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La storia balorda – Marco Balestracci

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Instar Libri – Euro14 – Pag. 180
  
Marco Ballestracci lo conosco beneperché ha debuttato con Il Foglio Letterario (www.ilfoglioletterario.it) e isuoi primi libri di racconti (Il compagno di viaggio e Bluespadano)sono ancora in catalogo. Spiace che la fascetta di copertina non lo ricordi, mentresi limita a citare l’ottimo romanzo sulla vicenda di Eddy Merckx intitolato L’ombradel cannibale (Instar, 2009) e il divertente A pedate, uscitoper Mattioli 1885 e selezionato al Bancarella Sport 2009. Ma tant’è. In ognicaso lo faccio io usando lo spazio concesso da questa recensione. MarcoBallestracci proviene dalla scuderia del Foglio Letterario, insieme ad altriottimi autori come Lorenza Ghinelli (Newton & Compton), Gianfranco Franchi(Arcana e Castelvecchi), Wilson Saba (Bompiani) e Sacha Naspini (Elliott). Selo scopritore fosse stato Giulio Mozzi tutti si sarebbero affrettati a dirlo ea scriverlo. Gordiano Lupi deve fare da solo, come sempre. Così va il mondo.Ormai lo conosco a sufficienza.
Passiamo al romanzo, che poi è unaraccolta di racconti legati tra loro dalla tematica sportiva, dalle vicendeagonistiche più eclatanti che hanno caratterizzato l’Europa dal 1938 al 1978,ma non andrebbe scritto, ché i racconti non vendono (non si sa perché) e glieditori si affannano a coprire ogni cosa con la veste del romanzo. Ballestracciè molto bravo a mescolare eventi piccoli e grandi, ricostruisce il climaantecedente alla Seconda Guerra Mondiale con dialoghi spigliati e brevidescrizioni, racconta l’annessione dell’Austria alla Germania tramite unapartita di calcio, narra le gesta di Bartali che primeggia al Tour de France,si appassiona alle evoluzioni funamboliche del centravanti brasiliano Leonidas daSilva, ci introduce nel mistero di un torneo di scacchi. Il mondo, intanto, stacambiando, non servirà più lo sport come sostitutivo della guerra, perché ilfuturo ormai scritto vedrà un evento bellico devastante. I nazisti bombardano einvadono. Gran Bretagna e Germania sono ai feri corti. La Polonia cade.Leopoldo Stablinski scappa dalla sua terra per trovare riparo in Francia einfine in Argentina.
Ballestracci ci conduce ai tempinostri, raccontando un mondiale calcistico come quello argentino, giocato sottol’ombra pesante e ingombrante della dittatura del generale Videla. OsvaldoSoriano è uno scrittore in fuga da una terra che nega la libertà ai cittadini,mentre conosciamo Casimiro Stablinski, figlio di Leopoldo, che – nonostantetutto – decide di restare in Argentina. L’autore  racconta con passaggiispirati la repressione dei generali, le vittime inconsapevoli tra la poveragente e l’indifferenza europea di fronte a una nuova dittatura militaresudamericana.
Il libro è avvincente, scritto con lostile tipico di Ballestraci, che prende la realtà, la modifica in manieraromanzesca e costruisce la storia che vuol raccontare. I personaggi sono moltie le loro piccole vicende si intrecciano ai grandi eventi che modificano ilcorso della storia. L’autore fa rivivere il personaggio di Edmundo creato daMassimo Carlotto nel romanzo Le irregolari e il calciatore argentinoinventato da Osvaldo Soriano che disputa una partita di calcio nella Parigi nonancora occupata. La famiglia polacca degli Stablinski, esule in argentina eperseguitata dalla storia, è il filo conduttore di un romanzo che vedeprotagonista anche lo scrittore Soriano dipinto in un triste esilio e il coraggiosocalciatore austriaco che rifiuta di giocare al servizio del nazismo. Uomini infuga, sportivi in preda a dubbi e delusioni, persone comuni travolte dallastoria. Una storia balorda, proprio come la vita. Da leggere.

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