KULT Underground

una della più "antiche" e-zine italiane – attiva dal 1994

Intervista con Gianluca D’alessio

7 min read

Gianluca D’Alessio, Fabio Crespiatico, Luca Fareri:
POWER AND BEYOND
Il power trio e le sue applicazioni

Per Power Trio si intende normalmente un gruppo formato da basso, batteria e chitarra. Questo genere di formazione si impose principalmente nel Rock alla fine degli anni ‘60 del secolo scorso, quando i gruppi Rock passarono a composizioni maggiormente improvvisate. Con ogni probabilità la prima fu quella dei Cream, ma subito dopo si costituì anche un altro super Power trio, gli Emerson, Lake & Palmer, le cui sonorità si rivelarono certamente più Progressive. In seguito nacquero varie altre formazioni simili, come la Jimi Hendrix Experience, i Rush, The Police ecc., fino ad arrivare a bands dei giorni nostri come John Mayer trio, Primus, Winery Dogs, Dirty Loops o Henderson Smith-Wooten, questi ultimi di stampo maggiormente Fusion. In questo metodo abbiamo sviluppato brani strumentali che spaziano tra vari generi musicali come il Rock, la Fusion, il Funk e il Progressive, a ricalcare appunto le sonorità dei gruppi citati. Ovviamente in ogni brano si potranno introdurre varie contaminazioni, il che comporterà una diversa struttura e una diversa difficoltà di esecuzione, a volte tramite l’ausilio di una seconda chitarra o di un Sequencer.

Il metodo è rivolto sia agli allievi dei tre strumenti, che potranno usufruire delle partiture e delle basi contenute nel metodo, sia agli insegnanti di “Musica d’Insieme”, che avranno la possibilità, grazie allo “Score”, di disporre di nuovo materiale didattico inedito per svolgere le proprie lezioni.

Ogni brano sarà introdotto da una breve descrizione in cui si entrerà maggiormente nel dettaglio e si curerà l’aspetto didattico e/o stilistico in modo tale da fornire quante più indicazioni al fine di conseguire una buona esecuzione del brano stesso.

Alcuni brani prevederanno inoltre degli “assoli”, quindi l’esecutore avrà la possibilità di suonare quanto scritto sulla partitura relativa al proprio strumento, o reinterpretarlo a modo suo cercando però di tener conto delle indicazioni fornite nella spiegazione introduttiva.

Le composizioni conterranno temi all’unisono di basso e chitarra o figurazioni melodiche e ritmiche diverse, e il metodo servirà quindi anche a sviluppare una migliore padronanza del Timing e del fraseggio, soprattutto quando in presenza di poliritmie e spostamenti ritmici della batteria.

http://www.gianlucadalessio.com/power-and-beyond-gianlucadalessio.html

Scopri di più: www.powerandbeyondproject.com

Intervista

Davide

Ciao. Un libro di partiture musicali e un cd da usare dunque come metodo per futuri componenti di un power trio. Il power trio è la formazione per eccellenza del rock originario? Perché il power trio?

Gianluca

Sicuramente quando si parla di Chitarra Rock si pensa subito al grande Jimi Hendrix che nella sua formazione aveva anche basso e batteria, quindi sicuramente il power trio è collegato in maniera strettissima alla formazione tipica del Rock. La storia ce lo insegna con tantissime altre formazioni di questo tipo dagli anni sessanta ai giorni d’oggi e visto che noi siamo un Power trio abbiamo scelto di fare un metodo su questa formazione storica.

Davide

Come si costruisce un metodo, qualcosa cioè che serva a imparare o a migliorare determinate tecniche musicali? O, meglio, come avete strutturato il vostro, concentrandovi su quali elementi, abilità e competenze principali?

Fabio

In un primo momento il grosso lavoro è stato quello di ricerca. Cosa si intende per power trio, oltre alla concezione propria del trio, quali sono gli elementi che realmente contraddistinguono questo tipo di formazione? E proprio partendo da questa domanda abbiamo cercato dei casi di studio che coprissero ad ampio spettro i generi e le formazioni che rappresentano questo format. Dai Police, ai Rush, ai Cream, Hendrix, Muse, Green Day, abbiamo cercato di estrapolare le caratteristiche proprie di questi trii. Da qui la genesi dei brani trovati nel metodo: frasi all’unisono, sovrastrutture ritmiche e poliritmie, incastri tra basso chitarra e batteria, sonorità e timbri, tutti elementi diventati la chiave nella scrittura delle composizioni.

Davide

La line up di un power trio può suonare un po’ di tutto, dal punk al metal, dal blues al rock, dalla fusion al progressive ecc. A quali generi musicali vi siete maggiormente dedicati in questi brani e perché?

Luca

Sicuramente, da come si può ascoltare nei brani del metodo, ci siamo dedicati maggiormente al genere Rock che meglio fa emergere le nostre sonorità principali sia come trio che come musicisti singoli, non disdegnando però incursioni nella Fusion, nel Progressive e nel Pop con alcuni pezzi decisamente più morbidi, passando inoltre per un brano di derivazione “Afro” in 12/8. Il motivo principale è che abbiamo cercato di coprire il maggior numero di stili possibili, per rendere il metodo stimolante ed impegnativo ma al contempo vario e divertente.

Davide

Leggo che questo lavoro è stato innanzi tutto pensato per la scuola e gli insegnanti dell’associazione milanese Musica d’Insieme. Tra i molti corsi attivi ne è dunque previsto uno specifico di “Power Trio”? Quali sono gli altri corsi? 

Gianluca 

Solitamente in una scuola di musica ci sono tutti i vari corsi di strumento ma anche i corsi di “Musica d’insieme” e abbiamo pensato di introdurre in questi corsi anche dei brani originali legati alla formazione del power trio.

Davide

Suppongo che in questo ultimo anno anche voi avete dovuto ripiegare sulla DAD? Quali, secondo voi, i limiti della didattica a distanza nell’insegnamento della musica?

Fabio

La DAD sicuramente presenta molti limiti, ma ha dato anche la possibilità di mantenere un rapporto con i nostri allievi. Per loro le lezioni hanno rappresentato non solo un momento di crescita ma anche di svago e distrazione dalla routine che il lockdown aveva imposto. La fortuna è stata anche che la tecnologia oggi ci rende in grado veramente di fare l’impossibile. Molti i software gratuiti che consentono di creare all’interno del proprio PC un mixer virtuale e garantire anche online una valida qualità di condivisione audio in streaming. La possibilità di reperire con piu facilità schede audio economiche ha reso agile il lavoro, con la possibilità di simulare anche delle sessioni di registrazione a distanza.

Davide

La composizione di questi brani resterà tale o ve ne servirete in futuro come spunto per un vostro album slegato da obiettivi funzionali e didattici?

Fabio

Questi brani, oltre ad essere materiale di studio, lasciano sicuramente aperta la possibilità di essere sviluppati. In ogni brano abbiamo definito delle linee guida che rappresentano le caratteristiche musicali del power trio, che possono essere prese e sviluppate, ampliate. Questo vale non solo per noi, e si in futuro sicuramente ci sarà qualche sorpresa, ma soprattutto per chi utilizzerà questo metodo. Nelle prefazioni legate ad ogni composizione sono indicate delle spiegazioni relative al brano in questione, dalla scelta delle armonie, delle scale, alla costruzione dell’apparato ritmico. Queste informazioni servono anche per potersi “sganciare” dalla forma del brano presente nel metodo, e per esplorare e costruire nuove strutture, se vogliamo trattando queste composizioni come se fossero le guide del real book

Davide

Cosa seguirà?

Luca

Sia per noi come trio, che per gli studenti che si approcceranno a studiarlo, ci auguriamo possano seguire diversi spunti e percorsi. La realizzazione di album, progetti e formazioni di musica originale e perché no, nuovo materiale didattico. Per chi fa musica, per chi la insegna e per chi la studia, la finalità dovrebbe essere quella di imparare per rielaborare e creare nuove idee.

Davide

Grazie e à suivre

Luca Fareri. 

Batterista, didatta e ingegnere del suono, ha suonato con diversi artisti nazionali. È co-autore e ingegnere di mix e mastering del disco “Begin again” del trio ABC edito nel 2018 dall’etichetta Alpha Music. Specialista nell’uso della batteria elettronica, è in procinto di registrare un video corso dettagliato sull’uso in studio e dal vivo di questa nuova tecnologia. In qualità di ingegnere di mastering collabora con diverse etichette e artisti indipendenti. Luca usa bacchette Vic Firth.

Gianluca D’Alessio. 

Chitarrista, didatta, arrangiatore-produttore, ha collaborato con moltissimi artisti a livello nazionale e internazionale. Esercita la professione del “session man” in ambito televisivo, discografico e live. Ha registrato due dischi come solista: “Metonimia” distribuito da Overlook Italia e “Sunrise Markets” distribuito dall’etichetta inglese Burning Shed. Ha collaborato a varie opere didattiche e cinematografiche, dal 2010 è endorser di Gibson Guitars.

www.gianlucadalessio.com

Fabio Crespiatico.

Bassista, didatta, si diploma in contrabbasso e successivamente in basso elettrico indirizzo pop/rock presso il conservatorio G. Verdi di Milano con la votazione di 110/110 con lode sotto la guida dei docenti Paolo Costa e Lorenzo Poli. Collabora con diversi artisti del panorama musicale italiano e internazionale. Esercita la professione del session man in ambito televisivo, discografico e live. Fabio è un artista Bacci Guitars.

www.fabiocrespiatico.it 

1 thought on “Intervista con Gianluca D’alessio

Commenta