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Kolektivne nseae – Ivan Pozzoni

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Edizioni DivinaFollia
(Caravaggio, 2024),
pag. 55.

Una ricerca continua e una riflessione costante. La modernità che assomiglia tanto, anzi lì arriva, al rinnovamento continuo del linguaggio e vive di critica letteraria. Il poeta Ivan Pozzoni è uno degli ultimi rappresentanti dei bardi della società che galoppa invece nell’involuzione.

“Se la banca ci concede un mutuo bisogna levare alti i nostri tedeum
e scaraventarci a scegliere tra un parquet o un linoleum,
nascono, come funghi, agenzie immobiliari ogni due m²,
immobiliaristi dall’occhio bovino che ci costringono a diventar mezzadri,
decerebrandoci in attività tipo il misurare una chaise longue,
con i neuroni ancorati a Malta come le navi di una Ong”.

La nuova pubblicazione di Pozzoni, “Kolektivne nseae”, legge la biografia dell’autore, dove per esempio la tensione di e nel discorso dunque del ragionamento con le classi di pensiero e della dialettica portò addirittura a un vero e proprio manifesto poetico.
“immobiliaristi dall’occhio bovino che ci costringono a diventar mezzadri”, a mio modesto e umile avviso, spiega con un paio di termini tutta la contestazione e la provocazione buone a rinnovare, appunto la poesia; il tempo è giunto: sarebbe davvero il caso di leggere per intero – e farne studio migliore – l’intera opera di Ivan Pozzoni.

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