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Richard Mason

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Richard Mason:
dagli estremi dell’emozione
per diventare un caso letterario a soli ventidue anni


Si chiama Richard Mason, è nato in Sud Africa da famiglia inglese ed è un giovane studente di Oxford. A soli ventidue anni è conteso dagli editori, americani ed europei, dopo aver scritto un romanzo gotico tradotto ormai in venticinque paesi. Quando è entrato nel mondo chimerico della letteratura aveva appena diciott’anni. Diplomatosi a Eton, decise infatti di prendersi una lunga vacanza prima di iniziare una nuova vita nell’austero New College di Oxford. Per puro caso una rivista gli propose di scrivere un diario di viaggio su Praga all’indomani della Rivoluzione di velluto. E proprio a Praga la vita di Richard scivolò lentamente nel fiabesco. Fin da bambino desiderava scrivere un romanzo e quella città per lui sconosciuta si rivelò l’ambiente ideale. Tutto era vivo ed eccitante e nell’aria si respirava una grande energia creativa. Praga sembrava proprio una reinvenzione della Parigi Anni Trenta. Cercò lavoro e lo trovò in un jazz-bar, suonando il piano fino alle due di notte. Era divertente, la vita costava poco e il tempo libero abbondava. Ogni mattina ripeteva a se stesso : "Ok, adesso ti siedi a tavolino e dimostri a te stesso se sei davvero capace di scrivere un romanzo. Così, con ferrea decisione, portò a termine la prima terribile stesura di The Drowning People (Anime alla deriva), un romanzo gotco-romantico ambientato negli anni Novanta che Einaudi ha pubblicato in Italia dopo un clamoroso successo internazionale. Tornato in Inghilterra, Richard si dedicò alla riscrittura del libro. In realtà non pensava sarebbe stato mai pubblicato e, soprattutto, mai avrebbe pensato di far quattrini con la scrittura: avrebbe venduto il libro per sole dieci sterline.
E invece è stato incredibilmente fortunato: una cena con un abile agente letterario e il dado è tratto. I diritti del libro sono stati acquistati in Gran Bretagna dalla prestigiosa Penguin e una settimana dopo l’uscita ha scalato le classifiche dei best-seller. Poco a poco gli zeri dei contanti si sono moltiplicati: negli Stati Uniti Warner Books ha offerto ben 835 mila dollari per The Drowning People. Le traduzioni in ventidue lingue non sono tardate ad arrivare e a Holliwood i grandi Studios si sono dati battaglia per assicurarsi la versione cinematografica.
Così, la vita del ventiduenne studente di Oxford, con l’aria svagata e l’appeal fotogenico di Hugh Grant, si è proiettata d’improvviso in un turbinio di impegni mondani. E per altro, Richard Mason, oltre che bello, è anche bravo. Chi si aspettasse da Anime alla deriva un romanzo sperimentale, un caleidoscopio di gerghi e neologismi elettronici, scintillanti effetti speciali, rimarrebbe deluso. Il suo è un romanzo ottocentesco e proprio in questo sta il fascino di questo mystery novel. Sorprendentemente il protagonista e io-narrante è un settantenne che fin dalle prime righe confessa di aver ammazzato la moglie e da quel momento parte per un viaggio nella memoria che conduce il lettore negli oscuri labirinti della upper-class inglese.
A questo puntogli interrogativi si affastellano: come ha fatto un diciottenne a plasmare uno stile che echeggia Henry James, nonché il maestro dell’ambiguità? E come ha potuto immedesimarsi nei panni di un vecchio? E infine: come ha fatto a "infilzare" la upper-class senza cadere nel clichè della rabbia giovanile?
Richard non è che il tipico bravo ragazzo che riconosce i debiti con la famiglia, la mamma, scrittrice per diletto, e il papà, ingegnere, che lo iniziarono al piacere della lettura. Ma è anche un ragazzo impertinente che, con simulata presunzione, liquida l’autore di Ritratto di signora, uno dei maestri della letteratura inglese, come un grande scrittore dalla prosa un po’ goffa e confessa di non aver mai letto una riga di Daphne Du Marier, altro illustre modello di riferimento citato per la sua opera prima.
Mason non è un ventenne approdato per caso nel regno delle fate: va bene lanciarsi in acrobatici esperimenti narrativi – dice -. Però, prima di buttar via le cose vecchie, come l’inglese ricco e musicale di una volta, bisogna dimostrare di saperle padroneggiare. Quanto al sottile acume con cui critica la mentalità della upper-class, il giovane dimostra matura consapevolezza: secondo lui in questi ultimi tempi la società in Gran Bretagna viene guardata dall’alto in basso dagli scrittori e sarebbe stato troppo facile ridicolizzarla per le sue convenzioni e le sue ipocrisie. Non dobbiamo mai dimenticare che, al di là del mondo nel quale ci troviamo a vivere, siamo tutti esseri umani; tutti commettiamo errori tremendi, tutti siamo capaci di perdono e generosità, tutti ci innamoriamo.
L’amore: in Anime alla deriva James Farrel, il protagonista, un violinista infatuato di Mendelsshon, sostiene che l’arte nasce da questa potente corrente della vita che spesso si intreccia col dolore. A significare che, seppur giovane, Mason condivide l’idea del suo personaggio: l’ispirazione è generata dagli estremi dell’emozione.


Francesca Orlando

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