Sono stanco di tutto
E anche di tutti
È una nevralgia costante il rapporto con il mondo
E questa lamentela vorrei tenerla solo per me
Senza peraltro riuscirci
Tutti corrono
Tutti cercano uno spicchio di notorietà che subito sparisce
E il gioco riinizia più drogato che mai
Nella esposizione continua degli stessi agli altri
Dentro la vetrina dell’effimero e delle nullità
Siamo tutti dentro
Il regno superficiale delle immagini
Vogliamo diventare famosi
E se possibile ancora più famosi degli altri
E di chi era prima
E di chi viene dopo
Occupare il presente permanentemente
Come una necessità fatale
Con l’arte povera e istantanea
Nell’epoca della sua dissoluzione
Rappresentando il mondo
Coi suoi dolori brillanti
Mario Pischedda
Il regno superficiale delle immagini