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La donna di Parigi

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Una donna viene rinvenuta morta all’interno dei giardini, dietro l’Ecole Militare, probabilmente assassinata, con il “viso grattuggiato” per cancellare ogni segno,  una seconda donna, l’italiana Lodovica Ferrandini, scompare dall’albergo dove risiede a Parigi e non si hanno più tracce. Sono la stessa persona? Chi ha ucciso e chi è la donna senza viso? perché Lodovica    è scomparsa lasciando un biglietto indirizzato all’ex amante Pietro Soprani, rampante manager quarantenne delle risorse umane? Partono due indagini parallele che si intersecano: la prima, condotta da Pietro che, a bordo di una fiammante Bmw, parte alla volta di Parigi per cercare di ritrovare Lodovica, “l’unica donna che ho amato”, la seconda, guidata dal commissario Gérard Forsans, altro, grosso, infelicemente sposato, innamorato dell’affascinante  giudice francese Stéfanie De La Togliere che ha una relazione con il collega  Siqul. Due indagini, sono due le voci narranti, l’italiano e il francese, che avrà dei risultati sorprendenti, inimmaginabili anche per i due detective e che li porterà molto lontano, alla scoperta di fatti e di situazioni impensabili, che disorienteranno il lettore. Lo scrittore, al suo esordio narrativo, ambienta la vicenda a Parigi nell’arco di tredici giorni perché inizierà il giorno dopo Natale per concludersi il giorno della Befana, quando Pietro farà ritorno a casa per riabbracciare il figlio di sei anni Giovanni ” che ragiona come uno che ne ha 50″. I due riusciranno a risolvere i due casi, a capire perché sia la donna senza viso e Lodovica sono state assassinate, si imbatteranno in una setta religiosa dove alcuni adepti vengono “deposti”, in personaggi come Marcel che possiede una cantinetta termica, un cavatappi a muro (determinante sarà il ruolo di questo attrezzo), una scultura a forma di preservativo stropicciato , nell’enigmatico Ron Haward, nello strano   musicista Miroslav Kukal. Ma sono loro, Pietro e Gèrard, cinico il primo, disincanto il secondo, diversi sia per età che formazione, i veri protagonisti della vicenda che li porterà ad intrattenere  un rapporto amichevole, destinato a durare nel tempo, persone alla ricerca di un senso da dare alle proprie vite. Lo scrittore dà vita ad un romanzo  noir, con una trama narrativa forte, abilmente orchestrata e riesce a caratterizzare molto bene i due personaggi, ma anche gli altri, o le altre, come Lodovica, il magistrato, la no-global Amina, ex amante del commissario di polizia che si innamora di Pietro, o come il minuscolo Cantarelli che esegue le autopsie. Il romanzo è sì un noir, molto avvincente, abilmente costruito, ma è anche un romanzo intimista, esistenzialista.Un libro dove diversi sono gli spunti che lo scrittore offre al lettore per riflettere sul significato della vita, della possibilità di dare una sterzata alle nostre esistenze, sullo sfondo di una Parigi che  Bendicenti descrive dettagliatamente  dimostrando di amarla.

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