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La classe – Stefano Frigieri

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287 pagine
ZeroUnoUndici Edizioni

Dietro la suggestiva copertina firmata da Emanuele Tonini si cela un romanzo tutto italiano, originale e avvincente, in cui però (quasi) nessun personaggio dotato di superpoteri indossa un costume, e “La Classe” è usato come nome collettivo, ed è quindi una metafora più che davvero un luogo con i banchi. Ma i supereroi, o meglio, un gruppo di persone capaci di compiere cose straordinarie, in questo libro ci sono eccome. E come in ogni buona storia di questo genere, non mancano nemmeno i cattivi, anch’essi con poteri decisamente sovrannaturali.

Non siamo negli Stati Uniti né in Inghilterra, ma in una città italiana più o meno riconoscibile, tra malavitosi, assassini prezzolati, protettori di prostitute e senzatetto. Un contesto difficile, dove però operano anche persone di buona volontà, come don Giulio, un prete che ha compreso come, oltre al male quotidiano, stiano emergendo qua e là individui speciali. E sa che, se ben indirizzati, potrebbero non solo migliorare l’ambiente in cui vivono, ma anche risolvere i propri problemi personali, legati all’uso inconsapevole di abilità straordinarie.

Ad aiutare il sacerdote in questa sua missione c’è Shiv, un indiano dotato di un terzo occhio in grado di riconoscerli. E insieme, quando la storia inizia, si trovano a radunare un gruppo di persone decisamente eterogenee: Marco, studente svogliato capace di piegare la volontà altrui; Giovanni, senzatetto che apre varchi nella realtà per nascondersi o muoversi rapidamente; Giusi, una sorta di versione un po’ meno veloce di Flash, soggetta al rischio di combustione; Maria, una prostituta in grado di evocare un clone aggressivo; e Spettro, il più letale e misterioso del gruppo.

Gestire personalità tanto diverse non sarà semplice, e il loro incontro potrebbe perfino aver causato alcuni dei problemi che si troveranno ad affrontare. Tuttavia, nell’universo di questo romanzo — dove non mancano neanche i demoni — c’è spazio per amicizia, amore e persino cosplayer. La narrazione alterna quindi momenti di azione e mistero a spunti più leggeri e riflessivi. E la passione dell’autore per i fumetti emerge con forza, regalando descrizioni vivide e situazioni che strizzano l’occhio agli appassionati dell’oggetto-fumetto ancora prima che del genere.

Un’opera prima più che interessante per un autore che, pur avendo già esperienza nel racconto breve, si cimenta qui con il romanzo lungo, costruendo una narrazione avvincente. In un genere che abbiamo visto declinato in mille modi, questo libro riesce a colpire anche senza immagini e con una ambientazione nostrana che sembra improbabile solo fino a quando le cose non iniziano ad accadere.

Una lettura decisamente da valutare.

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