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Love and other catastrophes

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Love and other catastrophes

di Emma-Kate Croghan

Mi hanno fatto notare che questo film è stato recensito in una rivista femminile. Ciò significa che è esattamente quello che la lettrice (o il lettore) di questo genere di riviste ci troverà tutto ciò che è un po’ di moda. Ragazze, ragazzi, filosofia spicciola, sesso in dosi minime, lesbismo soffuso ed un po’ di remember ai tempi dell’università.
Riuscirà l’intellettuale simpatica ma non bellissima ad attrarre il divo della scuola? Riuscirà la donna in carriera a defenestrare la compagna in favore della più intrigante dark-lady? Riusciranno tutti a divertirci? Le risposte sono: sì ma il suo amore non sarà il bono tanto agognato, sì ma ritorneranno insieme, no ma non guardiamo nemmeno l’orologio. “Love and other catastrophes” è una commediola giovane e carina ma ha più l’aspetto di una lunga puntata di qualche sit-com che quello di un film a tutti gli effetti. Non vale certo il già citato “Swingers” per il ruolo sociale e serioso che vuole interpretare e nemmeno “Quattro matrimoni e un funerale” per l’aspetto divertente e scanzonato. Si sorride un po’ e non ci si annoia.
Potrebbe bastare ma i difetti emergono. Il personaggio di Ari, il bono, è fastidioso. Lo si vuole far credere come una specie di gigolo filosofo ma non arriva alla meta. La bruttina intelligente è il clichet per eccellenza e le lesbiche degli ultimi film fanno a gara per non sembrarlo.

Michele Benatti

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