andrea Nini

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Natualmente è d’obbligo citare il recente (1992) film diretto da Francis Ford Coppola, ma vorrei ricordare anche il film del 1979 diretto da John Badham e interpretato da Frank Langella e da Sir Lawrence Olivier.

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