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Riti e rituali contemporanei – Martine Segalen

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UN’ANALISI ANTROPOLOGICA DEI RITI CONTEMPORANEI
 
Riti e rituali contemporanei di Martine Segalen è sicuramente un libro da leggere e se possibile da studiare a fondo. L’antropologia ha, fin dalle sue origini, adottato molteplici modalità di analisi e studio delle pratiche legate alle più disparate culture. Etnologi, antropologi, sociologi, hanno cercato di analizzare i riti dal punto di vista ambientale, temporale, funzionale, strutturale e quant’altro. Segalen propone un’analisi storicamente valida e molto interessante per chiunque voglia soffermarsi su più di un aspetto della ritualità sociale. I riti, lungi dall’estinguersi con gli anni, si evolvono e trasformano, migrano e si “infettano” o “infettano” a loro volta; sono modificati più o meno consciamente, con o senza ragioni precise.
Il libro di Segalen è molto interessante, soprattutto per quelli che possiedono già una prima infarinatura di antropologia e studi culturali. Nella prima parte del testo si concentra un “riassunto” molto ben strutturato delle analisi che hanno fatto scuola, in una panoramica variegata e completa.
Il testo, è scritto in maniera semplice e discorsiva rendendo perfettamente comprensibile ogni illustre autore citato. Nella seconda parte del testo, dopo questa infarinatura storico-accademica, Segalen inizia un’analisi della ritualità moderna, soffermandosi su quei rituali contemporanei che tutt’oggi possono essere definiti attraverso gli stessi criteri dei più antichi fratelli. I rituali, ormai sempre più distaccati dalla religione e dalla comunità d appartenenza diventano una celebrazione individuale del collettivo. Lo sport, gli hobby, le scuole, le associazioni, e tutte le attività non più collegate al lavoro e alla religione, acquistano un valore rituale molto forte nelle società moderne, pur mantenendo quegli elementi di sacralità, ripetitività, ridondanza e ritualità appunto, comuni nella maggioranza delle analisi storicamente note del passato.
Segalen studia i fattori turistici ed economici che spingono alla “creazione” di nuovi riti; i fattori di rischio sociale che aumentano l’apparente bisogno di congregazione e riunione di gruppi ormai separati dall’aumentare degli spazi, dall’anonimato delle grandi città.
La caccia, il calcio, le attività di lotta ‘contro’ i tori, la corsa, diversamente da attività maggiormente personalistiche quali sci e tennis, acquisiscono nuova valenza simbolica nelle società moderne, tanto da necessitare di “costumi” ed eventi ad hoc che permettano di esprimerne al meglio ogni aspetto; ritualizzazioni ben definite e gestite secondo una specifica temporalità che crei stati emotivi di gruppo del tutto simili a quelli dei più diffusi riti di inizio ottocento. Insomma, la società moderna non distrugge il passato a causa di una sempre maggiore spinta all’individualismo ed alla competizione personale; non si lascia inghiottire dalla disarticolazione comunitaria delle grandi città, ma acquista una sua identità specifica in nuovi fenomeni culturali, amplificati dalla nascita di sempre più e nuovi strumenti mediatici, capaci di aggregare in spazi e tempi diversi comunità sparpagliate sul territorio, unendole in un tempo rituale. L’ampio repertorio di questi nuovi riti e pratiche è analizzato brillantemente in questo testo a testimonianza dell’inesauribile capacità sociale di produrre strutture sempre dotate di senso.

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