gioco per 2-4 persone
Autore: Alan R. Moon
Editore: Days of Wonder (www.daysofwonder.com)
“Ticket to Ride” è un gioco uscito nel 2004, ideato da Alan R. Moon, pubblicato dalla Days of Wonder e vincitore di un prestigioso Spiel des Jahres. Ma non è di questo che vi parlerò: non che sia un brutto gioco, si tratta di un prodotto in circolazione da un po’ di tempo, dall’innegabile pregio di essere un ottimo “gateway-game” (adatto per “iniziare” persone al mondo dei giochi da tavolo) e che ha prodotto un buon seguito di varianti ed espansioni.
Qui però vi voglio parlare dell’ultima variante, uscita quest’anno, ovvero “Ticket to Ride: Il gioco di carte”. Una strada che hanno fatto in molti, da Puerto Rico ai Coloni di Catan a Caylus, fino ad arrivare a Coloretto (che ha addirittura seguito la strada contraria, con Zooloretto), ridurre il gioco da tavolo ad un gioco di carte mantenendo ambientazione, regole o feeling dell’originale. Per alcuni giochi l’operazione può sembrare poco sensata, come in questo caso, dato che l’originale si affida già ad un meccanismo composto da carte. Quindi? Andiamo a vedere.
Trattandosi di un gioco di carte, naturalmente la scatola è molto compatta, infatti dentro troviamo, oltre al regolamento solo tre mazzi di carte:
– carte treno, in 8 colori differenti, più le locomotive che fungono da jolly,
– carte biglietto, sulle quali sono indicate due città, un punteggio e la carte treno necessarie (da una a cinque),
– 6 carte bonus, qui è indicata una città e un punteggio.
La qualità delle carte è molto elevata, sia come materiale (molto resistente) che come grafica, direi superiore a quella delle carte presenti nel gioco da tavolo. Il regolamento contiene anche l’italiano (nella versione distribuita in Italia) ma potete acquistare una qualsiasi versione, dato che non ci sono scritte sulle carte e le regole sono semplici.
La partita si prepara distribuendo sette carte treno e una carta locomotiva a testa, assieme a sei carte biglietto (di queste ultime ogni giocatore ne dovrà tenere in mano almeno una), infine si scoprono cinque carte dal mazzo treno.
Al proprio turno ogni giocatore dovrà scegliere una tra queste tre opzioni a disposizione:
– prendere due carte (questa opzione è identica a quella presente nel gioco da tavolo) dal mazzo treno e/o dalle cinque carte visibili (in questo caso la carta presa va rimpiazzata immediatamente con una carta dal mazzo). Se si prende una carta locomotiva tra quelle visibili, allora si rinuncerà alla seconda carta (e quindi non si potrà mai prendere una locomotiva come seconda carta).
– prendere quattro carte biglietto, dopo averle studiate il giocatore dovrà decidere quante conservarne, da un minimo di zero ad un massimo di tutte e quattro.
– giocare carte dalla propria mano sul tavolo, questo potrà essere fatto in due modi: o una serie di due o più carte uguali (stesso colore) oppure tre carte differenti. Le carte giocate andranno sistemate in varie file (binari) suddivise per colore.
Vi sono alcune limitazioni nelle carte che possono essere messe sui binari:
– non si possono giocare carte di un colore già presente sui propri binari,
– le locomotive possono essere giocate come jolly nelle serie, ma non nei tris,
– non si può giocare un numero di carte inferiore al numero di carte dello stesso colore presenti nell’area binari di un altro giocatore,
Riguardo a quest’ultimo caso, se si gioca un numero di carte superiore a quello dello stesso colore già presente nell’area binari di un altro giocatore, allora quest’ultimo (o questi ultimi) le dovrà scartare tutte.
Cosa succede alle carte presenti sui propri binari? All’inizio del proprio turno ogni giocatore dovrà prendere una carta da ogni binario e metterla in un mazzetto coperto davanti a sé (detto “deposito”).
Le locomotive andranno posizionate all’inizio dei binari, in modo tale che siano le prime carte a passare dai binari al deposito.
Lo scopo del gioco è quello di riuscire ad accumulare nel proprio deposito abbastanza carte treno da poter compilare tutte le carte biglietto che si possiedono. Il gioco termina quando viene scoperta l’ultima carta del mazzo treno, a questo punto tutti i giocatori effettuano il loro ultimo turno e si procede a conteggiare i punti, ovvero:
– si scartano le carte treno che si hanno ancora in mano e sui binari,
– con le carte presenti nel deposito si cerca di completare quante più carte biglietto possibili,
– i biglietti completati danno punti positivi, quelli incompleti punti negativi,
– ognuna delle sei carte bonus vanno a chi ha il maggior numero di carte biglietto (completate) che riportano la città bonus come partenza o come arrivo. In caso di parità la carta va assegnata a tutti e due (o più) giocatori.
Nel caso della partita a quattro giocatori, si procede in modo leggermente diverso, infatti quando si arriva alla “fine” vengono conteggiati i punti per i biglietti completati e segnati su un foglio, ma poi si ripartirà con un nuovo mazzo formato da tutte le carte nei depositi e sui binari, mantenendo i biglietti che non si sono riusciti a completare e aggiungendo quattro carte treno alla propria mano. Alla fine del secondo mazzo si farà un nuovo conteggio con le regole normali, compresa l’assegnazione dei punti bonus e il giocatore col punteggio più elevato (dalla somma delle due manche) verrà dichiarato vincitore.
Confrontandolo con il gioco da tavolo troviamo molte similitudini nel meccanismo di scelta delle carte, delle opzioni nel turno e dei biglietti, ma togliendo semplicemente la plancia il gioco sarebbe diventato troppo banale ed in sostituzione a questa è stato introdotto un livello mnemonico: tenetelo presente poiché non tutti i giocatori apprezzano il dover ricorrere alla memoria per giocare, e seguire il suggerimento presente nelle regole, ovvero dare la possibilità ai giocatori di poter controllare il proprio deposito fa diventare questo gioco assolutamente scontato e poco interessante.
Realizzare i biglietti iniziali può sembrare complesso, ma vi assicuro che non c’è una ragione pratica per scartarli, anzi, è consigliato prenderne altri, se volete cercare di vincere. In condizioni normali non è un problema realizzare otto biglietti, soprattutto se riuscite ad avere un buon numero di locomotive e un assortimento tra tutti i colori (senza privilegiare o dimenticare un colore particolare). Naturalmente se riuscite a tenere in mente quali carte avete messo nel deposito potete gestire con precisione la realizzazione dei biglietti e con un po’ di pratica (soprattutto se giocate abitualmente a carte) non è un’impresa impossibile.
I pregi di questo gioco risiedono nella durata di una partita (mezz’ora, tre quarti d’ora al massimo), è semplice sia da spiegare che da giocare ed è sufficientemente diverso nel meccanismo da non risultare un doppione nel caso si possegga già il gioco da tavolo: cosa che non si può dire delle altre varianti, in effetti “Ticket to Ride Europa” e “Ticket to Ride Marklin” sono troppo simili al gioco originale per acquistarle se avete già la prima versione (e viceversa). L’unico difetto, un fattore fortuna certamente presente, ed è normale, tutto sommato è un gioco di carte, se quelle presenti sul tavolo non vi servono e non avete altre opzioni a disposizione, tocca affidarsi alla dea bendata con la pesca dal mazzo.