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Il morto in piazza – Ben Pastor

3 min read
Sellerio Editore Palermo
Narrativa romanzo giallo
Pagg. 410
ISBN  9788838936630
Prezzo Euro 15,00 

Buona la trama, meno la conclusione 

Kaputt Mundi finisce con gli alleati che entrano a Roma e con il tenente colonnello von Bora che per ultimo lascia la città per raggiungere il reggimento che comanderà. Se questa era la grande aspirazione dell’ufficiale tedesco viene però subito frustrata dalla necessità impellente e inderogabile di raggiungere uno sperduto paesino abruzzese alla ricerca di un  confinato e, soprattutto, di alcune lettere che il Duce gli avrebbe consegnato, relative al carteggio Churchill – Mussolini, dalla portata esplosiva immensa, assai pericolose per diversi alti ufficiali dell’Abwehr,  ma soprattutto per l’Italia  con le dure norme dell’occupazione nazista che potrebbero inasprirsi a livello tale da provocare un genocidio. Trova l’esiliato politico e ha la certezza che conservi questa pericolosa corrispondenza da qualche parte, anche se sarà difficile convincerlo a metterla a sua disposizione; inoltre c’è un fatto nuovo che giunge a ingarbugliare ancor più una matassa già di per sé difficile da sbrogliare: sulla piazza del paese viene rinvenuto il cadavere di un giovane sconosciuto morto ammazzato. Inizia così Il morto in piazza, quarto volume della serie con protagonista von Bora che ho letto con interesse e con il consueto piacere, anche se questa volta ho un appunto da fare, pur essendo la vicenda in grado di attrarre notevolmente; infatti,  se il contrasto fra i caratteri dell’avvocato confinato, più in linea con la sua deontologia morale, e l’ufficiale tedesco, eternamente combattuto fra la sua coscienza e il dovere del soldato, percorre l’intera opera dandole sostanza e se, come al solito, paesaggi e atmosfere sono perfettamente ricreati,  tuttavia la soluzione del giallo del morto ammazzato, con l’identificazione del colpevole, reo di altri due precedenti omicidi, non è del tutto convincente, tanto più che nello stringere le indagini, accelerando il ritmo,  è facile perdere il filo del discorso, quando invece il lettore dovrebbe essere messo nella condizione di assaporare, goccia a goccia, il piacere della scoperta.
Ciò che intendo dire, per farla breve, è che questa volta, a differenza delle precedenti, la trama gialla non è ben congegnata  e arrivati all’ultima pagina forse si può convenire con l’autore che il colpevole sia proprio quello, ma che certo la via per arrivare a tale conclusione è talmente aggrovigliata da far sembrare che più il caso che la logica portino alla soluzione.
In ogni caso, chi legge non ha molto da lamentarsi, perché permangono l’eccellente stile di una narratrice che sembra aver trovato nel giallo storico il modo per esprimersi al meglio.

Ben Pastor, nata a Roma, docente di scienze sociali nelle università americane, ha scritto narrativa di generi diversi con particolare impegno nel poliziesco storico. Della serie di Martin Bora Sellerio ha già pubblicato Il Signore delle cento ossa (2011), Lumen (2012), Il cielo di stagno (2013), Luna bugiarda (2013), La strada per Itaca (2014), Kaputt Mundi(2015), I piccoli fuochi (2016), Il morto in piazza (2017) e La notte delle stelle cadenti (2018).
Premio Flaiano 2018

 

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