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Nuovo Ulisse nei suoi infiniti viaggi spirituali (intervista con Gaetano Longo)

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GAETANO LONGO, Trieste, Italia- Direttore festival Internazionale Trieste-Poesia, scrittore, traduttore

Gaetano Longo ed io ci siamo incontrati per la prima volta nel lontano 1997 quando in occasione delle Serate Poetica di Struga riceve il premio per migliore poeta straniero. In quella occasione mi diede la sua bellissima corta, ma sostanziale bilingue (spagnolo/italiana) raccolta poetica “Giochi di equilibrio”. E così, grazie a quell’incontro e nostra tanto sostanziale amicizia piena di collaborazione fertile, nasce il desiderio di diventare anche sua traduttrice di alcune delle sue raccolte in lingua macedone. Dopo un certo tempo Gaetano mi avrebbe inviato le sue altre raccolte in italiano. Io mi impegnati di tradurre, e sempre con grande piacere “Giochi di equilibrio” in lingua macedone, che grazie alla nostra poetessa e Accademico Katica Kulafkova fu pubblicata nella rivista elettronica “Diversity”.

La sua biografia ci dice che si tratta di un personaggio molto attivo nei campi poetici come in Italia, così in Romania, in Cuba, Colombia, paese che gli diede anche l’onore di diventare suo Console onorario. Premiato tante volte nelle diverse occasioni non solo come poeta, come traduttore, come un personaggio culturale che presentava la sua Italia ovunque dove soggiornò sempre con lo stesso compito sublime – essere ambasciatore della cultura, letteratura in genere  e la  poesia italiana e dei amici stranieri che le traduce nel mondo.

Dal 1991 al 1993 ha collaborato, come inviato di guerra nei territori della ex-Jugoslavia e dall’America Latina, ed è stato accreditato presso le Nazioni Unite, da parte dei governi di Cuba, Yugoslavia, Croazia e Macedonia. In tale periodo ha collaborato con: Rai TV (Roma e Trieste), Agenzia Giornalistica Albatros (Milano), Il Manifesto (Roma), Il Piccolo (Trieste), Trieste Oggi (Trieste), TV Macedone, CubaVision Internacional (Cuba).

Nel 1992 ha co-prodotto con la TV Cubana “Cubavisión Internacional” il documentario “Yugoslavia Adios” del quale è stato anche sceneggiatore.

E’ membro di redazione delle riviste “Zeta Internazionale (Udine-Italia), “Revista Hispanoamericana de Literatura” (Lima-Peru), “El cielo de Salamanca” (Salamanca-Espagne) e PROEST rivista di analisi e politica internazionale (Craiova-Romania). Dirige la collana di poesia “Castalia” dell’editore F.P.E di Trieste, la collana di letteratura contemporanea internazionale “Zeta Internazionale” e la collana di critica e saggistica “Carte Iberoamericane” dell’editore Campanotto di Udine.

L’anno scorso riceve di nuovo il premio internazione per migliore traduzione del 2024 in Romania dove  è responsabile per la rivista letteraria Zeta News (Udine) del supplemento “Ritratti” e della sezione “Poeti dal mondo”.

Ha curato e/o tradotto una settantina di volumi di poesie, racconti e romanzi di autori quali Alvaro Mutis, Miguel Barnet, Wole Soyinka, Ion Deaconescu, Nicolae Dabija, Tahar Ben Jalloun, Gastòn Baquero, Mateja Matevski, Eliseo Alberto, Justo Jorge Padròn, Manuel Dìaz Martìnez, José Eduardo Degrazia, Fernando Rendòn e molti  altri.

B.Z.B.:

Forse nostro discorso dovemmo solo coontinuare, perché l’abbiamo inziato in quel lontano anno 1997 quando ci siamo incontrati per la prima volta, e quando abbiamo scoperto che il mondo di un poeta, di un scrittore in genere è un enorme Universo dove possono vivere o nascondersi tutti coloro che non hanno riuscito trovare suo vero e gisuto posto per vivere e creare. Allora , in un certo modo, abbiamo riuscito ad allargare  quell’ Universo che cominciò a   estendersi  dalla Macedonia fino all’Italia, Cuba, Colombia, Romania, ovunque dove Lei, come un antico missionario, o un nuovo Ulissse porta con sé l’enorme messaggio poetico. Un vero porta voce poetica con quel grido nel nome dei tutti i poeti del mondo che con versi esprimeva il nostro desiderio “Pace, amicizia, comprensione”

A  quel nuovo Universo esteso tra me e Lei io lo chiamato  LoBi  (cioè Longo – Biljanovska) perché si è esteso tra Me e Lei, tra Me stabile e fissa, e Lei in una perpetua mossa,  perpetuo viaggio che non finiva mai perché si aprivano sempre nuove possibilità, nuove sfide e  nuovi orizzonti. Quale dovrebbe essere quel nostro LoBi che andremmo a offrire a tutti gli ammiratori di poesia, a tutti lettori che insieme con noi vivono una catarsi poetica?

G.L:

Un poeta, e uno scrittore in generale, è sempre in movimento. Movimento mentale e, come è successo a me, anche in perenne movimento fisico. Questo mi ha dato, negli anni, l’occasione per conoscere luoghi diversi e persone di tutto il mondo. Per me è stato un grande arricchimento personale e intellettuale. Tra i tanti cè stato anche il nostro incontro nel ’97 in Macedonia, che tu qui ricordi, quando ho avuto l’onore di ricevere il premio “Nova Makedonja” per la miglior poesia del Festival di Struga. E da quell’incontro è nato quello che tu chiami LOBI, cioè un’avventura poetica tra te e me che ha portato me a tradurre alcune tue poesie e te a tradurre le mie, cosa per la quale ti sarò eternamente grato. Non solo perchè questo ha fatto in modo di far nascere e crescere la nostra amicizia, ma anche perchè essere tradotto in Macedone per me è molto importante. Negli anni sono stato tradotto in diciotto lingua ma il macedone, per me, è un po’ il sapore di casa. La mia prima lettura pubblica l’ho fatta proprio a Struga nel 1989 per aprire il festival leggendo “Nostalgia del Sud” di Miladinov. E quella lettura mi ha aperto la strada. Mi ha permesso di conoscere molti poeti per i quali, essendo io molto giovane, sono diventato una specie di “mascotte”. E dopo tanti anni, tu ed io siamo qui e andiamo avanti come amici e colleghi e questa è la cosa più importante. Questo è uno dei miracoli della Poesia

B.Z.B.:

L’anno scorso avevi ricevuto di nuovo  anche il premio internazione per la traduzione  per 2024 in Romania. In fra tempo avevi creato sue  nuove raccolte, nuove traduzioni. Secondo Lei, Gaetano, vuole spiegarci un può quel legame stretto che al solito si crea tra un poeta e suo traduttore in una altra lingua. Ciò che in un certo modo partecipa nella scoperta di un nuvo Universo poetico che da sua parte, volendo/nolendo influisce il traduttore/ creatore nelle sue nuove creazioni?

G.L.:

Per me la traduzione è molto importante. Ho tradotto e curato una settantina di volumi di autori contemporanei e ho avuto la fortuna di poter lavorare sull’opera di tanti grandi scrittori che sono o sono stati anche cari amici. Alvaro Mutis,Ion Deaconescu, Nicolae Dabija, José Eduardo Degrazia, Oliver Friggieri… La lista è molto lunga. E tra questi, ovviamente, non posso dimenticare il mio caro Mateja Matevski. Tutti scrittori che non solo ritengo amici ma che per me sono stati anche dei maestri.

La traduzione mi ha permesso di conoscere altra poesia e altri mondi e ha arricchito il mio modo di scrivere. Se c’è qualcosa di buono nei miei versi, lo devo anche a loro. Per ciò che è negativo, mi prendo le mie responsabilità. E ricevere, nel 2024 a Craiova, il premio “Mihai Eminescu” per la traduzione, per me è stato molto importante. Posso pensare che il mio lavoro di traduttore abbia avuto qualche importanza.

B.Z.B.:

Secondo la sua ricchissima esperienza nei due campi creativi, scrittura/traduzione, ne sono sicura che ci siano messaggi importantissimi che vorrebbe trasmettere ai suoi lettori, innanzi tutti a tutti coloro anche con via del tempo sono diventati ammiratori della sua poesia e le sue creazioni scritte in genere?

G.L.:

Questa doppia esperienza, come ho detto, mi ha permesso di arricchirmi come poeta perchè in questo modo ho arricchito e ampliato il mio campo poetico, dandomi la possibilità di creare una mia voce propria. D’altro canto, mantenendo contatti personali e di amicizia con i poeti che ho tradotto e che ho visitato anche nei loro paesi, mi sono arricchito anche dal punto di vista personale. Come uomo, intendo dire. In questo continuo andare e venire, dare e ricevere, mi sento un po’ come un piccolo Ulisse, come spesso mi dicono alcuni amici. Questo è quello che mi è toccato e mi va bene così.

 

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