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Trento

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Trento

Questo mese avrei dovuto parlarvi del lago di Como, però ho ritenuto di lasciarvi il tempo di visitare quello Maggiore. Le scuole stanno terminando, le vacanze si avvicinano e siccome non voglio influenzare gli amanti del mare parlando di altre località marittime (dovete venire tutti a Gallipoli!), vi descriverò un paese di tutt’altro genere. Circa un anno fa, proprio quando le mie paure per l’esito finale scolastico si facevano vive, andai in gita con alcuni dei miei compagni di classe a Trento, il capoluogo del Trentino Alto Adige. So di essere rimasto affascinato da un fattore: è una città pulitissima.
Dovremmo prendere esempio da chi ha rispetto per l’ambiente. Nel momento in cui si intravede il centro storico di Trento, nelle vicine montagne tipiche della regione sorge uno strano monumento prevalentemente eretto in cemento, che ho poi scoperto essere il mausoleo dedicato a Cesare Battisti, giustiziato nella stessa città.
La costruzione è posta sulla vetta del Doss, una montagna ricoperta da una folta vegetazione, che mimetizza i resti di un’antica basilica paleocristiana, le cui origini sono purtroppo frammentarie. L’avere accennato l’uccisione di Cesare Battisti, si ricollega perfettamente a ciò che voglio descrivervi ora, ossia quello che secondo me è il simbolo di Trento: il castello del Buonconsiglio. Le sue dimensioni, maestose e massicce studiate appositamente per difendere la città, racchiudono numerose stanze, ornate da affreschi, pavimenti lignei e soprattutto, antichi riscaldamenti in pietra lavorati nei minimi particolari. Ricordo che di tutte le stanze visitate, non era rimasto un solo lampadario, probabilmente vennero rubati in epoche passate. Il castello, ospitò per mezzo decennio la sede del governo dei principi-vescovi, ove essi risiedevano. Cesare Battisti, appunto, dopo essere stato catturato dagli Austriaci, fu accusato nel tribunale della fortezza per alto tradimento, assieme a Fabio Filzi e a Damiano
Chiesa: entrambi impiccati nel luglio del 1916. Il tribunale era prevalentemente ligneo ed in passato, fu una cappella con intonaci dipinti da artisti rinomati, riverniciati di un unico colore durante la guerra, per trasformarla in stanza della giustizia. In una parete,
è presente una feritoia che raggiunge, attraverso un lungo corridoio, la stanza probabilmente del re, che un tempo seguiva le celebrazioni religiose, comodamente dalla sua camera. La fortezza è costruita a semicerchio ed è l’insieme di costruzioni di epoche diverse, che oggi la vede come un edificio immenso, ricco di scalinate, giardini e manufatti ritrovati al suo interno. L’insieme di edifici più antichi è quello del Castelvecchio, terminato nel XIII secolo, vicino alla Torre
Grande. Nel 1400, Clesio lo fece modificare, costruendo accanto il suo palazzo, decorato da famosi artisti. Con l’insediamento degli
Austriaci nel castello, si ebbe un’opera quasi distruttiva che vide il
Buonconsiglio trasformarsi in una caserma, eliminata al termine della
Prima Guerra Mondiale, nel 1918. Sempre visitando il complesso archeologico, è possibile accedere, passando per il giardino del castello, alle prigioni dove furono trattenuti i tre carcerati di cui abbiamo parlato poco fa e, successivamente, giungere alla fossa nella quale vennero giustiziati. La città, avente una popolazione di oltre
100mila abitanti, è bagnata dalle rive del secondo fiume più lungo d’Italia, l’Adige, ed è territorio di antiche chiese appartenenti a diverse epoche e stili, quali ad esempio S.Apollinare, situata a ridosso del già citato monte Doss, avente un particolare tetto nordico del XIV secolo. Altro esempio di costruzione sacra, è la chiesa di
S.Maria Maggiore, fatta erigere per volere di Clesio, nel 1500. E’ il simbolo di stile “clesiano”: un misto tra arte rinascimentale e gotica. Ancora differente l’interno, indicizzato da un altare barocco.
La chiesa di S.Lorenzo invece, è il tipico esempio di architettura romanica del XII secolo, semplice esternamente, ma curata nelle tre navate interiori. Come potete constatare, Trento vanta di possedere frammenti storici di diverse epoche e con diversi aspetti esteriori, per questo la maggior parte degli istututi d’arte, sceglie di visitare questa città, dopo essere stata in luoghi come Pisa o Firenze. Infine, non ultima come importanza, il Duomo, iniziato nel nel XII secolo e terminato dopo duecento anni. Il duomo trentino fu un assiduo testimone del Concilio di Trento, poiché esso ebbe origine proprio dentro all’edificio, nel 1545. Vi ricordo che il movimento, si opponeva all’avanzare delle riforme indette da Martin Lutero, che limitava le funzioni Cattoliche. Allora Tridentum si espanse ed acquistò valore in epoca romana, assumendo e divenendo importante centro amministrativo e commerciale. Scusate, ho troncato la descrizione del duomo… è proprio vero che la storia coinvolge, anche se non l’amo moltissimo. Accanto ad esso, si innalza il palazzo pretorio, già esistente da alcuni anni, prima della costruzione del
Duomo. E’ un’elegante edificio che, in passato, accolse la sede del governo vescovile. Oggi ha la funzione di esporre i reperti del Museo
Diocesano Tridentino, quali ad esempio il tesoro del Duomo, gli arazzi cinquecenteschi, i dipinti e le sculture realizzate interamente in legno. Il palazzo è corredato da una semplice, ma di buon gusto, torre civica, costruita nello stesso periodo dell’edificio pretorio. Duomo e palazzo appoggiano sulla molto ampia piazza omonima, attorniata da costruzioni medievali. Al centro, la fontana raffigurante Nettuno, realizzata nel 1700, che funge da basamento della statua di bronzo della divinità romana. Proprio nella piazza, prendendo qualche minuto di riposo, potrete essere serviti da alcune delle specialità del paese: posso consigliarvi gli strudel e i tipici gnocchi di pane, denominati dagli abitanti “canederli”? Per quanto riguarda ciò che so delle leggende, sembra che il palazzo Galasso, soprannominato “del
Diavolo”, sia stato edificato in una sola notte. Se capitate a Trento in febbraio, quando gli sciatori affollano le apposite piste, potrete assistere al simpatico Trofeo Topolino: una gara internazionale sciistica riservata ai bambini. Con questo è tutto: per il prossimo appuntamento, in vista delle vacanze estive, preferirei lasciare da parte ancora una volta il lago di Como e parlarvi di un paesino marittimo… tanto lo sapete già dove dovete venire, vero?

Marco Cristiani

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