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Warshots

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Warshots

di Heiner Stadler

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Ero entrato un po’ controvoglia per vedere quello che credevo essere un rimpasto dei film sui fotografi di guerra ma ne sono uscito non completamente deluso. Un fotografo di guerra, appunto, tedesco ha una profonda crisi di coscienza in Algeria (?) durante la guerra civile.
Su di lui pesa il sospetto altrui della responsabilità della morte di un collega in Irlanda, immortalato proprio in quell’istante. Quello scatto gli valse (vuoi mai dire?) il Pulitzer ma non lo rese felice, anzi. Le manovre dei media per accaparrarsi un’intervista od uno scatto esclusivo sono molto più fastidiose e meno eroiche dei veri combattimenti. Cresce in lui il rifiuto verso che sulla guerra ci vive senza conoscerne le implicazioni e gli attori minori. La conoscenza con un cecchino e con una dolce ragazza del posto lo impensieriscono e dopo il solito inopportuno ritiro dell’Onu lui resta per farsi uccidere, volontariamente, da un altro cecchino ignaro dei pensieri di quello che lui crede essere solamente un tedesco. Un po’ noioso e ricco di luoghi comuni come il falò delle pellicole o la contraddizione fra i fotografi ed i combattenti, ma, tutto sommato è abbastanza vero. Si pensi, infatti, che il regista ha un passato da documentarista.

Michele Benatti

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