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Intervista con Daniele Brusaschetto

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DEMO ’17
 
Dopo più di vent’anni di dedizione a un trasversale cantautorato sperimentale Daniele Brusaschetto ha deciso di ripartire dalle sue origini più remote: la musica metal. Ecco quindi il “Demo ’17”, quattro brani composti tra fine anni 80 e primissimi 90, riveduti, corretti e provvisti di testi nuovi di zecca. Arrangiato in sala prove negli ultimi 8 mesi del 2016 in powertrio con francesco Lurgo al basso e Alberto Marietta alla batteria, registrato questo inverno (2017) con Marco Milanesio. Ascoltabile/scaricabile dalla pagina bandcamp, stampato in CDr con tiratura di due/tre centinaia di copie utilizzate essenzialmente a scopo promozionale… perché il loro obiettivo è innanzi tutto suonare dal vivo il più possibile.
 
Per ascoltare…
 
Intervista
 
Davide
Ciao Daniele. Dopo ogni ventennio-trentennio circa arriva socio-fisiologico il riflusso. Tu perché nel 2016/17 sei tornato alle tue origini metal?
Daniele
Ciao Davide. A pensarci c’è da dire che in ogni album che ho pubblicato ho sempre cercato di fare cose diverse, affrontare nuove sfide per mantenere la voglia e la curiosità di creare musica… Poi, quella attuale è stata proprio una svolta radicale. Credo sia stato merito di ciò la nascita di mio figlio, Enea, con lui tutto è cambiato e conseguentemente anche il lato musicale ha subito un cambio di rotta assoluto, anche per quanto riguarda le tematiche dei testi.
Ho sentito necessario passare a toni più muscolari e ludici, così ho riprenso per gioco i pezzi che scrissi a 16 anni per proporli al tempo presente, essenzialmente per suonarli dal vivo nei peggiori pub esistenti al mondo. Sfida, sudore, fatica fisica, divertimento, voglia di far “danzare” gli ascoltatori. Ecco qua.
 
Davide
Cosa vuol dire rivedere e correggere cose proprie del passato e come lo hai fatto tu? Hai rivisto  e corretto come che ora possa andarti meglio?
Daniele
Riarrangiamenti, cambiare delle note o dei fraseggi che non mi convincono come in passato, ma soprattutto tagli di materia superflua. Tutto per volontà del mio gusto attuale.

Davide
Questa volta hai deciso di non produrre un cd vero e proprio, ma solo copie promozionali per poter suonare dal vivo il più possibile. Perché questa preferenza verso la musica dal vivo?

Daniele
Non la vivo più come una priorità, registrarli per imprimerli “indelebilmente” a testimonianza delle proprie fatiche si, ma se non ci sono etichette interessate ad una possibile stampa “ufficiale”, un demo è più che sufficiente. Senza contare che più di vent’anni di album autoprodotti con totale perdita economica mi sembrano più che sufficienti.

Suonare dal vivo invece è proprio un’esigenza fisica, al momento non riesco a pensare di poterne
fare a meno. Come sempre seguo il puro istinto.
Davide
Anche il tuo modo di cantare è cambiato. Non più “sussurrato”, né più scream: è un fatto di nuovi equilibri e di una qualche aurea moderazione?
 
Daniele
Molto semplicemente sono un cantante incapace, mi vièn da cantarli così. Sussurrato sarebbe totalmente fuoriluogo, scream sarebbe banalotto, anche se in qualche parte ci sta proprio bene.. e io ce lo metto anche!
 
Davide
Potente sezione ritmica, presentaci Francesco Lurgo e Alberto Marietta…

Daniele
Francesco Lurgo in verità iniziò a suonare con noi questi nuovi pezzi, ma per impegni lavorativi e mancanza di tempo ha dovuto abbandonare poco prima delle registrazioni, il basso nelle canzoni del demo l’ho suonato io. Da un mesetto al 4 corde c’è Francesco Borello, ottimo musicista, già bassista degli Endorfine. Alberto Marietta, giovanissimo e talentuoso batterista dei Testadimorto. Suoniamo insieme da quasi un anno e mezzo, potenza e versatilità allo stato puro.

Davide
Quanto è stato importante per te tornare a registrare con Marco Milanesio allo O.F.F. studio e tutto quel che vi è racchiuso in termini di storia musicale torinese, quella – mi viene ora di definirla così – senza mai compromessi extra-artistici?
Daniele
Marco è un vecchio amico, collaboratore musicale dal 1995.. Se non prima…
Chi altri poteva registrare questi pezzi?! :-
Davide
Gli insetti ricorrono sulle tue copertine. Anche in questa “non-copertina” (devo definirla così, essendo il tuo/vostro un cd non-cd), della disegnatrice e fumettista Samantha Risino… Gli insetti possono penetrare ovunque e non c’è casa, o identità, che prima o poi non debba farvi i conti. Cosa rappresentano per te?

Daniele
In questo caso l’insetto è uno scarafaggio, creatura che sopravviverebbe anche all’apocalisse nucleare. Per me è simbolicamente un’armatura indistruttibile in grado di fornire protezione ad ampio spettro.

Ringrazio Samantha per il magnifico lavoro grafico!
In passato invece ho usato vari insetti senza vita come rappresentazione della morte.
Indubbiamente l’entomologia mi affascina.
Davide
Cosa seguirà, sempre che Trump, Putin e Kin Jong-un ci consentano ancora un po’ di seguito?
Daniele
Pezzi nuovi sempre in power trio, finchè i miei uomini mi sopportano, poi si vedrà.. 🙂
Davide
Grazie e à suivre

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