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Voci che sussurrano

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Voci che sussurrano

Cari amici di nuova e di vecchia data,
Come vola il tempo, eh? Sembra finita ieri l’estate, invece abbiamo già festeggiato i cinque anni di Kult, dicembre è alle porte e la fine dell’anno incombe sulle nostre teste.
Ma non preoccupatevi, altri vi parleranno di Millennium Bug e di simili tecnologici incubi, altri vi consiglieranno dove farvi meglio spennare la notte di Capodanno; noi, come al solito, ci limitiamo a proporvi racconti e poesie, per attendere meglio il Duemila.
Anche questo mese il carnet di SUSSURRI è ricco e vario, grazie a nuove, proficue collaborazioni – alcune nate per merito della festa di Kult, che ha permesso di conoscere molti autori di persona e di "arruolarne" altri -, che si sommano ai contributi dei tradizionali nomi legati alla rivista.

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Come d’abitudine, il primo posto del sommario spetta a Benaresyama, di Federico Mori, pluri-vincitore del concorso di fantascienza OttoKappaomeno: i complimenti per le sue opere sono doverosi e non scontati. In questo numero di Kult troverete un’interessante intervista a questo autore, a cui vi rimando anche per i commenti riguardo al racconto a puntate pubblicato in SUSSURRI.
Il XIII e XIV capitolo consistono in un lungo excursus mitico: Mori riprende e rielabora, con uno stile avvincente e originale, il famoso Poema di Gilgamesh, opera letteraria dell’antica Mesopotamia, che narra le straordinarie imprese del leggendario fondatore della città di Uruk
Nella descrizione dell’ "uomo bestia" creato dai sacerdoti al fine di distruggere il sovrano, sembra di avvertire un’eco dei temi sviluppati nel racconto "De civitate Dei" presentato al concorso: il mistero e la malvagità della creazione

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Un autore nuovo, che speriamo continui a collaborare con Kult, è Zeno Baraldi Buselli, di cui proponiamo il divertentissimo Carta di credito, carta di credito: una fantasiosa e semiseria riflessione sulla mania delle "magiche" tesserine, pompate ed esaltate come se "creassero" dal nulla soldi che non ci sono. In quanti si riconoscono nell’allegro vacanziere "Signor Rossi"?

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Da una voce da scoprire, a un nome conosciuto e caro ai lettori: quello di Mario Frighi, autore di liriche sempre suggestive e perfette nella forma (che nella poesia, spesso, corrisponde e dà vita alla "sostanza"). I versi di Medioevo vanno assaporati lentamente, accarezzati, cogliendo la rarefatta musicalità del testo, evocatrice di un passato sospeso nel sogno e nel pensiero. Ricordo agli amanti dello stile di Frighi che le sue poesie sono raccolte anche in un E-paperback.

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Un altro autore noto da tempo, e da tempo apprezzato, è Matteo Pavoni (anch’esso pubblicato in formato E-paperback), che in Un giorno. Per sempre ci presenta l’amore purissimo di una coppia di anziani coniugi, sullo sfondo di una spiaggia al tramonto.
Lo stile, come sempre, è impeccabile e armonioso, anche se il racconto appare viziato da un romanticismo a tratti sdolcinato.

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Il tema del dolore è una costante delle opere di Christian Del Monte, che abbiamo conosciuto con il racconto lungo Steady Cam, pubblicato da SUSSURRI, e con Film 8.4.06, tra i primi classificati al concorso di fantascienza indetto da Kult.
Nel breve e intenso AuGen, quasi un’immagine da un incubo, il carattere solo mentale della sofferenza del protagonista non diminuisce la carnale, cruda immediatezza del dolore descritto.
Lo stile complesso, vivido, denso di Del Monte richiede una lettura attenta per essere
apprezzato come merita; per una maggiore comprensione di questo autore così "stimolante" è molto utile leggere l’intervista realizzata da Marco Giorgini.

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Non so in quanti hanno visto il bellissimo Poeti dall’inferno, uscito qualche anno fa nelle sale, con un Leonardo Di Caprio ancora immune dai fasti del Titanic: per chi l’avesse perso, la storia narrava della tormentata relazione omosessuale fra i due grandi poeti francesi Rimbaud e Verlaine, sullo sfondo di una Parigi ancora sconvolta dalle lotte rivoluzionarie della Comune. In Visioni dall’interno, di Barbara Burgio, le vicende del film si intrecciano, in un’affascinante parallelismo di atmosfere e situazioni, con le vicende della coppia di spettatori del film. L’intero racconto è un suggestivo gioco di rimandi e scambi, a metà strada tra immaginazione e autobiografia, come spiega la stessa autrice nell’intervista pubblicata questo mese.
Lo stile originale, vivace e innovativo ha valso a Barbara Burgio il premio come migliore collaboratrice di SUSSURRI.

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Avevamo conosciuto Raffaella Abbruzzese lo scorso settembre, con Incontri mortali e immortali, testo non pienamente maturo ma non privo di una certa poetica grazia.
Temi simili si ritrovano nell’opera proposta questo mese, Donna sola, unione di due poesie (L’insicurezza e Lui). L’inquietudine interiore, l’insoddisfazione per un amore, la furia improvvisa e ingiustificata, la malinconia che spinge a rifugiarsi nella natura – una natura sognante, che riflette come uno specchio gli stati d’animo dell’autore: tutto richiama il "mal du siècle", lo stato d’animo di depressione e di passione descritto da autori come Musset o Chateubriand ("Come esprimere questa massa di sensazioni fuggitive, che provavo durante le mie passeggiate?")
Un’eredità deteriore del Romanticismo è però la concezione della poesia come puro sfogo interiore, mentre lo sfogo dev’essere solo il primo momento di un lavoro di limatura della forma e dello stile: con un piccolo impegno in questa direzione, questa autrice riuscirà senz’altro a ottenere risultati ancora migliori, sfruttando la sua naturale sensibilità.

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Un romanzo a puntate all’inizio, un romanzo alla fine: così SUSSURRI si chiude come un cerchio. Nel terzo e quarto capitolo de Il risveglio del dormiente, di Claudio Caridi (devo ancora ripetere che questo autore riprende e rielabora la saga di Star Trek, Next Generation?), prosegue la difficoltosa assimilazione del kendassiano, sempre più spaventato e curioso, ad opera dei Borg; intanto, sull’Enterprise, il Consigliere Deanna Troy riceve un misterioso messaggio da parte dell’ex-fidanzato Worf, che la invita a raggiungerlo sulla sua nuova nave per un rito di "separazione"…La fine lascia davvero col fiato sospeso.
Cosa attende l’affascinante Deanna? E quali saranno le future mosse del kendassiano e dei Borg? Vi lasciamo nella curiosità per un intero mese….

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…perchè adesso siamo davvero giunti alla fine! Non mi resta che salutarvi e, naturalmente ringraziare ancora la redazione di Kult che ha avuto la bontà di premiarmi (è stata davvero una sorpresa!), e i lettori che hanno voglia di leggere queste righe tutti i mesi.
Grazie, grazie ed ancora grazie: per chi volesse mandarmi critiche, commenti, ma anche racconti e poesie, ripeto il mio indirizzo: ceriati@altavista.net.
Buona lettura!

Lorenza Ceriati

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