“Il segreto dei cani” di Riccardo Stellini: la verità oltre le apparenze.

Casa editrice: Nulla Die Edizioni
Collana: iCanti
Genere: Raccolta poetica
Pagine: 64
Prezzo: 15,00 €
Codice ISBN: 978-8869156793
“Il segreto dei cani” di Riccardo Stellini è una silloge poetica composta da quarantasette liriche brevi e intense, in cui l’autore esprime parti di sé che di solito tiene celate perché legate alle sue emozioni e alle sue pulsioni più intime, di solito offerte solo ai pochi che lo meritano davvero. In un mondo sempre più proiettato verso l’esteriorità, quest’opera diviene preziosa, specialmente se si tiene conto che Stellini nella vita svolga le professioni di attore e modello, e che quindi sia solito lavorare con l’apparenza e con la sua avvenenza; in queste poesie, invece, penetra la superficie dell’essere umano per restituire delle verità semplici eppure inestimabili, legate alla sostanza delle cose. L’opera si apre con una presentazione di Diego Fusaro, noto filosofo e saggista; anche lui sottolinea la profondità delle liriche di Stellini, giudicando questa raccolta come una rara testimonianza di poesia filosofica, in cui si offre una feconda resistenza al vuoto di senso che dilaga. Dalle parole di Fusaro, si evince come questi componimenti siano ricchi di significati profondi, in cui è importante permanere per afferrarne le verità contenute, e che hanno bisogno di attenzione e di lentezza – due attitudini poco esercitate dall’uomo contemporaneo: «La raccolta poetica di Stellini – la seconda da lui realizzata – presenta un carattere fortemente introspettivo e intenso, come il lettore potrà scoprire leggendo il testo. Verrà accompagnato per mano in un luogo senza tempo e senza spazio, abitato da ombre e nostalgie, da struggimenti e da soavi partenze. E avvertirà indubbiamente il profondo non senso oggi imperante, nell’epoca che ha innalzato il nulla a proprio orizzonte di senso esclusivo: l’epoca della “nientità” e dell’”odiernità”, in cui il nulla dominante e l’attenzione compulsiva per il semplice accadere presente si rovesciano dialetticamente l’uno nell’altra». In queste liriche si parla d’amore e di perdita, di vita e di morte, di condivisione e di solitudine, e soprattutto si cerca di instaurare un dialogo attivo con il lettore, uno scambio di sensazioni che, il poeta si auspica, possano spingere gli altri a guardarsi dentro, a intraprendere un percorso evolutivo che possa renderli più consapevoli di quello che si agita sotto la loro superficie, di ciò che sta fagocitando la propria verità e di ciò, invece, che andrebbe attenzionato e portato oltre l’oscurità, verso la luce. Riccardo Stellini abbandona la carne e le apparenze e offre la sua anima, nuda e cruda, senza orpelli: si racconta con intensità senza pretendere di stravolgere le coscienze ma di accompagnarle in un viaggio di riscoperta di sé. Daniela Di Cecca
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