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La Tutela Dei Minori. Nuovi Scenari Relazionali

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P.Donati, F.Folgheraiter e M.L.Raineri (ed.)
 
Nel Novembre 2010 si è svolto a Riva del Garda un convegno internazionale sulla tutela dei minori. Attraverso tre sessioni plenarie e 28 workshop, il convegno organizzato dalla casa editrice Erickson ha voluto porre al centro della riflessione le buone pratiche e le innovazioni in ambito teorico e metodologico che riguardano questo particolare ambito del lavoro sociale.
A distanza di meno di due anni esce il volume “La tutela dei minori”, che nello spazio di quasi 500 pagine raccoglie le relazioni e le conclusioni più importanti del convegno, curate da Maria Luisa Raineri assistente sociale e ricercatrice dell’Università Cattolica di Milano e di Brescia, e i prof. Donati e Folgheraiter, docenti di sociologia e di lavoro sociale, legati rispettivamente all’Università di Bologna e sempre all’Università Cattolica di Milano, fra i più importanti esperti delle tematiche che riguardano quest’ambito in Italia.
Il sottotitolo di questo testo, nuovi scenari relazionali, chiarisce la prospettiva fondamentale con cui si vuole affrontare l’argomento delicato della tutela minorile: il paradigma relazionale, che caratterizza le nuove teorie del lavoro sociale, si basa su un nuovo modo di concepire chi opera nell’ambito dell’assistenza sociale. Mentre, infatti, per molti anni è prevalsa una visione clinica del lavoro sociale, secondo la quale l’operatore è un tecnico che individua la diagnosi rispetto a un particolare problema e cerca di risolvere il problema stesso, considerato come un male da curare, in questi ultimi anni ha sempre più preso piede l’idea di umanizzazione dei servizi. Per questo l’operatore in realtà non viene visto più tanto come un “medico” che combatte solitario contro delle malattie, quanto piuttosto come una persona che cerca di creare “alleanze” per suscitare le energie positive  degli utenti e delle loro relazioni, anche quelle  apparentemente più fragili.
Nell’ambito soprattutto della tutela dei minori, fra l’altro, questo concretamente vuol dire passare da un modo di considerare le famiglie dei minori come dei “nemici” da combattere, a uno stile nuovo, che, pur riconoscendo le oggettive difficoltà e anche i casi limite, che hanno comunque bisogno dell’intervento della forza dell’ordine, cerca in modo prevalente il dialogo e considera le famiglie, anche quelle apparentemente più deboli, come una risorsa preziosa da cui partire per la cura dei minori. Le famiglie, infatti, fanno parte della vita dei minori che si vogliono tutelare, riguardano la loro storia e la loro identità  e devono essere usate prevalentemente come la via migliore per curare le ferite che tanti minori si portano dentro rinforzando e sostenendo i legami maggiormente deficitarii.
 Il libro è strutturato in sette parti: dopo la prima parte che descrive a livello teorico il quadro di riferimento e che in effetti presenta terminologie idonee soprattutto a un pubblico di addetti ai lavori, il testo prosegue con sei parti che offrono davvero un quadro completo delle diverse problematiche che possono riguardare l’ambito dell’assistenza ai minori e degli strumenti e delle metodologie più moderne per sapere operare in modo efficace.
In queste sei parti si parla dei minori e del loro rapporto con le famiglie di origine, dalle fasi di allontanamento a quelle di progressivo riavvicinamento, con l’attenzione a fare in modo che i minori da “oggetto di contese”, diventino soggetti consapevoli in grado di esprimere i loro disagi e i loro desideri in ordine alle relazioni famigliari. Si tratta, inoltre, delle famiglie affidatarie, delle comunità per minori, di sostegni specifici a minori migranti. C’è, infine, una parte dedicata ai percorsi di accompagnamento per minori che diventano maggiorenni e che quindi necessitano di essere sostenuti nei loro percorsi di autonomia.
Il volume si conclude, così come si era aperto, con un paragrafo scritto sotto il nome dei tre curatori insieme, in cui si auspica che il lavoro intenso prodotto nel convegno di Riva del Garda e soprattutto le testimonianze dirette dei soggetti coinvolti, a cui il convegno stesso ha dato voce, produca un nuovo modo di intendere il Welfare per i minori, in cui le prospettive dialogiche, relazionali e riflessive possano aiutare ad affrontare insieme il male, che riguarda tante ragazze e ragazzi, e trasformarlo in un bene più grande.
 Il libro La tutela dei minori è un testo molto corposo, però raccoglie moltissimi interventi di tanti autori; per questo ogni capitolo in fondo si rivela leggibile anche a un pubblico di non addetti ai lavori, che si possono focalizzare sugli interventi più interessanti, a partire dalle proprie sensibilità. E’ molto interessante la completezza con cui il tema viene sviscerato da diverse angolature e la descrizione di esperienze di punta abbastanza nuove per il panorama italiano, come la strutturazione di processi decisionali centrati sulle famiglie, i gruppi di auto/ mutuo aiuto, la funzione di advocacy (portavoce) a favore del bambino.
Tutti questi aspetti rendono il volume un libro utile per farsi un’idea aggiornata dello “stato della questione” circa questo argomento, rivolto a assistenti sociali, educatori professionali, magistrati e operatori sociali in senso generale.

 

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