Manuela Pasqui e Danielle di Majo

Comunicato stampa
B.I.T. Duo,– “R-Esistenze” (Filibusta Records)
Danielle Di Majo, Manuela Pasqui
Link:
https://links.altafonte.com/b25ajaj
Esce il nuovo album, del B.I.T. – Manuela Pasqui e Danielle Di Majo, “R-Esistenze” per Filibusta Records (distrib. fisica IRD, distrib. digitale Altafonte Italia), il quarto del progetto musicale a firma delle due musiciste, Manuela Pasqui (piano, arrangiamenti e composizioni) e Danielle Di Majo (sax alto, sax soprano, arrangiamenti e composizioni).
“R-esistenze” si colloca lungo il sentiero della ricerca di una identità storica, che vede la memoria come mezzo per comprendere noi stesse. Con questo progetto di composizioni originali ci siamo spinte in avanti nella ricerca di un nostro specifico linguaggio musicale.
Siamo state ispirate dalle personalità che, tra il 1920 e il 1950, hanno lasciato un segno indelebile nella storia del nostro paese attraverso l’azione politica, l’attivismo e la poesia; sono scrittrici, poetesse e poeti, come Lalla Romano, Miriam Mafai, Joyce Lussu, Dacia Maraini o Montale, ma anche persone semplici dal forte senso civico.”
Le artiste si sono immerse nei suoni delle poesie, delle parole, nelle strutture, nelle forme poetiche; hanno letto le loro storie, i racconti e li hanno trasformati in melodie, in emozioni sonore, liquide, unendo le loro differenti scritture musicali nell’unico obiettivo di raccontare queste R-Esistenze, di coglierne l’essenza. Le composizioni sono caratterizzate da temi evocativi e lirici, da strutture molto aperte e senza schemi che lasciano spazio alla loro sensibilità improvvisativa, proprio come un racconto.
Line up:
Manuela Pasqui – piano, arrangiamenti, composizioni
Danielle Di Majo – sax alto, sax soprano, arrangiamenti, composizioni
Tracklist:
L’identità perduta (M. Pasqui) / Brigata Menotti (M. Pasqui) / Miriam (M. Pasqui) / Meriggiare (M. Pasqui) / Sul fil di lama (D. Di Majo) / Cinque pezzi di luna (M. Pasqui) / Bagheria (D. Di Maio) / Lipari (D. Di Majo, M. Pasqui) / Poisson d’or (M. Pasqui) / Luce di mezzanotte (M. Pasqui)
Musiche: di M.Pasqui (1, 2, 3, 4, 6, 9, 10), di D. Di Majo (5, 7), di D. Di Majo, M. Pasqui (8)
Discografia:
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – singoli 2021 per Filibusta Records: Cagnaccio, Della mancanza e dell’amore
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – Come Again (Filibusta Records, album, 2021)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – singoli 2023 per Filibusta Records: L’equilibrista, Meteo, Edera
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – Equilibrismi (Filibusta Records, album, 2023)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – singoli 2024 per Filibusta Records: Vissi d’arte vissi d’amore, Già il mandorlo vicino
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – Puccini, my Love
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – singoli 2025 per Filibusta Records: Cinque pezzi di luna, Brigata Menotti, Lipari
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – R-Esistenze (Filibusta Records, album, 2025)
Altri progetti:
Kind Folk Quartet – Lights (Filibusta Records, album, 2024)

Intervista
Davide
Buongiorno. B.I.T. rimanda alla cifra binaria, e in effetti voi siete un duo, quindi qualcosa di composto da due unità. Ma è forse è anche un vostro diverso acronimo? Come è nato il vostro progetto “B.I.T. duo”, quindi il vostro incontro e con quali presupposti progettuali e ricercativi?
Manuela/Danielle
Buongiorno a te Davide! Si, hai colto nel segno: B.I.T. è la cifra binaria e anche un acronimo con due significati. Il primo è quello di macchina del tempo: nella nostra indagine sulle origini musicali, ci siamo rappresentate come i piloti di una macchina del tempo, viaggiando attraverso le epoche alla ricerca di frammenti che ci indicassero da dove veniva il nostro linguaggio musicale. Frutto di questo lavoro sono Come Again, Puccini my Love. Il secondo è, sfruttando anche un’assonanza con la parola beat (pulsazione), essere allo stesso tempo, insieme: riguarda uno dei nostri primi obiettivi di sincerità espressiva, ascolto reciproco e simultaneità della presenza durante l’improvvisazione. Da questo concetto prendono vita Equilibrismi e l’ultimo lavoro R-ESISTENZE.
Davide
“R-Esistenze” segue gli album “Come again” (2021), “Equilibrismi” (2023″ e “Puccini my love” (2024). Come ne segue ed evolve la condivisione dei vostri obiettivi artistici e di costruzione e sviluppo di un vostro linguaggio musicale?
Manuela/Danielle
Certamente. Stiamo facendo un percorso e i nostri dischi sono le tappe. Ci fermiamo, fotografiamo e poi riprendiamo il cammino.
Davide
Come sono nate queste composizioni, da quale idea centrale e più generale, in quale momento del vostro percorso artistico e nondimeno della storia del nostro paese? Perché era importante per voi dedicare delle pagine musicali al capitolo della Resistenza italiana?
Manuela/Danielle
R-esistenze si colloca lungo il sentiero della ricerca di una identità storica, che vede la memoria come mezzo per comprendere noi stesse e spingerci avanti nella ricerca di un nostro specifico linguaggio musicale.
La nostra esigenza è stata sin dalla nostra prima collaborazione, quella di poterci esprimere totalmente, senza restrizioni e dare voce non solo a noi in quanto individui, ma in quanto donne. Viviamo un momento particolarmente oscuro, ma ci siamo arrivati a questo momento, siamo due donne adulte che lavorano professionalmente con l’arte e l’insegnamento e abbiamo provato negli anni e sulla nostra pelle quanto sia ancora arretrato questo bel Paese. Attraverso la musica che componiamo parliamo di questo e vogliamo ricordare anche le donne che prima di noi hanno combattuto per darci dignità, per il voto (come genere votiamo solo dal 1946…), e in generale per l’autodeterminazione. Ci sembra un buon momento per farlo.
Davide
Vediamo brano per brano? Il disco è aperto da “L’identità perduta”, un brano che contiene estratti di audio originali dell’archivio storico di Firenze con le prime registrazioni dei suoni della guerra effettuate nell’agosto del ’44 e una strofa del “Canto degli italiani” suonato da una banda militare, inno che de facto diverrà d’Italia, ma provvisoriamente, solo nel ’46, quando, finita la guerra, l’Italia diventò una repubblica. Diverrà inno nazionale de iure solo nel 2017! Elemento fondamentale di coesione tra i partigiani fu l’antifascismo, il rifiuto totale della disastrosa “guerra fascista”. Quali rifiuto e resistenza oggi e verso cosa più di tutto?
Manuela/Danielle
Hai raccontato bene, direi che il rifiuto e la resistenza di ieri sono gli stessi di oggi. Gli autoritarismi e le dittature cambiano nome, ma non i propositi e dobbiamo tutti essere “resistenti”, essere consapevoli. Spesso, nell’ignoranza, si associa la Resistenza partigiana con le varie sinistre; sappiamo che non è così. Nascere in un paese che attualmente è protetto dalla guerra e dalla violenza, non è un merito, è un caso; dobbiamo sempre ricordare che le guerre che sconvolgono i popoli a noi così vicini, potrebbero domani toccare anche noi.
Davide
“Brigata Menotti” è stato voluto per omaggiare le donne che hanno combattuto non solo i nemici fascisti e nazisti, ma anche i pregiudizi patriarcali che da sempre hanno impedito l’autodeterminazione della donna. Purtroppo, benché molti progressi, ancora ci si imbatte in storie e situazioni culturali e sociali intrise di modelli maschilisti e di impari opportunità. Qualche anno fa un articolo de “L’Espresso” denunciava il fatto che la musica è uno dei mondi più maschili, se non addirittura maschilisti poiché la percentuale di donne che suonano uno strumento, che scrivono canzoni, che producono, compongono, arrangiano, o che dirigono case discografiche o un’orchestra è incredibilmente bassa. C’è un vostro pensiero al riguardo, o un qualche vissuto?
Manuela/Danielle
Davide, dovremmo raccontarti tutte le nostre vite!! È purtroppo una condizione che accomuna anche altri ambiti sia artistici che economici.
Il nostro pensiero è anche il nostro esempio. Bisogna educare, ricordare, comprendere, aiutare le nuove generazioni e le vecchie a vedere con chiarezza.
Speriamo che le nostre nipoti vivano una sincera parità.
Davide
“Miriam” è un brano dedicato a Miriam Mafai, la scrittrice e giornalista promotrice dei “treni della felicità” su cui Cristina Comencini ha realizzato il film “Il treno dei bambini”, basato sul romanzo di Viola Ardone, da voi citati e su cui consiglierei anche “Pasta nera”, un documentario di Alessandro Piva, e il libro “I treni della felicità” di Giovanni Rinaldi. Fu quello uno dei migliori esempi di solidarietà tra Nord e Sud Italia. Ancora si parla di divario tra Nord e Sud tanto d’Italia quanto del mondo. Ma la mia domanda è più generica ed è in merito alla funzione sociale o socioculturale della musica. Qual è dunque quella che voi conferite idealmente e/o concretamente alla vostra da questo punto di vista?
Manuela/Danielle
Miriam è stata un personaggio incredibilmente moderno, una donna fortissima. Cosa possiamo fare con la musica? Le funzioni socioculturali di musica e video stanno cambiando vertiginosamente, di certo il nostro mondo espressivo ha un carattere antico, catartico. Cerchiamo di emozionare i contenuti. Sai, scientificamente il modo migliore per ricordare un dato, un evento, un concetto è quello di legarlo ad una forte emozione. Credo che cerchiamo questo, cerchiamo di legare le emozioni che la musica può suscitare, con dei concetti, delle memorie. E ci auguriamo di essere in qualche modo efficaci.
Davide
“Meriggiare” è ispirata alla nota poesia di Montale “Meriggiare pallido e assorto”, ovvero dell’impossibilità della parola poetica di raggiungere la dimensione dell’oltre. Ma altresì sul “Fil di lama” si ispira a una sua poesia, “Felicità raggiunta”, anch’essa tratta da “Ossi di seppia”.
La musica ha per voi più possibilità della parola di raggiungere una dimensione dell’oltre? Cos’è tal caso per voi l’oltre ricercato o trovato e provato attraverso la musica?
Manuela/Danielle
Grazie Davide, che begli approfondimenti che ci proponi! Direi che questo “oltre” corrisponde più o meno all’inconscio, a quella parte di noi arcaica e ancestrale che comunica senza la parola; quella che incontriamo facilmente di notte quando sogniamo, per intenderci. Prestando attenzione possiamo essere in contatto con l’oltre anche quando siamo svegli, o quando suoniamo …
Davide
“Cinque pezzi di luna” è un brano ispirato alla poesia della straordinaria scrittrice e partigiana nelle brigate “Giustizia e Libertà” Joyce Lussu. Come e quando una poesia, in questo caso o in altri, diventa una fonte di ispirazione per la musica, influenzando armonie e melodia, attraverso quale percorso di trasformazione della parola in suono?
Manuela/Danielle
La stanza magica, dove avvengono le trasformazioni, è quella onirica delle emozioni; un luogo interiore nel quale i significati si sovrappongono, le immagini sono pregne di valori e le associazioni libere sono la grammatica del linguaggio stesso. In questa stanza una poesia può dare vita ad una lunga storia fatta di immagini e suoni, che a volte, come Orfeo, riusciamo a far uscire.
Davide
La musica può aprire porte dimenticate sulla memoria e può innescare intensi ricordi degli anni passati, provocando emozioni profonde. “Bagheria” è ispirata all’omonimo romanzo autobiografico di Dacia Maraini in cui la scrittrice toccava argomenti inerenti alla Sicilia della sua fanciullezza e adolescenza. Quali ricordi più personali sono invece al centro delle riflessioni musicali di questo brano?
Manuela/Danielle
Danielle condivide con Maraini queste radici. È particolarmente legata a Bagheria e Dacia ha saputo toccare, con delicatezza e maestria, argomenti che seppur vissuti al passato, spiegano l’attuale complessità siciliana, tra abusivismo selvaggio e sessismo. Danielle racconta con la sua melodia lenta e spigolosa la memoria di un quotidiano a Bagheria, l’andamento brullo delle terre sicule, la storia familiare con la sua complessità dei rapporti,
Davide
Molta musica e molte canzoni sono state concepite sul concetto della guerra. Ma poi esistono molte altre guerre. Come cantava Leonard Cohen “C’è una guerra tra ricchi e poveri, una guerra tra uomo e donna. c’è una guerra tra chi dice che c’è una guerra e chi invece dice che non c’è…” E avanti. La musica è spesso specchio della realtà e spesso ha raccontato episodi della storia che si tenderebbe a dimenticare, ma che non possiamo né dobbiamo dimenticare. “Lipari” racconta la fuga dal confino a Lipari di Carlo Rosselli, Emilio Lussu e Francesco Fausto Nitti. “Luce di mezzanotte” è invece una visione dopo il buio frastornante delle notti di guerra. In che modo la vostra musica ha parlato di guerra e, quindi, di pace, non solo di quella passata, ma anche nel buio delle guerre che ancora si combattono nel mondo, e verso quale futura luce?
Manuela/Danielle
Ogni artista sperimenta un’interiorità unica e lo scopo dell’opera è (potrebbe essere…) proprio il tentativo di comunicare là dove le parole non arrivano, di trasmettere le emozioni con un linguaggio puramente emozionale, profondo.
Attraverso la nostra musica parliamo della guerra, quella passata e quella presente, e della pace. Cerchiamo conoscenza e comprensione perché siamo convinte che conoscere se stessi è la cura delle cure: la via per la pace nel mondo passa per la pace interiore.
Davide
“Poisson d’or”… Il simbolismo del pesce d’oro varia a seconda delle culture (indiana, cinese, tibetana, giapponese ecc.) Qual è il vostro “pesce d’oro” e come la musica può aiutarci verso una nostra maggiore consapevolezza di una nostra migliore natura umana?
Manuela/Danielle
Hai ragione, il simbolismo del pesce d’oro varia a seconda delle culture, ma è in generale associato alla protesta e alla rivendicazione di indipendenza e autonomia; in Giappone è addirittura l’emblema dell’anticonformismo, di chi è capace di superare ogni avversità. A questa immagine ci siamo volute riferire ricordando il nostro popolo di temerari e tenaci combattenti ma anche di generosi e altruisti cittadini, capaci di trasformare e rigenerarsi nelle più ardue difficoltà. Questo è il nostro pesce d’oro, una composizione che nasce dal ricordo di un popolo e del suo spirito, della sua generosità; con la certezza che un esempio di vita, come quello delle migliaia di umili persone che hanno dato la vita in questa guerra, valga più di mille anni di studio o infinite buone parole.
Davide
Un’ultima domanda. Il disco contiene un codice QR che invita a tre monologhi di Ilaria Agostini. Di cosa si tratta e come sono collegati al disco?
Manuela/Danielle
La collaborazione con Ilaria Agostini è già rodata; Ilaria è una scrittrice, pittrice, attrice, organizzatrice, editrice. Insomma, ha talenti poliedrici ed è anche un vulcano di energia. Da quando ci conosciamo, annualmente troviamo il modo di collaborare e questo progetto ha nutrito la sua immaginazione, dando vita ai toccanti monologhi che si possono raggiungere con Qrcode; in concerto sono stati letti. Fra non molto avremo i podcast che potremo condividere sui canali social.
Davide
Cosa seguirà?
Manuela/Danielle
Stiamo già lavorando all’inclusione di elettronica e a un nuovo progetto, ma per ora concentratissime su R-ESISTENZE, che in fondo è appena nato …
Davide
Grazie e à suivre…
B.I.T. – bio
Danielle e Manuela si esibiscono in duo dal 2019. Fin dall’inizio è nato un legame speciale grazie alla condivisione di obiettivi artistici che hanno ispirato la loro “ricerca musicale”. Con questa formazione hanno già registrato tre album per la Filibusta Records, nel 2021, nel 2023 e nel 2024.
Il primo album del duo B.I.T. “Come Again” (Filibusta Records) era basato su una nuova interpretazione di materiale tratto da repertori classici e canzoni originali. La loro intenzione era quella di costruire un suono e un lirismo personali, oltre a sviluppare un linguaggio musicale comune.
Il loro secondo album “Equilibrismi” (Filibusta Records) era una raccolta esclusiva di brani originali. Ha fornito un terreno fertile alle due strumentiste per approfondire l’espressività melodica e l’arte dell’interazione dialettica tra due strumenti musicali. Il risultato di una ricerca continua e profonda, sia compositiva che improvvisativa.
Nel 2024 esce “Puccini, my love” (Filibusta Records), dedicato a Giacomo Puccini, in occasione del centenario della sua morte. Un mix di brani del compositore italiano e brani originali ispirati dalla sua opera. L’idea di fondere l’improvvisazione jazzistica con la musica lirica di Puccini è un esperimento audace e creativo, che offre una nuova prospettiva sulle opere del Maestro toscano. Ogni brano è reinterpretato con arrangiamenti originali di Manuela Pasqui, mostrando come la musica di Puccini possa essere trasformata e rinnovata attraverso diversi stili e interpretazioni.
L’album, presentato in anteprima con un sold out alla Casa del Jazz di Roma, viene anche portato in tour negli USA maggio/giugno 2024: 29/05 Abramson Family Auditorium di NYU – Washington DC (Istituto Italiano di Cultura di Washington), 30/05 Fulton Street Collective – Chicago (Istituto Italiano di Cultura di Chicago), 2/06 Bobstop club Cleveland (Ohio), 4/06 Festa della Repubblica – Chicago, 7/06 Artitlab Jazz Festival – Madison (Wisconsin)
Bio – Daniella Di Majo:
Nata a Roma il 23/06/1974. Si avvicina alla musica fin da giovanissima studiando pianoforte presso l’Associazione Cultori Musica Classica a Ostia Lido (Roma) con Maria Antonietta Fippi. Nel 2000 comincia lo studio del sax con Piero Quarta e successivamente si perfeziona con Michel Audisso e Giancarlo Maurino. Con il “Danielle Di Majo Quartet” e col “Francesco Diodati Quintet” ha vinto numerosi concorsi internazionali (primo premio a: Incroci Sonori jazz 2004 di Moncalieri (To), Talenti Jazz Martina 2004, premio Palazzo Valentini 2004, Barga Jazz 2005, Porsche Jazz 2005. Nel 2005 le è stato assegnato il premio come Miglior Nuovo Talento Emergente al concorso Baronissi Jazz. È stata impegnata nella direzione del “Danielle Di Majo Quintet” con cui scrive composizioni originali e partecipa a numerosi locali, eventi e festival jazz italiani (Antonello Sorrentino, tromba; Francesco Diodati, chitarra; Riccardo Gola, contrabbasso; Ermanno Baron, batteria). Ha registrato a suo nome, il CD “Chromatism” edito dalla “Philology” e con il Danielle Di Majo Quintet il nuovo cd “Eccedere di Blu” edito dalla “Picanto Jazz Records”.
Discografia:
Danielle Di Majo Quartet “Chromatism” Philology 2004
Danielle Di Majo Quintet “Eccedere di Blu” Picanto Jazz Records 2010
Collaborazioni discografiche:
Caterina Palazzi Quartet “Sudoku Killer” Zone di Musica (2010)
Unity di Marco Colonna (2015)
The Saxophone Tree di Marco Colonna (2015)
Giulia Firpo “En la Orilla del mundo” (2016)
Miriam Aziz “Where’s home”(2018)
Tony De Marco “Canto del Mar” (2018) Dema Music
Ajugada Quartet «Hand Luggage» Filibusta Records (2018)
Antonella Vitale Quintet “Segni Invisibili” Filibusta Records (2020)
B.I.T. – Danielle Di Majo e Manuela Pasqui, “Come Again” (Filibusta Records)
B.I.T. – Danielle Di Majo e Manuela Pasqui, “Equilibrismi” (Filibusta Records)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – Puccini, my Love (Filibusta Records, album, 2024)
Kind Folk Quartet – Lights (Filibusta Records, album, 2024)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – R-Esistenze (Filibusta Records, album, 2025)
Bio – Manuela Pasqui:
Pianista e compositrice di Roma, approccia la musica da autodidatta e comincia il suo percorso accademico nel 1990; diplomata in pianoforte presso il Conservatorio O. Respighi di Latina, laureata col massimo dei voti in composizione ed arrangiamento jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, ha studiato composizione con il M. Cusatelli. Una grande parte della sua passione è rivolta alla didattica e oltre a vari corsi nazionali sul tema e a numerosi corsi relativi alle tecniche di apprendimento, alla musicoterapia è attualmente iscritta alla facoltà di psicologia. La composizione riveste da sempre un ruolo importantissimo nel suo percorso artistico, che l’ha condotta alla pubblicazioni di musica originale e rielaborazione di musica del passato. Si è perfezionata con i maestri Arman Azemoon, Walter Fischetti, Agostino di Giorgio, Enrico Pieranunzi, Stefano Battaglia, Ramberto Ciammarughi, Danilo Rea, Rita Marcotulli, Kenny Werner, John Taylor, Franco D’Andrea.
Discografia:
“Improvisation throught early music” – Machine Project – M. Pasqui, S. Della Porta, M. Leoni, A. Colocci – F.M. records 2010
“Il filo dell’aquilone” – Manuela Pasqui Trio – M. Pasqui, P. Grillo, R. Gambatesa – Histricks Records 2012
“Music for a while” – Machine Project – M .Pasqui,S. Della Porta, F. Sferra, J. Girotto, R. Gambatesa, F. Puglisi,D. Massimi – Zone di musica 2013
“I principes di Castel San Mariano” – M. Pasqui, pian osolo and compositions – EFFE Fabrizio Fabbri Ed. 2013
“Le mezze stagioni“ – di Damiano La Rocca (Diventa Music, 2016)
“Green Tara” – Manuela Pasqui, Agostino Di Giorgio – Hunna Records (Budapest) 2018
B.I.T. – Danielle Di Majo e Manuela Pasqui, “Come Again” (Filibusta Records)
B.I.T. – Danielle Di Majo e Manuela Pasqui, “Equilibrismi” (Filibusta Records)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – Puccini, my Love (Filibusta Records, album, 2024)
Kind Folk Quartet – Lights (Filibusta Records, album, 2024)
B.I.T. / Manuela Pasqui e Danielle Di Majo – R-Esistenze (Filibusta Records, album, 2025)
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