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Intervista con i Remnants of Autumn

7 min read
 
Un’altra uscita notevole spessore artistico per la Qua’ Rock Records è il primo disco dei Remnants of Autumn, un Ep che racchiude quattro frammenti musicali che vanno a toccare la sfera emotiva più cupa di ognuno di noi, con una continua alternanza di chiari e scuri sia da un punto di vista strettamente musicale che emotivo.  Come il nome della band stessa ricorda, Fragments crea nella mente dell’ascoltatore paesaggi autunnali esplorando le parti più oscure e melanconiche della musica metal, unendo doom metal a atmosfere gotiche dal sapore autunnale unite a uno oscuro death metal accompagnato da laceranti growl in contrapposizione a parti musicali intime ed evocative unite a profonde voci pulite con testi romantici ed esistenzialisti. Remnants of Autumn sono: David Marzocchi: chitarre, voci e programming Francesco Fambrini: basso Andrea Aquino: batteria.
Il lavoro è  disponibile in versione fisica con distribuzione Self, oppure acquistabile in versione digitale tramite Artist Firs.
 
Video (I burn in her flames)
 
Intervista
 
Davide
Ciao Remnants of Autumn. Un esordio di qualità. Qual è la vostra storia, da quale città venite e quali sono i vostri intenti nell’intraprendere la sempre più stretta e tortuosa strada della musica e dell’arte?
 
Remnants of Autumn
Salve a voi e grazie! Il gruppo nasce in autunno 2012, come cantante e chitarrista iniziai subito a comporre molti brani, poi nel 2014 il progetto è diventato un gruppo vero e proprio con l’ingresso al basso di Francesco Fambrini e alla batteria Andrea Aquino e abbiamo subito voluto registrare un ep. Veniamo tutti dalla toscana, io da Pistoia, Andrea da Firenze e Francesco da Pescia; semplicemente i nostri intenti sono dettati dalla passione non solo il tipo di musica che facciamo, ma dalla musica in generale che è sempre stato il nostro interesse principale!
 
Davide
Veder cadere le foglie mi lacera dentro… così iniziava una bellissima posia di Hikmet. Perché vi siete chiamati Remnants of Autumn? Avanzo o scampolo d’autunno?
 
Remnants of Autumn
Mi piacciono abbastanza le poesie di Hikmet, specialmente quella che hai citato, ma il nome non c’entra con la poesia! Il nome fu scelto proprio perché cadeva a pennello con la musica che volevamo proporre, sia come tematiche, che come atsmofere, più che uno scampolo come dice il nome un riminescenza, un ricordo che chiunque può legare a quella determinata stagione e al tipico stato d’animo che essa porta con sé.
 
Davide
Il titolo Fragments, frammenti, come va inteso?
 
Remnants of Autumn
È una cosa che può avere una libera interpretazione, personalmente però vedo tutti e quattro i brani che compongono Fragments come dei frammenti, in cui dentro di essi – essendo colui che li ha composti – ci sono frammenti della mia persona, ma come ho detto è un’idea che può avere una libera interpretazione, magari anche l’ascoltatore potrà pensare a qualcosa di personale durante l’ascolto dei pezzi e troverà magari dei frammenti di se stesso
 
Davide
Molto bello il disegno in copertina. Chi è l’autore?
 
Remnants of Autumn
Grazie, be’ allora il disegno è ispirato ad una fotografia di un paesaggio che trovai per caso su internet, però quando poi venne il momento di pensare alla grafica di Fragments mettere semplicemente una foto ci sembrava impersonale, quindi fu fatto da Anna Cirillo, disegnatrice dello studio grafico Acchiappasogni un disegno della foto a sua libera interpretazione ed il risultato ci piacque tantissimo!
 
Davide
Quali sono state le band o quali i dischi che vi hanno più (diciamo così) “indicato la via” della musica?
 
Remnants of Autumn
Preferisco dire le band perché alla fine sono band di cui bene o male amiano tutti i loro lavori, comunque la nostra musica è un doom death con accenni di gothic metal, gothic rock, black metal e death metal, quindi le band sono principalmente il tritticco doom death britannico (Anathema, Paradise Lost e My dying bride) Novembers Doom, Woods of ypres, Katatonia, Agalloch, Empyrium, Type 0 Negative, Opeth e tante altre band che rientrano in questi generi, ma anche cose fuori dal metal che non balzano immediatamente all’orecchio, ma sono presenti come i The Cure o Sister of Mercy.)
 
Davide
Di cosa parlano i testi di “Fragments” e quali sono le  riflessioni o introspezioni principali, sulle quali vi siete maggiormente raccolti?
 
Remnants of Autumn
Bisogna partire dal fatto che sono io a scrivere i testi e ho una gran passione per la letteratura romantica, il decadentismo e la letteratura inglese in genere e spesso i temi sono legati ai tempi portanti di queste correnti letterarie, ma spesso sono semplicemente testi legati a periodi della mia vita, esperienze sentimentali sia positive che negative o anche momenti che un tempo erano felici, ma adesso posso essere per l’appunto solo riminescenze o ricordi di autunno!
 
Davide
Che significato avete dato nell’alternare il canto pulito (più affine al doom classico, malinconico e sofferente) al canto cosiddetto sporco, gutturale del Death?
 
Remnants of Autumn
Semplicemente il genere che proproniamo è il Doom Death, ovvero un genere nato nei primissimi anni ’90 che proponeva un death metal molto pesante e lento imbastito da ritmiche tipiche del doom metal, quindi entrambi gli stili di canto sono sempre stati presenti in questo genere, poi da cantante il canto pulito che adopero è vicino sia al doom che al gothic perché ho una vocalità abbastanza bassa ed in realtà è come se fosse il mio modo naturale di cantare; per quanto riguarda il growl, ho sempre ascoltato death metal, in tutte le sue varianti e ho sempre amato questa tecnica vocale.  Quando sentii per la prima volta cantanti come Mikael Akerfeldt (opeth), David Vincent (Morbid Angel) o Peter Tägtgren ( hypocrisy) mi innamorai subito di questo stile vocale e ho deciso di studiarlo per poterlo imparare al meglio delle miei possibilità, poi al livello personale la scelta tra canto pulito e growl dipende sia dalla parte musicale che mi trovo davanti, ma anche dal testo
 
Davide
Che cosa vuol dire per voi essere pervenuti alla QuaRock records di Gabriele Bellini con il suo ottimo catalogo?
 
Remnants of Autumn
Gabriele Bellini è da tantissimi anni il mio insegnante di chitarra, quindi musicalmente mi conosce meglio di chiunque altro; già a partire da questo è ovvio che ci siamo trovati benissimo, sapeva come nella mia testa pensassi i nostri pezzi ed è stato anche il produttore artistico dell’Ep: ci ha aiutato a volorizzarli al meglio possibile. Parlando della casa discografica in sé sono persone che fanno quel che fanno per passione musicale e ci credono tantissimo dando supporto promozionale a tutte le band che hanno nel loro catalogo nel migliore dei modi possibili!
 
Davide
Che cosa è la musica secondo “Remnants of Autumn”?
 
Remnants of Autumn
La musica è il riflesso del nostro io interiore, delle nostre forze, fragilità, sensibilità e di tutto ciò che siamo, noi andiamo a toccare spesso sentimenti negativi e tristi, ma lo facciamo sempre con un pensiero positivo, che possa aiutare le persone che ascoltano la nostra musica, perché in momenti negativi la musica definibile come triste può essere una sorta di conforto che non ti fa sentire solo, come una persona che ti abbraccia per farti capire che non sei solo; questo per noi è la musica!
 
Davide
A seguire?
 
Remnants of Autumn
Suoneremo live ovunque ci sarà possibile per farci conoscere, senza tralasciare l’aspetto compositivo. Lavorare a questo ep grazie a tutta la QuaRock records è stato bellissimo, perché con la loro esperienza ci hanno permesso di migliorarci ed arrivare ad un pubblico importante, ma il passo più importante sarà sicuramente la futura realizzazione del nostro primo full-lenght!
 
Davide 
Grazie e à suivre…
 
Remnants of Autumn
Grazie a voi per questa piacevole intervista e a tutti i lettori di kult underground!

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