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A dieci minuti da Urano – Carla De Angelis

3 min read
(poesie di tentataconquista)
Prefazione diStefano Martello
Postfazione diCarla De Angelis
e Stefano Martello
Copertina di LauraTimpano
Fara Editore
Poesia silloge
Collana Sia cosache
Pagg. 108
ISBN 978 88 9513989 0
Prezzo € 12,00

 

Un’esplosionemagmatica senza clamore

 

Cos’è la poesia, se non un’intimaconfessione di quanto il nostro “io”, rapportandosi con il mondo intorno e conl’esistenza, elabora scientemente e, soprattutto, inconsciamente?
La poesia non è versi ritmati, magaripiacevoli, ma vuote parole; no, la poesia è un urlo silenzioso che squarcia unbuio fatto di grigiore quotidiano, di assopimenti e frenesie incontrollate, èriflessione scaturita da un’idea, da un’emozione, da un sentimento.
E’ anche scoperta di noi stessi, resa notaagli altri; è solitudine che invano si cerca di spezzare, è gioia sempretemperata da quella malinconia di fondo che riviene dalla consapevolezza chenessuno potrà mai comprendere completamente che cosa si celi dietro quei versi.
Ed è poeta chi cerca di comprendere glialtri scavando in se stesso, chi piega la testa senza spezzarla, colui cheinsegue un sogno che sa che non potrà avverarsi.
Carla De Angelis, con questa silloge cheevoca spazi siderali, ripercorre invece un mondo terrestre, nell’ottica di unatrascendenza venata da una tenue, ma sempre presente malinconia.
Fra ciò che è e ciò che il suo io avvertenon esiste differenza se non quella sensazione, spesso inconsapevole, checonduce a una visione prospettica della realtà, che non è fatta solo da materiae da eventi, ma è costituita anche da ciò che incide sull’animo del poeta (Invecedi morire / traghetto parole / fino a farne una culla / per le mie ferite /….).E’ un dolore reale, ma avvertito solo all’interno e i versi sono lo sfogo, ilrisultato di un magmatico confronto intimo che esplode senza clamore.
E in fondo Carla De Angelis riesce inquesto modo ad accendere nel lettore il desiderio di confrontarsi, di iniziarequel percorso intimo che solo può avvicinarlo alla conoscenza di se stesso, percomprendere meglio, per essere parte consapevole di quella realtà così diversaquanti sono quelli che l’osservano (Tra le mani nuvole e sole / pianto esorriso / Un solo gesto per placare l’ansia / un solo tocco per la scintilla).
Noi non siamo artefici di noi stessi, ma lariscoperta di ciò che siamo è l’unico traguardo umanamente possibile e a ciòpossiamo arrivare soprattutto grazie alla poesia, anche a quella di questariuscita e piacevole silloge.
 
Nataa Roma nell’ottobre del 1944, Carla De Angelisha pubblicato i primi versi nel 1962. È Cavaliere al merito della RepubblicaItaliana dal 1995. Sue poesie sono presenti in diverse antologie edite daAletti, da Perrone e da Estroverso. Con Fara ha pubblicato la raccolta dipoesie Salutami il mare, il libro dialogato conStefano Martello Diversità apparenti (i due libri sono stativincitori e finalisti in vari premi) e, sempre con Martello, a curato il librodi testimonianze Il resto (parziale) della storia. Suesillogi sono inserite nelle antologie Il silenzio della poesia (2007) e in Poeti profeti? (2008). Altri suoi versisono stati recentemente pubblicati in Demokratica (Limina Mentis, 2010).Fa parte della redazione di Kolibris,casa editrice di Chiara De Luca.

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