Andy è una promessa del tennis, con alle spalle un’autobiografia e di fronte un futuro di fama e di gloria. In un forum su internet conosce una ragazza, Monika, e dopo un breve periodo di frequentazione on line decidono di incontrarsi. Da quel momento nasce tra loro una relazione che si muove sulla linea sottile che divide l’amore e l’amicizia, vissuta in forma quasi itinerante tra Torino, la Liguria, Venezia, Verona, “una storia piena di stazioni, palme e panchine“.
Monika, anche lei tennista, tedesca di quella che fu la Germania dell’Est (“il mio primo viaggio l’ho fatto subito dopo la riunificazione e sai qual è la cosa che mi ha colpito di più dell’Ovest? Snoopy“) è mossa da un sentimento a metà tra la convinzione innocente e la semplificazione egoistica di poter vivere con due uomini, uno in Italia e uno in Germania, e di “poter prendere il meglio dell’uno e dell’altro… perché in fondo l’amore e l’amicizia sono la stessa cosa, e l’unica differenza è che nell’amore c’è più attrazione fisica“.
Chi fa le spese di questo ambiguo vortice di emozioni è Andy, un ragazzo sensibile, sempre in cerca di certezze e di conferme continue, dedito all’introspezione quasi autobiografica di chi analizza i fatti della vita sia come protagonista che come spettatore. E se, sotto il primo punto di vista, deve ammettere di finire “per dare sempre maggiore importanza ai presagi negativi che a quelli positivi“, l’osservazione dall’esterno lo porta ad ammettere “quanto sia difficile sceneggiare la propria vita, perché le reazioni degli altri non sono mai quelle che avevamo immaginato“.
Il rapporto ambivalente che lo lega a Monika spinge Andy in un vortice di sentimenti, dalla gioia alla disperazione: “sapevo benissimo che fa male tutto ciò che finisce” commenta parlando a se stesso “ma fa ancora più male ciò che non inizia nemmeno.” Poi aggiunge “(…) la felicità chiede sempre una compensazione (…). Siamo tutti altruisti fino a quando non ci toccano ciò a cui teniamo veramente. (…) In una sola settimana si erano condensate tutte le emozioni più belle e più brutte“.
Le pagine del libro sono accompagnate dalla presenza costante della musica che fa da contrappunto al testo. Sembra quasi che la forza dei sentimenti descritti richieda la presenza di un supporto a cui appoggiarsi perché le parole si rivelano insufficienti a descrivere compiutamente ciò che provano i personaggi.
Eppure la scrittura di Andrea Malabaila è efficace e snella. L’autore dipinge le scene con tinte da acquerello, con una delicatezza quasi femminile. Malabaila utilizza questo stile anche quando racconta vicende che appassionano anche se, a prima vista, possono apparire “la solita storia di occasioni mancate e promesse non mantenute” vissuta da due persone appartenenti a culture differenti “come il limone e il cioccolato che non dovrebbero stare assieme, eppure a noi piacciono lo stesso“.
“L’amore ci farà a pezzi” ci presenta una storia semplice ma importante, che va ben al di là delle vicende narrate, “perché il tennis è la più riuscita metafora della nostra esistenza: si gioca da soli, qualche volta in doppio, ma alla fine ci siete soltanto tu e la pallina, e soprattutto, il battito del tuo cuore“.
Andrea Malabaila – L’amore ci farà a pezzi
ISBN 978-88-603-085-6
Editore: Azimut – Pag. 160 – € 11,00
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