Labirinto del mondo e cose del cuore
Io non sono mai nato
Né sono mai esistito
Né ho un codice di riconoscimento
È il dolore che mi scuote
E che mi dice a chi appartengo
Capsula provvisoria di carne
Carrozzeria che si deteriora vieppiù
Instabile essenza del mondo mai in pace con sé
Fosse per me non sarei mai voluto essere
Né appartenermi
Ma sta tranquillo che non voglio dare segnali oscuri
Né essere pessimista
Anche se tutto concorre a questo
Mi impongo l’ottimismo con gli altri e la solarità
Anche se poi sotto sotto non è quasi mai così.
Mario Pischedda
una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994