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Parlami d’amore – Silvio Muccino e Carla Vangelista

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L’amore come possibilità di cambiare la propria vita, l’amore come energia vitale per vivere e non per sopravvivere, l’amore inteso non come puro fatto sessuale, ma come unità di intenti della visione del mondo e della vita, ma soprattutto come possibilità di riscatto da una condizione esistenziale non certamente idilliaca. E’ quanto emerge leggendo questo libro. Al centro dell’impianto narrativo due personaggi: Sashsa, un’asma bronchiale che lo assilla, cresciuto in una comunità per tossicodipendenti con dei genitori morti per droga, “adottato” da Lorenzo che lo abbandonerà, che si aggira per Roma a bordo di una vecchia Saab. Vive di espedienti, gioca a poker per mantenersi, dorme in putride pensioni e   ha un unico obiettivo: conquistare l’amore di Benedetta, una ragazza bellissima, dell’alta borghesia romana, sua compagna d’infanzia a “Borgo Fiorito”. Riesce a farsi assumere dal padre della ragazza per ristrutturare un’ala del palazzo, ma una sera la sua vecchia macchina “Formaggia” ha un incidente, per evitare un cane che  adotterà, la mitica Oliva, con Nicole. Quarant’anni, ex psicanalista, francese di nascita, alle spalle Thierry, un grande amore, l’uomo é morto lasciando nella donna un vuoto incolmabile e Nicole non si dà pace per non essere riuscito a salvarlo, la donna vive insegnando francese. Inizia a dare consigli al giovane su come conquistare Benedetta perché ” nessuna donna è impossibile da conquistare”, sprona il  ragazzo a vivere perché, implicitamente, lei è impossibilita a farlo. Appassionata di Chet Baker e di Ella Fitzgerald, sposata con Lorenzo “perché mi dà sicurezza”, Nicole non riesce ad uscire dalla gabbia dorata che si è costruita. Sola, senza figli, amici del marito formali e impregnati di un vuoto mentale, incapace di dimenticare Thierry, la donna è incapace di dare un senso alla propria vita. Cerca di mantenere un comportamento asettico, distaccato da tutto e da tutti, ma instaurerà con Sasha un rapporto di complicità e i suoi consigli saranno importanti per far innamorare Benedetta del giovane che intende vivere, scoprire cosa si nasconde “dietro le porte” e in senso lato, dietro la vita,  perché Sasha ripenserà sempre, il passato ci accompagnerà sempre,  lasciano intendere i due autori,  alla porta di un bar forzata dal proprietario, dove trovò sua madre a terra, dopo essersi iniettata dell’eroina. Il  finale del romanzo non è per nulla scontato, ma poetico, tenue, dolce. Nicole e Sasha sono persone   infelici, che galleggiano,  sopravvivono e non vivono. Felice la scelta narrativa di procedere nella narrazione del romanzo con le due voci narranti (Sasha e Nicole), personaggi tratteggiati in maniera molto efficacemente, emerge quello della donna in maniera predominante, con una accurata introspezione psicologica degli stessi. Parlami d’amore è un libro intimista, il titolo del libro è esplicito,  sull’amore, sul rapporto di coppia, sulla serenità, felicità e progettualità che procura questo sentimento che ha il merito di cambiare le nostre vite. E’ un libro mai banale, infantile, gli autori hanno il merito di non scadere nel facile sentimentalismo, un romanzo che attesta il disperato bisogno, per noi essere umani, di amare e di essere amati, una necessità vitale. Romanzo–sceneggiatura (del resto Muccino è un attore, Carla Vangelista una sceneggiatrice) il libro si presta, in maniera ottimale, per una trasposizione cinematografica.

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