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Belfort

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gioco per 2-5 persone
Autori: Jay Cormier & Sen-Foong Lim
Editore: Tasty Minstrel Games (www.playtmg.com)
 
L’ambientazione fantasy di questo gioco potrebbe trarre in inganno, è vero che ci sono nani, elfi e gnomi, ma non si combattono tra loro (o contro altri mostri), bensì lavorano per costruire la città di Belfort, sul confine con il territorio dei Troll (come ci informa il regolamento), e i giocatori sono altrettanti architetti incaricati di completare l’opera prima dell’arrivo dell’inverno. In altre parole, siamo di fronte ad un classico gioco di piazzamento lavoratori e gestione delle risorse, e se pur in chiave fantasy, avrebbe in realtà potuto avere qualunque altra ambientazione.
La scatola è di dimensioni medie (come quella di Caylus) e contiene:
– una plancia composta da cinque sezioni (da riunire a formare un pentagono),
– due plance secondarie per i materiali da costruzione, il calendario e altre funzioni,
– cinque plance, una per giocatore,
– un mazzo di carte proprietà,
– segnalini di legno per le risorse (legno, pietra, metallo),
– monete di cartone,
– tessere di cartoncino per le gilde,
– segnalini di legno in cinque colori per le proprietà e il punteggio,
– segnalini di legno per i lavoratori (nani, elfi, gnomi),
– il regolamento (in inglese).
I materiali sono molto buoni, a partire dalla scatola (molto robusta), le risorse non sono classici cubetti, ma sono sagomati (il legno è un tronco e il metallo è un lingotto), le tessere sono di cartoncino spesso, e il tutto è molto ben illustrato (le cinque sezioni della plancia sono disegnate in modo differente, con tocchi umoristici ed alcuni “easter egg”). Il regolamento è scritto in modo dettagliato e con una giusta dose di ironia che alleggerisce il tono; ci sono scritte in lingua un po’ dappertutto, ma grazie all’uso diffuso di simboli si può, con qualche aiuto, giocare anche se non si hanno tutti i rudimenti necessari (gli unici elementi nascosti sono le carte proprietà in mano).
Per la preparazione, ogni giocatore riceve tre elfi, tre nani, un legno, una pietra, un metallo e cinque monete, poi pesca cinque carte proprietà dal mazzo e ne tiene tre (le altre due vanno nel mazzo degli scarti); viene determinato casualmente l’ordine del turno, le cinque gilde disponibili, selezionati gli gnomi in base al numero dei giocatori, infine si pescano tre proprietà e si dispongono a faccia in su.
Una partita è articolata su sette round, ognuno dei quali suddiviso in cinque fasi:
– Calendario: si avanza semplicemente la pedina calendario al round successivo.
– Piazzamento: a turno ogni giocatore piazza uno dei suoi lavoratori su una delle aree libere (ogni area è identificata da un quadrato con delle assi di legno), ovvero nelle gilde della città, nella plancia delle risorse o nelle proprietà (solo il giocatore a cui appartengono). Utilizzare una gilda costa una moneta (che va data al possessore della gilda, se ne esiste uno). Se un giocatore vuole, può concludere la sua fase piazzando tutti i lavoratori nelle aree di raccolta risorse (che non hanno un limite di capienza).
– Raccolta: in sequenza, vengono attribuite tutte le risorse e risolti gli effetti della plancia secondaria, innanzitutto si attribuisce il legno, la pietra, il metallo e il denaro in base a quanti lavoratori sono stati utilizzati, dando un bonus di un’unità per chi ne ha utilizzati il maggior numero. Gli elfi raccolgono legno, i nani la pietra, per ogni coppia di nani ed elfi si raccoglie un metallo mentre le monete possono essere raccolti da tutti. Inoltre ogni lavoratore può essere potenziato con un’apposita azione, che gli permette di raccogliere un numero doppio di risorse (ma vale sempre uno per il conteggio della maggioranza). Proseguendo, ogni giocatore può ottenere lavoratori extra, se ha mandato qualcuno a reclutarli (un elfo recluta un elfo e un nano recluta un nano); infine, si cambia l’ordine del turno se qualcuno ha mandato un lavoratore al campo del Re. Come ultima azione della fase, si raccolgono le monete generate dalle proprietà costruite e si pagano le tasse in base al punto raggiunto sulla traccia del punteggio.
– Azioni: a turno ogni giocatore esegue un turno di azioni, durante il quale può costruire proprietà dalla propria mano pagandone il costo (e piazzando segnalini sulla plancia), ottenere il possesso delle gilde, costruire i muri della città, ottenere i vantaggi dai propri lavoratori piazzati nelle proprietà e nelle gilde (e quindi reclamare i lavoratori), visitare il negozio (una volta a turno) per scambiare risorse in base a una tabella prefissata, reclutare uno gnomo (una volta a turno) e comprare una carta proprietà (come ultima azione del turno) pagando una moneta (da quelle visibili o dal mazzo di pesca).
– Punteggio: per tre volte durante la partita si attribuiscono punti in base a due criteri, la maggioranza di proprietà per ognuna delle cinque sezioni della città, e la maggioranza delle tre tipologie di lavoratori.
Alla fine della fase di punteggio del settimo round si attribuisce la vittoria a chi ha più punti (c’è anche una tessera da dare al vincitore, la chiave della città, in verità abbastanza inutile). In caso di pareggio si conta chi ha più risorse (il metallo vale doppio), in caso di ulteriore pareggio si condivide la vittoria.
Belfort è un robusto gioco in stile german: piazzamento lavoratori e controllo di maggioranze, condito con poteri speciali e un’alea quasi assente (c’è la selezione iniziale delle gilde e la pesca delle carte proprietà). Sono passati quasi dieci anni da Caylus, e questo gioco ne rappresenta una sua degna evoluzione: anche se non ci sono elementi innovativi, quelli presenti sono molto ben bilanciati ed integrati tra loro, ed una partita scorre in modo estremamente lineare, senza casi speciali o situazioni al limite. In due giocatori è necessario un aggiustamento delle regole per limitare gli spazi sulla plancia (che rimangono gli stessi indipendentemente dal numero dei partecipanti), altrimenti il gioco scala molto bene (in cinque forse i tempi si allungano un po’). L’interazione diretta rimane limitata all’occupazione delle locazioni limitate e alla “battaglia” per il controllo delle sezioni (ma tra le gilde ce ne sono di quelle che permettono un “attacco diretto”, togliendo risorse agli avversari).
Lati negativi? La distribuzione iniziale delle carte può essere determinante per l’apertura della partita, con combinazioni che possono dare un vantaggio, anche se limitato; e in generale le azioni che permettono di ottenere nuovi lavoratori sono da preferire (a differenza di altri giochi non ci sono limitazioni per chi ne ha molti, anzi, sono uno degli elementi che attribuiscono il punteggio).
Oltre ad una promo, di questo gioco è uscita un’espansione (dal fantasioso nome di “The Expansion”) che contiene carte proprietà speciali che aumentano le caratteristiche degli edifici già costruiti e aggiunge degli assistenti che possono dare ai giocatori abilità addizionali se reclutati.
Se state cercando un gioco recente ma che presenti elementi classici, semplice da giocare e da spiegare, e che non abbia una durata eccessiva, Belfort è un acquisto consigliato (l’unico problema potrebbe essere la reperibilità, ma per questo c’è sempre Internet).

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