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Sentieri selvaggi

come si dice,
l’incidente è chiuso.
la barca dell’amore
si è infranta
contro la vita quotidiana

Vladimjr Majakowski


scusate il ritardo, e l’incipit majakowskiano, ma non ci siamo suicidati (anche se crediamo che il suicidio sia una delle forme più raffinate e subdole di omicidio sociale). Forse, potremmo dire con linguaggio da anni di piombo, ci "hanno suicidato"…

cari abbonati e abbonate, gentili lettrici e lettori, eccoci finalmente a voi dopo un (colpevole) lungo silenzio, sessanta giorni "neri" in cui abbiamo cercato con tutte le forze di salvare la continuità d’uscita della nostra rivista.
Sono stati mesi infernali, stretti tra l’esigenza di continuare, l’impossibilità a farlo (poiché il "sistema" della distribuzione ha letteralmente strangolato l’editore e ci sarebbe da scrivere un libro sui meccanismi che regolano la distribuzione dei prodotti culturali in Italia, ma forse più che un saggio ci vorrebbe un romanzo hard-boyled), e contemporaneamente l’urgenza di trovare una nuova sede, poiché per una serie di motivi che non stiamo qui a raccontarvi abbiamo dovuto lasciare la vecchia. E, infine, le centinaia di voi che ci hanno scritto, faxato, e-mailato…, telefonato, ricercato in ogni modo per capire che era successo e dove eravamo finiti. Purtroppo tutto è accaduto così all’improvviso, e non eravamo pronti a lanciare le scialuppe di salvataggio…
Comunque… è accaduto che alla fine anche questa volta i cattivi hanno vinto e i buoni hanno perso, tutto il contrario che nelle storie che amiamo. E’ accaduto che l’intrepidezza dei sogni si è scontrata contro il cinismo del reale, contro una quotidianità commerciale fatta di piccoli grandi imbrogli, di sistemi semi-feudali (se non vogliamo dire ‘mafiosi’) dove va avanti solo chi ha gli "appoggi politici" giusti, e non chi ha il gradimento della gente. Sentieri selvaggi è stata gradita da voi lettori ogni giorno di più, ma non è bastato ad impedire che ‘altri’ l’affondassero.
Ora dopo due mesi di esilio, naufraghi di un imprevedibile ‘speronamento’, siamo di nuovo qui, a provare a dimostrare a noi stessi, a voi e al mondo che ancora esistiamo e che non sarà poi così tanto facile "chiuderci la bocca per sempre"…
Cosa accadrà? Ancora non lo sappiamo, ma vogliamo farvi sapere che stiamo facendo di tutto, come gruppo redazionale, per far ripartire Sentieri selvaggi. Che, da sempre, non ha mai avuto troppi problemi a "mutare", a trasformarsi, quando occorresse, in qualcos’altro, mantenendo però sempre lo stesso spirito, un po’ ribelle ma soprattutto "libero". Ai tanti di voi che si sono abbonati approfittando dell’offerta di fine anno, e che – ahinoi! – sono al momento rimasti a mani vuote, possiamo dire che stiamo cercando di farci "donare" dall’editore (che in questo momento non versa proprio in buone acque, per dirla con un eufemismo) un pacchetto di libri della "nostra" collana per poter, in qualche modo, "colmare" il vuoto che la mancata uscita della rivista ha comportato per tutti voi. Riteniamo che i lettori e gli abbonati siano il nostro patrimonio, e siamo pronti ad autotassarci per farvi avere comunque qualche pezzo di Sentieri selvaggi a casa, come promesso sulle pagine del giornale.
Detto questo vi chiediamo comunque di starci vicino il più possibile. Noi stiamo cercando di ripartire con Sentieri selvaggi, attraverso qualunque canale, purché ci permetta di esistere. Insomma, state con noi, non disperate, non disperiamo. Al momento siamo una rivista in cerca di editore ma non è detto che non possiamo inventarci forme nuove di editoria, attraverso associazioni o altre cose. Intanto abbiamo una nostra nuova sede, e ancora tanta voglia di fare. Quello che vi chiediamo è una gara di solidarietà. Non più come quella di alcuni dei più generosi di voi che hanno regalato abbonamenti ad amici per sostenerci, e dei quali non ci siamo dimenticati, ma semplicemente vi chiediamo di scriverci, con lettera, via fax, via e-mail, come vi pare. Scriveteci e fate scrivere chiunque sia stato e vuole continuare ad essere lettore di Sentieri selvaggi. Avere in redazione qualche migliaio di lettere e fax dei nostri lettori sarebbe il nostro miglior biglietto da visita… anche perché sapete che per ogni copia venduta di un mensile si va da un minimo di tre fino ad oltre mille lettori (ma forse è solo il caso di Quattroruote, e non di Sentieri selvaggi, vero?)
Inondateci con lettere in cui ci chiedete di continuare e soprattutto con idee, proposte, suggerimenti e tutto quello che pensate possa servire per far continuare a vivere Sentieri selvaggi. Sarà la nostra forza dei prossimi mesi.

a presto,

la redazione di Sentieri Selvaggi

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