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Le nove del mattino – Stefano Frigieri

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Pav Edizioni

Ambientazione dettagliatamente bolognese per un interessante romanzo apocrifo che vede come collaterale protagonista di un’intrigata viceda gialla il commissario Bertini (personaggio creato da Mauro Sighicelli, e qui proposto con forse qualche variante, comunque gradevoli, rispetto al canone). Una vicenda gialla, che inizia però in rosa, con un incontro tra ex compagni di classe – Claudio Giraldi e Maria Angelelli – che, dopo decenni di distacco, decidono di dare finalmente vita a una storia d’amore non nata nei banchi di scuola forse solo per timidezza da adolescenti. E in un solo capitolo si passa da chiacchiere davanti a un gelato, a un matrimonio e alla successiva convivenza. Ma questa vicenda sentimentale così irruenta inizia a scricchiolare quasi da subito – come aveva temuto la madre di Maria che, scottata anche dal precedente fallimentare matrimonio della figlia, non credeva che l’amore di Claudio fosse disinteressato e come sembra volere confermare un’anziana vicina di casa, che più volte chiama la polizia sentendo litigi e rumori che le fanno temere per l’incolumità della neosposa.

E qui entra in gioco un completamente indeciso Bertini, coadiuvato anche dalla sua nota spalla Peppino, prima ignorando o quasi questi avvisi, e poi, quando un morto ci sarà (e non è difficile immaginarne il nome) ricoprendo l’inconsueto ruolo di pedina. Un ruolo, come dicevo all’inizio, collaterale alla storia stessa che, nella sua assoluta complessità, nel suo costante gioco di specchi e di sorprese, si dipana davanti a noi lettori, tirata da fili nascosti più o meno imprevedibili, con l’indomito commissario sempre almeno un passo indietro, e quasi mai per sua consapevole e autorevole capacità deduttiva.

La trama di questo romanzo relativamente breve (si parla di meno di duecento pagine) ha vari echi cinematografici e mostra sia la capacità dell’autore di giocare con molte carte insieme, sia la sua passione per le tematiche weird, qui ben miscelate nella parte centrale dell’opera, quando serve cambiare ritmo e tensione. Il crescendo è interessante e il doppio finale funziona – pur lasciandoci sperare fino all’ultimo in un’aggiunta che l’autore ha coscientemente deciso di non concederci. Qualche passaggio risulta forse un po’ diluito, ma nel complesso la lettura scorre veloce e piacevole, senza mai la tentazione di interrompersi.

Un buon lavoro, insomma, da parte di un autore che conferma di saper costruire storie con stile e di muoversi con disinvoltura tra generi e sottogeneri differenti.

Nota di merito anche all’edizione cartacea della Pav Edizioni (a parte qualche lieve svista tipografica), ben curata e affiancata dalla versione in ebook.

Un’ultima osservazione curiosa: il volume cartaceo è proposto con due prezzi differenti. L’edizione acquistata in libreria (e sul sito dell’editore) costa 14 euro — prezzo stampato anche sul retro — mentre quella disponibile su Amazon è proposta a 11,50 euro, riportando però anch’essa quel prezzo sulla copertina. Una discrepanza inspiegabile, su cui vale la pena fare attenzione al momento dell’acquisto.

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