L’ESTATE DEL COMMISSARIO RICCIARDI
PAGG.16 EURO 14 FANDANGO
Terza prova narrativa per lo scrittore napoletano che ambienta questa storia in un’afosa Napoli del 1931. Luigi Alfredo Ricciardi, commissario della Regia Questura ella città partenopea, affronta un altro caso di omicidio in una città dove la violenza recita un ruolo di primo piano. Viene trovata morta ,in casa, uccisa con un colpo di pistola calibro 7,65, la nobildonna Adriana Musso di Camparino, una donna bellissima, affascinante, amante della vita notturna che, dopo le nozze con il marito, il duca Matteo Musso, in lotta con la morte, era una instancabile animatrice della vita mondana. Chi e perché ha ucciso la donna che aveva intrecciato una relazione sentimentale e sessuale con il giornalista Maro Capece? Il principale indiziato, oltre l’amante, con il quale la donna ha avuto un diverbio la sera prima, è l’enigmatico Ettore, amate delle uscite solitarie notturne, il figlio di primo letto del duca il quale non fa mistero del suo odio per la donna . Un particolare si rivela inquietante: un anello della donna scippato dopo l’uccisione. Affiancato dall’inseparabile brigadiere Maione, alle prese con problemi di dieta, il commissario è single, vive ancora con la tata, è un uomo solo, combattivo, solitario, una persona che non è ben vista dalle gerarchie fasciste che non possono,però, fare a meno di lui perché i casi li risolve tutti, forse perché, afferma qualcuno maliziosamente, parla con il diavolo. In realtà Ricciardi, personaggio tratteggiato egregiamente da de Giovanni, “era come se vivesse dietro una barriera di dolore, di cui era testimone costante, e che questo gli impedisse anche di interagire con il prossimo se non per quanto fosse strettamente necessario” Compaiono , nel romanzo, donne come l’ affascinante vedova Livia, la vicina di casa Elvira, ma Ricciardi resta un uomo solo. Il libro ,nonostante le numerose pagine, non stanca il lettore perché lo scrittore riesce a dare vita ad una trama narrativa complessa ed articolata, ricca di spunti, di indizi, disorientando il lettore, spiazzandolo alla ricerca del colpevole e del movente. Un libro che si avvale di un forte “plot” narrativo, dove ognuno deve stare ” al proprio posto”, da qui il titolo, ma il fulcro fondamentale del volume, è il commissario Ricciardi, una delle figure più interessanti del panorama letterario italiano. Un giallo non fine a se stesso, ma un romanzo che mescola sapientemente psicologia, criminologia,politica e che descrive la vita di ieri e quella di oggi.