KULT Underground

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Sylla

8 min read

gioco per 2-4 persone
Autore: Dominique Ehrhard
Editore: Ystari Games (www.ystari.com)
 
L’antica Roma è un tema ricorrente nei giochi da tavolo (il gioco “Tribunus” è un esempio recente), e quel mondo è stato ricreato in tanti modi differenti, spesso adattando il gioco all’ambientazione, e altrettanto spesso facendo esattamente il contrario. Questo Sylla prende spunto dal periodo intorno all’avvento del cristianesimo (Silla in realtà è vissuto un secolo prima) per ambientarvi un gioco basato soprattutto sulle meccaniche molto ben articolate, l’ottima veste grafica e il tempo di gioco contenuto piuttosto che una fedele parvenza storica.
La scatola è di medie dimensioni (in realtà un po’ sovradimensionata) e contiene:
– una piccola plancia: al centro ha uno schema del turno e il segnapunti, ed è utilizzata anche per contenere e organizzare tutte le carte e le tessere del gioco,
– carte personaggio, eventi, grandi opere e
– tessere edificio in cartoncino,
– monete di cartoncino (in metallo nell’edizione speciale in vendita alla fiera di Essen),
– segnapunti e cubetti di legno in quattro colori (uno per giocatore),
– segnalino in cartoncino “Res publica” per salute (azzurri), piacere (verde), senso civico (rosa) e carestia (giallo),
– segnalino in legno per la fase,
– regolamento (in italiano e in spagnolo nella edizione in vendita nel nostro paese).
I componenti presentano tutti un’ottima grafica, discretamente robusti, e sono stati realizzati con cura impiegando simboli e numeri in modo da rendere il gioco indipendente dalla lingua (a parte il regolamento). Curiosamente manca qualcosa per indicare il primo giocatore (in tutti gli altri giochi c’è sempre qualcosa, di solito inutilmente complesso ed originale).
La preparazione, nonostante i materiali non siano tanti, è un po’ laboriosa:
– si mischiano i gettoni ordine (marcati da “I” a “IV”) e si distribuiscono ai giocatori (chi riceve il “I” sarà il primo console, ovvero il primo giocatore.
– le carte personaggio vanno divise in quattro mazzetti e dati ai giocatori, ognuno ne dovrà scegliere quattro e restituire le rimanenti, che formeranno il mazzo personaggi (da sistemare sullo spazio identificato dal II sulla plancia). Ogni giocatore riceverà anche dieci cubetti colorati, un segnapunti, uno schermo e tre monete (più una per ogni personaggio mercante).
– le tessere edificio vanno separate nei tre tipi (A-B-C), mischiate e collocate sullo spazio III sulla plancia (le prime ad essere pescate saranno le A).
– l’evento Decadenza dovrà essere piazzato alla destra della plancia, in basso; gli altri eventi dovranno essere mischiati e tre verranno piazzati sopra alla Decadenza. Il mazzo va nello spazio V.
– la grande opera Ecclesia dovrà essere messa da parte (sarà utilizzata alla fine del gioco), poi si mischieranno e una grande opera a caso verrà scartata (i giocatori dovranno vedere quale), le rimanenti verranno posizionate nello spazio VI, con la prima visibile a tutti.
– sulla plancia vanno posizionati i segnapunti (sul 10), tre segnalini “Res publica” (sullo spazio centrale) e carestia (sullo zero).
Una partita si svolge in cinque turni, scanditi dalla costruzione delle cinque grandi opere (vanno posizionate lungo il lato superiore della plancia), ogni turno è separato in sette fasi (c’è un indicatore al centro della plancia):
– fase I: con un asta viene deciso chi sarà il primo console. Si parte dall’attuale primo console che deve fare un’offerta (in denaro, aggiungendo i propri senatori) e si prosegue in senso orario, si può fare solo un’offerta a testa. Chi fa l’offerta più alta diventa il nuovo primo console e paga la somma in denaro (gli altri non pagano nulla). Poi il primo console prende un segnalino “Res publica” tra i tre tipi disponibili e lo mette dietro il suo schermo (anche il denaro posseduto è segreto). Infine viene aumentato il livello carestia a seconda del numero di simboli corrispondenti presenti sulle carte evento.
– fase II: vengono pescati sei personaggi e disposti a faccia in su, a turno partendo dal primo console ogni giocatore ne sceglie uno e lo piazza nella propria area di gioco.
– fase III: il primo console sceglie uno dei sei edifici da costruire. A partire dalla sua sinistra ogni giocatore punterà un certo numero di personaggi; chi ne offre il numero maggiore potrà ottenerlo, girando lateralmente un numero corrispondente di personaggi; con la limitazione che i personaggi girati dovranno avere un esagono dello stesso colore (rosso, giallo o nero) riportato sopra la tessera edificio. Il giocatore che costruisce sceglierà il prossimo edificio da mettere all’asta. La fase termina quando si sono scelti cinque edifici (il sesto viene eliminato dal gioco). Gli edifici danno vari vantaggi, in differenti fasi del gioco, si va da monete a tessere “Res publica”, fino a punti prestigio.
– fase IV: si riceve un certo numero di monete, in base a quante bancarelle si hanno tra gli edifici e quanti mercanti (non utilizzati) tra i personaggi.
– fase V: la fase di risoluzione degli eventi è quella più importante del gioco. Si mette un cubetto su ogni centurione e ogni vestale (non utilizzati), poi a turno si piazzano su uno dei quattro eventi (ogni evento può avere delle limitazioni tra centurione/vestale). Il giocatore che ha piazzato più cubetti riceve il gettone “Res publica” (o il punto prestigio) indicato sulla carta. I due eventi che hanno ricevuto meno cubetti vengono attivati (solitamente vengono girati dei personaggi o diminuiti i valori di “Res publica”) mentre l’evento che ha ricevuto più cubetti viene scartato (in caso di pareggi decide il primo console) e sostituito da un nuovo evento. I personaggi girati rimangono inutilizzati finché l’evento collegato non viene scartato.
– fase VI: si decide quante monete puntare e simultaneamente i giocatori girano il pollice verso l’alto o verso il basso. Se un giocatore sceglie pollice verso, per ogni due monete guadagna un punto prestigio. Se un giocatore scegli pollice su, chi ha puntato più monete guadagna un certo numero di punti prestigio (a seconda della carta). Sempre a seconda della carta ci possono essere dei miglioramenti in una delle tre aree della “Res publica” o della carestia a seconda del numero complessivo di monete (in questa fase valgono, oltre alle monete, anche il numero di carte senatore possedute).
– fase VII: ogni giocatore perde un numero di punti prestigio pari al livello di carestia (ogni campo posseduto fa diminuire di due questo valore). Se c’è un gettone “Res publica” nell’ultima casella c’è una crisi: il giocatore con più gettoni di quel tipo guadagna tre punti prestigio, il giocatore con meno gettoni di quel tipo perde tre punti prestigio.
Alla fine del turno vengono pescate sei nuove carte personaggio e sei nuovi edifici. Quando si completa il quinto turno la partita termina. Viene costruita l’Ecclesia attribuendo questi punti prestigio:
– due per ogni personaggio cristiano (hanno l’icona del pesce),
– tre per ogni schiavo che viene liberato (pagando due monete ognuno).
Infine si conteggiano i gettoni “Res publica” posseduti, convertendo il loro attuale livello in punti prestigio. Chi ha il maggior numero di punti prestigio vince la partita (ci possono essere dei pareggi).
Sylla è un gioco pensato per quattro persone, ma può essere giocato in meno con queste modifiche (le riporto integralmente dato che la versione per due non compare nelle regole ma è stata pubblicata solo sul sito dell’editore):
– in tre persone si scelgono inizialmente sei personaggi a testa invece di quattro; nella fase II la scelta è tra cinque personaggi invece di sei; nella fase III si costruiscono quattro edifici invece che cinque.
– in due persone si scelgono inizialmente sei personaggi a testa invece di quattro; nella fase II ogni giocatore sceglie due personaggi invece di uno; nella fase III si costruiscono tre edifici invece che cinque (e  i tre edifici devono essere di tre colori differenti); nella fase VI gli spostamenti dei gettoni “Res publica” e della carestia per le opere “Bagni pubblici”, “Senato”, “Colosseo” e ” Granai” sono raddoppiati, per il “Panteon” i punti prestigio guadagnati sono 6 per il primo giocatore e 2 per il secondo.
Sylla è un gioco sicuramente non innovativo, ma che prende spunto da meccanismi noti per riproporli in un sistema ben articolato ed armonico. In questo gioco vi sono percorsi multipli che ognuno può tentare di seguire per organizzare al meglio la propria strategia, ovvero creare una base di personaggi che possano darci più opportunità nelle tre aree principali, ovvero nella costruzione degli edifici, nella gestione degli eventi e nella realizzazione delle grandi opere: tutte aree in cui è possibile ottenere punti prestigio:
– alcuni edifici attribuiscono direttamente punti prestigio, altri danno gettoni “Res publica” (che alla fine della partita vengono trasformati in punti prestigio),
– gli eventi attribuiscono gettoni “Res publica” mentre la Decadenza attribuisce punti prestigio,
– le grandi opere fanno ottenere punti prestigio attraverso un meccanismo a maggioranza oppure proporzionalmente alle risorse impiegate.
Oltre a queste possibilità, si possono avere punti prestigio quando si verificano delle crisi, e quindi conviene assicurarsi che accadano quando si è certi di avere la maggioranza in una tipologia specifica (anche perché in questo modo li perdono gli avversari).
Nonostante la presenza di elementi casuali nell’estrazione dei personaggi, degli edifici e degli eventi, è possibile pianificare attentamente l’utilizzo dei personaggi dato che questi sono tutti scoperti e quindi si può vedere subito in quali aree gli avversari si potranno dimostrare pericolosi, anche per il fatto che l’asta è ad offerta singola. Senza dimenticare i punti finali che garantiscono i personaggi cristiani o gli schiavi (per i quali è necessario riservare le risorse necessarie a liberarli), che possono rivelarsi determinanti per la vittoria dato che non sono trascurabili.
Il gioco è semplice (ed è semplice seguire la progressione della partita, dato che tutte le informazioni sono sempre ben chiare), di durata limitata (un’ora e mezza al massimo), si può trovare in italiano e quindi si spera che possa ricevere una distribuzione più capillare e quindi dare a tutti la possibilità di reperirlo senza dover sudare troppo su Internet.
Una nota di colore: la carta “Decadenza” è risultata un po’ forte a causa delle nudità femminili presenti su di essa (nulla che non si possa vedere su qualche rotocalco, o su canali nazionali in seconda serata), per questo è stata creata una seconda carta, censurata con l’utilizzo qualche velo, per rendere il gioco adatto a tutta la famiglia. Quindi se vi trovate due carte Decadenza nella scatola, non è un errore, guardate meglio e noterete qualche differenza.

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