KULT Underground

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Jonny Logan

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Chi di voi va almeno per gli “anta” si ricorderà forse di un personaggio dei fumetti chiamato Jonny Logan (che ha fatto l’apparizione per un po’ anche su SuperGulp). Nonostante l’assonanza “esterofila” Jonny Logan (alias Giovanni Loganetti) è quanto di più italiano (almeno come clichè) ci possa essere: un “supereroe” così “sfigato” da non sembrare a volte neanche il protagonista  della serie che prende il suo nome, membro di un gruppo di CT (cacciatori di taglie) perennemente senza soldi e composto da personaggi fuori da ogni immaginario del genere. I nostri CT hanno infatti un capo (chiamato “Il Professore”) che sembra uscito dalla versione comica de I Miserabili, l’elemento di punta, ovvero Jonny, che si improvvisa inventore e va in giro per la strada vestito con un costume alla Diabolik, e altri tre membri, ovvero il Mago Magoz, Benito Talponi e Danilo Muscolotti, che sembrano finiti lì per caso, presi da altre serie e passati per qualche strano wormhole che li ha adattati ad una Italia anni settanta, rendendoli così tanto caricature da far venire il dubbio che possano quasi essere invece qualcuno che conosciamo.
Non siamo nel mondo degli X-Men, o di Dylan Dog, qui. Siamo in un irresistibile (almeno per chi una certa generazione l’ha vissuta, o l’ha comunque presente) “mondo reale” in cui tutto è sporco, grigio, crepato, in cui i soldi non ci sono mai (ma le tasse sì), in cui la gente per la strada non sembra uscita da un salone di bellezza, e in cui la polizia “brancola nel buio”. Un mondo che fa l’occhiolino ai film di Bud Spencer e Terence Hill, con i buoni e i cattivi figli dello stesso tempo. “Più vizi che virtù” dice Garofano (l’autore) parlando di questo fumetto. Spiegando che i nostri eroi hanno come obiettivo principale quello di “sbarcare il lunario” e facendoci capire che la satira sociale sottesa nelle storie è la chiave forte e vera di tutto. Cosa lampante, per esempio, in “Colpo di stato all’italiana” (la seconda delle storie nel primo volume di questa riedizione) in cui ci si ritrova, sì, a ridere per le vicende tragicomiche delle singole scene, ma in cui ci si rende conto alla fine che è il quadro complessivo ad essere comico. E’ l’insieme stesso la vera “battuta”. Il richiamo preciso (siamo nel 1972) al presente (di allora) – che poi, in fondo, non è così diverso dal presente di adesso.
E l’operazione di Edizioni Losupponevo diventa così “importante”. Riproporre 28 volumi (ciascuno con due storie complete in B&W) del fumetto del Professor Romano Garofano, dopo l’edizione originale di Darlo Editore, vuol dire, al di là del valore artistico dell’opera, rinfrescare la “memoria”. Vuol dire aggiungere al tanto già presente, un modo in più di ritrovare le atmosfere di una Italia che è ancora una base forte di quella contemporanea. Con meccanismi sociali ancora simili e personaggi forse non così “fumettistici” come ci potrebbe sembrare ad una prima lettura, se estrapolati appena dalla parodia in cui sono innestati.
I volumi saranno disponibili nel circuito librario e delle fumetterie (catalogo Pan Distribuzione e Alasdor Distribuzione) e la casa editrice (Edizioni Losupponevo – Borgo del Correggio, 20/b 43100 Parma) è raggiungibile all’indirizzo e-mail edizionilosupponevo@tuttofumettoparma.com.

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