Maria Corti
Questo libro tratta la presa della cittadina pugliese di Otranto avvenuta nel tardo ‘400 da parte dei Turchi. La città era uno dei porti più importanti della regione. E’ suddiviso in cinque racconti narrati in prima persona e concatenati da vari motivi conduttori: la battaglia contro il nemico comune, la difesa della propria città e dei valori in cui si crede, eccetera. Nella prima parte è narrata la vicenda di un pescatore di nome Colangelo che, con tutti i suoi compagni, era di guardia sulle mura della città e per difenderla sacrificò la propria vita. Nel secondo racconto, invece, il personaggio principale è il capitano Zurlo, che era il governatore di Otranto. Anche lui, nell’intento di difendere la propria terra, morirà.
Il protagonista del terzo episodio è una donna: Idrusa, la bellissima vedova di un uomo che non amava e che si era ucciso mentre cercava di salvare un bambino catturato da un soldato turco. Nel quarto episodio troviamo poi Nachira, che faceva parte del gruppo degli ottocento otrantini che, non volendo farsi musulmani,morirono decapitati. La sezione conclusiva del romanzo, infine, è dedicata al ritorno alla vita della città dopo la liberazione dai Turchi ed è raccontata da Aloise de Marco.
In questo romanzo si parla dunque di gente da ammirare, che ama la propria terra, la propria famiglia e i propri amici. Persone di poche parole, ma con un cuore "grande così", disposte anche a sacrificarsi pur di difendere gli ideali in cui credono. Maria Corti, del resto, ha composto questo romanzo per illustrare una condizione storica particolare, cioè quella dell’Italia meridionale durante l’occupazione dei Turchi. E nella descrizione, pur interessandosi alle vicende esteriori, ha messo in luce quelle più intime dei personaggi, il soggetto è storico, soggetto che possiamo definire anche lo sfondo, tutt’altro che decorativo, ma vivo e vero nel suo tumultuare di avvenimenti, se non addirittura un felice pretesto, tanto per dar motivo alla mano, e soprattutto all’estro e al cuore.
Un libro molto bello, scritto in modo egregio. E nonostante si dilunghi molto nella descrizione dei paesaggi e delle situazioni, l’opera porta alla riscoperta di valori ormai "sorpassati", ai quali la società purtroppo non dà più molto peso, come la famiglia, la fedeltà ai propri ideali fino alla morte, il sentimento del valore della propria terra e l’amore sconfinato per essa.
L’ora di tutti
Maria Corti, filosofa e scrittrice italiana (Milano 1915), insegna Storia della lingua italiana all’università di Pavia. Ha studiato in particolare la poesia dello Stil Novo e la letteratura napoletana del 1400. E’ autrice di due romanzi: "L’ora di tutti" (1962) "Il ballo dei sapienti" (1966).
Francesca Orlando