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Strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030: l’UE dell’uguaglianza

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«Le persone con disabilità hanno diritto a buone condizioni sul posto di lavoro, a una vita indipendente, a pari opportunità e a partecipare pienamente alla vita della loro comunità»
(Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea)

Quasi 100 milioni di persone in Europa: secondo le recenti statistiche[1] oltre il 20% della popolazione dell’Unione presenta oggi qualche forma di disabilità.
L’UE e i suoi Stati membri sono parti contraenti della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità[2]: per l’UE questo importante trattato è entrato in vigore nel gennaio 2011 e ha ispirato il contenuto della strategia europea sulla disabilità 2010-2020 e la successiva per il 2021-2030 approvata lo scorso 3 marzo che ha aperto la strada ad un’Europa senza barriere dove le persone con disabilità possano godere dei loro diritti e avere una piena partecipazione in ogni ambito della società.

I contenuti della strategia

Lo scorso 3 marzo la Commissione Europea ha pubblicato la nuova Strategia sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030[3] con la quale si intende proseguire l’impegno della precedente strategia 2010-2020 nell’attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, entrata in vigore per l’UE nel 2011.
Gli obiettivi sono chiari o così almeno paiono: garantire che le persone con disabilità possano esercitare i loro diritti, offrire loro pari opportunità, partecipare alla vita sociale ed economica su base parità, decidere dove e con chi vivere, circolare liberamente, a prescindere dalle loro esigenze di sostegno e senza subire discriminazioni.
Purtroppo, la Commissione ha rilevato che, nonostante le iniziative avviate nello scorso decennio, le persone con disabilità continuano a scontrarsi negli Stati membri con grandi e piccoli ostacoli per godere di diritti elementari quali l’accesso all’assistenza sanitaria, all’istruzione, all’occupazione e alle attività ricreative, per non parlare di una effettiva partecipazione alla vita politica.
Numerosi studi evidenziano inoltre che, a parità di altre condizioni, le stesse persone e le loro famiglie sono maggiormente esposte al rischio di povertà, esclusione sociale e discriminazione.
L’attuale crisi pandemica da covid-19 ha accentuato in maniera esponenziale questi problemi di disuguaglianza, rendendo ancora più urgente affrontarli. 
La nuova strategia europea definisce una serie di iniziative articolate su tre temi principali: diritti, vita e non discriminazione.
Il primo tema riguarda il riaffermare i diritti dell’UE, in particolare la libera circolazione delle persone e la loro partecipazione alla vita politica.
Fra le principali iniziative che si realizzeranno vi è la creazione della tessera europea di invalidità, documento che permetterà il riconoscimento dello status di disabilità e dei relativi diritti in tutti gli Stati membri, agevolando in questo modo l’esercizio effettivo della libera circolazione e il godimento dei diritti inerenti la persona.
Il secondo riguarda la vita indipendente e l’autonomia, ovvero il diritto di vivere in modo indipendente e di scegliere dove e con chi vivere.
A questo fine, la Commissione Europea intende elaborare orientamenti comuni per migliorare i servizi sociali per le persone con disabilità.
Il terzo tema, da ultimo, mira a realizzare condizioni di non discriminazione e pari opportunità, garantendo alle persone con disabilità l’accesso alla giustizia, all’istruzione, alla cultura, allo sport e al turismo, e tutelandole da qualsiasi forma di discriminazione e violenza.
Fondamentale in tutta la strategia è il concetto di accessibilità, agli spazi fisici e virtuali, alle tecnologie, ai beni e servizi, e in particolare ai trasporti. Accessibilità che è sempre un fattore abilitante per l’effettivo esercizio dei diritti e prerequisito per una reale condizione di parità.

Il quadro normativo

L’Unione Europea possiede un composito sistema normativo in materia di accessibilità che comprende la Direttiva 2019/882 sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi[4], la Direttiva 2016/2102 sull’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili degli enti pubblici[5] e i regolamenti sui diritti dei viaggiatori con disabilità in treno[6], autobus[7], aereo[8] e nave[9] ma molti aspetti restano ancora da disciplinare per rimuovere gli ulteriori ostacoli in particolare nell’accessibilità agli edifici, agli spazi pubblici e ad alcuni modi di trasporto.
In prospettiva, entro il 2022, la Commissione Europea ha in programma di istituire la piattaforma sulle disabilità, per riunire intorno ad un unico tavolo europeo le autorità nazionali responsabili e le organizzazioni delle persone con disabilità per contribuire all’attuazione della strategia e rafforzare la cooperazione e sull’attuazione della Convenzione Onu, anche attraverso l’avvio di AccesibleEU, un centro risorse per creare una base di buone pratiche sull’accessibilità.
Si prevede poi la produzione di diverse guide ai diritti sulla partecipazione delle persone con disabilità al processo elettorale e in materia di vita indipendente e inclusione nella comunità (nel 2023).
Dal 2024 partirà dunque il nuovo programma Cittadinanza, uguaglianza, diritti e valori con il quadro europeo di qualità per i servizi sociali di eccellenza a sostegno della partecipazione democratica inclusiva.

L’Unione dell’uguaglianza

Se il motto dell’Unione Europea continua ad essere Unita nella diversità, la Commissione Europea ha fortemente dichiarato il proprio impegno per consolidare quella che si sta conoscendo come Unione dell’uguaglianza.
In tale modello le questioni relative alla disabilità verranno integrate in tutte le politiche e le iniziative dell’UE per sostenere gli Stati membri e i paesi partner nell’attuazione della Convenzione Onu e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in maniera completamente inclusiva delle persone con disabilità e promuovendone i diritti, da un lato utilizzando strumenti quali l’assistenza tecnica e i programmi finanziari, dall’altro offrendo sostegno tramite le delegazioni, il dialogo politico e l’attività diplomatica nell’ambito dei consessi multilaterali.
Completano il quadro di questa Unione dell’uguaglianza importanti documenti quali la strategia per l’uguaglianza LGBTIQ 2020-2025[10], il piano d’azione contro il razzismo 2020-2025[11], la strategia per la parità di genere 2020-2025[12] e il quadro strategico dell’UE per i Rom[13].
L’impegno mostrato è immane e le risorse schierate sono notevoli: con il pieno coinvolgimento di tutta la società civile europea riusciremo a raggiungere anche questo importante obiettivo di civiltà, ne sono sicuro!

[1] Cfr. https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Disability_statistics .

[2] Cfr. https://www.esteri.it/mae/resource/doc/2016/07/c_01_convenzione_onu_ita.pdf .

[3] Cfr. https://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1484&langId=it .

[4] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/it/TXT/?uri=CELEX%3A32019L0882 .

[5] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/eli/dir/2016/2102/oj?locale=it .

[6] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32007R1371 .

[7] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32011R0181 .

[8] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32006R1107 .

[9] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex:32010R1177 .

[10] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=COM:2020:698:FIN .

[11] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0565 .

[12] Cfr. https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A52020DC0152 .

[13] Cfr. https://ec.europa.eu/info/policies/justice-and-fundamental-rights/combatting-discrimination/roma-eu/roma-equality-inclusion-and-participation-eu_it .

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