Il gioco, uscito in questi giorni, è il frutto della partecipazione della Kurosawa Production e Hisao Kurosava, figlio del celebre regista, che ne ha curato la direzione. Riprende la trama principale del film: un gruppo di samurai che deve difendere un povero e piccolo villaggio dall’attacco di predatori. Ma lo trasporta nel futuro e al posto del piccolo villaggio troviamo invece una megalopoli e le bande di predatori e ladri sono state sostituite da numerosi gruppi di nemici: da umanoidi e robot, lupi mannari, malavitosi delle triade cinesi, ecc. Tutto questo è presentato con un gusto tipicamente giapponese. Il gioco vanta il contributo di alcuni celebri artisti, tra cui il designer Moebius, fumettista di fama mondiale e designer per film cult quali Alien, Il Quinto Elemento e Willow, che si è occupato del concept design dei personaggi e del musicista, vincitore di un premio Oscar per la colonna sonora del film “L’ultimo imperatore” di Bertolucci, Ryuichi Sakamoto, che ha composto e suonato il tema iniziale e finale del gioco.
Seven Samurai 20XX è un gioco d’azione in terza persona che trascina il giocatore in un’avventura dal sapore epico, tutta onore e coraggio, combinando elementi tipici dei combattimenti in stile samurai, una storia complessa e affascinante e un design dallo stile manga al passo con i tempi. Nei panni di Natoe, samurai maestro nell’uso delle spade, il giocatore dovrà riunire altri sei samurai per impedire che la città venga assediata e distrutta da orde di nemici. Le abilità del protagonista principale cresceranno di efficacia nel corso del gioco. Affronterete all’inizio nemici che riuscirete a sbarazzare con poca fatica. Man mano che avanzerete nella città, verrete a contatto con diversi personaggi che vi introdurranno pian piano all’interno della storia. E anche i livelli e i tipi di scontri che dovrete affrontare diventeranno sempre più impegnativi.
Questo è un puro picchiaduro 3D in terza persona che vi richiederà una costante pressione dei tasti del joypad: sebbene il tasto d’attacco sia uno solo, una ripetuta pressione dello stesso vi permetterà, unito con la posizione dello stick analogico, di creare combo altamente distruttive con il quale avere la meglio sui nemici che vi si scaglieranno contro e sempre in gruppo (memorabili saranno gli scontri dove sarete attorniati da almeno 10/12 nemici alla volta). Avrete anche la possibilità di attivare la modalità Nitoh-Ryu: Natoe sfodererà quindi la sua seconda spada per liberarsi in maniera più efficace dei nemici che gli verranno incontro. Questa modalità la si potrà attivare solamente quando il relativo indicatore lo segnalerà e durerà per un tempo limitato, finito il quale il nostro beniamino tornerà all’attacco solamente utilizzando la katana, sempre in suo possesso. L’indicatore del Nitoh-Ryu è ricaricabile in un determinato lasso di tempo, che potrà essere ridotto se durante i combattimenti, il giocatore riuscirà ad eseguire determinate combo. Alcune di queste combo sono veramente spettacolari e riempiranno di colori lo schermo del televisore, sfruttando tutte quelle meraviglie grafiche di cui è capace la PS2, senza contare la famosa rotazione della telecamera attorno al nostro alter-ego digitale, resa ormai famosa da film quale Matrix. La difficoltà incontrata nel gioco, come dicevo anche prima, è ben calibrata: il gioco all’inizio è abbastanza semplice e sicuramente è una cosa che è stata studiata appositamente per introdurre il giocatore nella meccanica del gioco. Procedendo con la storia del gioco, i livelli che dovremmo percorrere s’ingrandiranno e il numero di combattimenti e di nemici e la resistenza ai nostri colpi di quest’ultimi aumenteranno. Durante gli scontri, un contatore di colpi inferti ai vari cattivi apparirà sullo schermo per farci sapere quanti colpi ininterrottamente abbiamo sferato all’orda che ci sta assalendo e vicino al contatore appariranno commenti e i nomi delle mosse che abbiamo eseguito con successo. Sempre durante gli scontri potremo rifornire la nostra energia grazie a bonus di vario tipo che la ripristineranno in maniera lieve, media o grande (a seconda del numero di nemici sconfitti).
Al termine del livello potrete rivedere le vostre performance tramite una statistica di tutti i colpi che avrete sferrato al nemico, della percentuale di tiri andati a segno, del numero di colpi speciali eseguiti, delle calorie consumate (virtualmente) dal vostro personaggio nell’affrontare il livello e, udite udite, del numero di calorie che avrete consumato voi, sparapanzati sul vostro divano, muovendo solo le dita delle due mani (in genere è il numero di calorie virtuali consumate da Natoe diviso 1000… se volete perdere peso, andate in palestra o fate una dieta, sembrano dirci i programmatori ;)) ). Potrete poi salvare il livello appena finito nella memory card. Nel caso la morte vi cogliesse durante il livello stesso, avrete la possibilità di continuare dall’ultimo punto cruciale raggiunto all’interno dello stesso.
I livelli all’interno della città sono ben strutturati. In ogni momento potremo accedere a una mappa che ci mostrerà la zona nella quale ci troviamo e i punti che dovremmo visitare. In questi punti, la storia prenderà una svolta: incontreremo personaggi chiave che si andranno ad aggiungere al nostro gruppo. Altre volte, potremo assistere a una sequenza cinematica gestita dal motore del gioco o saremo chiamati ad affrontare un boss in una sfida uno a uno. Qui dovremo spesso studiare il pattern di attacco del nostro nemico per poi contraccarlo di conseguenza. Oltre al tasto di attacco e alle varie combinazioni che potremo attivare con il tasto analogico, potremo utilizzare il tasto di difesa e anche cambiare l’angolo di visuale. Inoltre premendo il tasto analogico destro attiveremo in maniera rapida la mappa della zona nella quale ci troviamo, senza dover passare per lo schermo delle opzioni. Ma il gioco non è fatto di combattimenti. Spesso ci troveremo a girare per la città e a parlare con gli abitanti che ci forniranno indizi stringati di cosa potrebbe capitarci in quella zona. Diciamo quindi che il gioco offre sezioni di scontri, anche incredibilmente affollati, con momenti di pace, nei quali ricaricare le nostre energie e far riposare le nostre dita, prima di intraprendere un nuovo scontro. La storia, sebbene ispirata al classico di Kurosawa, riesce a catturare il giocatore e a vivere di vita propria. I personaggi sono ben disegnati, grazie al design di Moebius e catturano l’attenzione del giocatore con una caratterizzazione ben riuscita. Il parlato è completamente in inglese, ma i sottotitoli in italiano aiutano chi non conosce l’inglese a entrare nella storia e a invischiarlo nella tremenda sfida che questo gioco pone a chi deciderà di impugnare la katana di Natoe. Le musiche seguono i combattimenti a schermo e riescono, nei momenti di pausa, a ricreare la giusta atmosfera; le title track di Sakamoto sono ben orchestrate e congegnate per donare al giocatore la classica atmosfera da film giapponese. La grafica del gioco è ben realizzata anch’essa non solamente per quanto riguarda la cura nei personaggi, ma anche per le ambientazioni nelle quali Natoe si troverà a combattere: anche se molte zone e arene sono per il più del tempo apparentemente vuote, non avrete il tempo di accorgervene, visto che avrete addosso a voi almeno una dozzina di nemici.
Consiglio questo gioco a tutti gli amanti di manga, picchiaduro e ambientazioni giapponesi ambientate in futuro parallelo, che non disdegnano questo tipo di gioco per sfogarsi dallo stress quotidiano. A tutti gli altri consiglio di darci un occhio perché l’unione di artisti di successo ha creato un gioco immediato e divertente che potrà spezzare la monotonia dei soliti giochi.
Giovanni Strammiello
Abbiamo provato il videogioco ispirato a uno dei più grandi capolavori cinematografici di tutti i tempi: stiamo parlando de “I sette samurai” di Akira Kurosawa e il gioco prodotto da Sammy e distribuito da Atari Italia nella nostra penisola porta il titolo di
Seven Samurai 20XX