Partiti alla fine del 1994, questo inizio 1996 non può non riempirci di gioia. Innanzitutto, perchè ogni mese in cui riusciamo a continuare ad uscire con regolarità è una personalissima vittoria contro le statistiche che ci vedevano fermi dopo pochi numeri, ed inoltre perchè ogni mese che passa qualcosa di nuovo viene ad arricchire il nostro curriculum e la nostra memoria.
Il KULT Underground Party, tenutosi in 16 dicembre, ad esempio, per quanto non stimolato da un’affluenza pari a quella che ci saremmo aspettati, è un altro mattone nella storia della prima rivista multimediale underground italiana; per non parlare poi del già citato trafiletto su MC-Microcomputer, e della pagina a noi dedicata su Via
Emilia Oggi.
Ma forse ciò che fa un po’ la differenza tra quanto già accaduto, e quanto di nuovo l’ultimo mese del 1995 ha deciso di concederci, è stata l’uscita dei primi 13 numeri su PC-ROM Interactive (Xenia
Editrice), reperibile in ogni angolo d’Italia.
Questo infatti ha consentito non solo a molti che non ci conoscevano di entrare in contatto con il nostro lavoro, ma a tutti quelli che avevano avuto la possibilità di recuperare qua e là solo pochi arretrati, di avere confermata la nostra costante produzione e di poterne usufruire.
Che dire? A parte questi aspetti che ci riguardano per così dire
“indirettamente”, ce ne sono sicuramente molti altri che, al contrario, ci vedono in prima persona.
Inevitabile un accenno alle molteplici migliorie presenti nell’engine di KULT Underground, arrivato ormai alla versione 2.0: quest’ultime sono godibili soprattutto per chi di voi ha una scheda sonora, ma la minore richiesta di memoria DOS agevolerà non pochi lettori, per non parlare del setup e del parametro “/w”; molto soddisfacente anche il rapporto con Giramondo (nostro Internet provider), che nella persona di Giovanni Sonego ha consentito un altro anno di presenza della nostra rivista sul nodo www.giramondo.com, e con il quale nell’immediato futuro è probabile una più forte interconnessione; sintomatica la partecipazione di alcuni llettori di LLABBRA, che alternandosi tra le pagine della BBS e le nostre stanno portando avanti un cammino dalle ottime prospettive.
Dal punto di vista di nuove collaborazioni il fronte è poi ottimo: mese dopo mese non solo singoli lettori decidono di fare sentire la loro voce con articoli, racconti o immagini, ma anche associazioni pubbliche o private, e molto spesso ci tocca trascurare ora uno ora l’altro per cronica mancanza di tempo…
Guardando dietro le spalle, in questo anno passato, vediamo tanto tanto lavoro, qualche spesa ma una quantità incommensurabile di piccole e grandi soddisfazioni. Da quella immediata del sapersi un pizzico al centro dell’attenzione, a quella più duratura dell’aver dato ad altri la possibilità di farsi conoscere, di farsi leggere.
Forse sulla nostra scia, o forse sull’imminenza di cambiamenti che non avverrano mai da soli, ma che è quasi facile forzare un poco, anche altri si sono gettati nel mondo dell’editoria elettronica underground, delle “digizine”, o delle “fanze su computer”, ed è il caso di Lost
Fragment, e della neonata FreeWorld di cui potete leggere in questo numero, grazie ad un articolo del suo “impaginatore” Mjl.
Rivista create con NeoBook, ma non per questo meno importanti o così lontane da KULT Underground. Forse la differenza fondamentale è che non sono realizzate anche da programmatori, ma in fondo, anche il
“giornale” che state leggendo, non è una rivista di computer.
Adesso avete un più ampio ventaglio di scelte, quando pensate a scrivere qualcosa per la divulgazione gratuita di massa. E chissà che questo non dia adito a nuove situazioni tali da rendere ancora più vivo l’ambiente della multimedialità.
Continuare ad annoiarvi oltre sarebbe forse un po’ crudele, (in fondo l’anno è appena iniziato e di tempo, se tutto va bene, ne ho a bizzeffe), perciò vi lascio immediatamente.
Ma se volete un consiglio, prima di immergervi nella lettura della vostra rubrica favorita, scorrete il sommario e pensate a quanta gente lavora per voi ogni mese, all’impegno che tutti questi individui mettono, e a come tutto questo a voi giunga gratuitamente.
Non voglio dirvi null’altro. Solo pensateci e godetevi il primo numero di quest’anno.
Buon 1996!
Marco Giorgini