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Intervista con Antonio’s Revenge

6 min read
È uscito “All Under Control”
il disco d’esordio della band
Antonio’s Revenge

“All Under Control” è composto da dodici tracce in cui gli Antonio’s Revenge armonizzano i suoni e il linguaggio del brit-pop nelle calde melodie del rock americano, unendole alla scena background italiana.

 
Gli Antonio’s Revenge nascono da un progetto musicale di Alessandro Razzi (voce, chitarra) e Giovanni Boscaini (basso). Insieme decidono di dare vita ad una band indie-rock in grado di armonizzare i suoni e il linguaggio del brit-pop nelle calde melodie del rock americano, unendole alla scena background italiana. Il nome del gruppo nasce per caso, grazie alla passione dell’ex chitarrista Sergio per le tragedie di John Marston, scrittore inglese del 1600, tra cui The Antonio’s Revenge. Mentre la line-up degli “Antonio’s” è in continuo rinnovo, cominciano a nascere i primi pezzi influenzati da gruppi come Travis, Stereophonics, Kings of Leon e Pearl Jam, tra questi anche “Reach You” (dedicata ad un amico di liceo della band prematuramente scomparso nel 2008). Dopo il primo album-demo autoprodotto e registrato con Fausto Zanardelli in arte “Edipo”, nasce l’idea di “Times Square Lights”, un ep acustico contenente cinque tracce e registrato dallo stesso Fausto presso gli studi Produzioni Dada di Salò (Bs). L’ep esce all’inizio del 2010 ed è il lavoro con il quale la band si presenta ufficialmente al pubblico. Il brano “Better Than Myself” viene scelto dall’etichetta Californiana “272 Records” e inserito nella compilation “Riot on Sunset vol.26”. “Shining Star” raggiunge il 2° posto e “Better Than Myself” il 4° della classifica degli Mp3 più ascoltati su Wiple con oltre ventimila visualizzazioni.
La band, molto impegnata nelle date live per la promozione dell’ep, acquisisce maggior consapevolezza e impatto sonoro e con un’inedita formazione in acustico partecipa al progetto milanese di Red Ronnie “LiveMi”, esibendosi nella data inaugurale nella stazione della metropolitana di Piazza Duomo. Nello stesso periodo gli Antonio’s Revenge si presentano alla scena Indie bresciana sul palco della Fiera del Disco, aprono il concerto di Morgan alla Nave di Harlock a Brescia e ottengono una data tutta loro al Legend 54 di Milano.
Esce nel 2013 la prima versione del singolo autoprodotto “The kids!”, brano che verrà adottato come sigla per una trasmissione di un’emittente bresciana.
Tornati in studio con Pedro Perini alla batteria lavorano al nuovo progetto in elettrico: dodici pezzi, di cui otto inediti e quattro, già contenuti in “Times Square Lights” completamente riarrangiati e ri-registrati. “Between The Lines”, “Dream of You” e la country song “One More Beer” sono alcune tra le novità di “All Under Control”, questo il titolo del disco d’esordio, interamente  registrato, mixato e masterizzato presso gli studi “FabFour” di Pescantina (Vr) da Vittorio Pozzato (ex “Canadians”). La collaborazione di Pozzato alla produzione musicale dell’intero disco e le tastiere-synth, suonati dallo stesso Vittorio, donano al sound degli Antonio’s Revenge un colore completamente nuovo e moderno. 
 
Intervista
 
Davide
Ciao. Come nascono il vostro amore per la musica e il desiderio quindi di farne, con quali premesse e obiettivi?
 
Antonio’s Revenge
Ciao a tutti! La nostra voglia di far musica viene dalla passione che fin dall’adolescenza abbiamo avuto per il rock americano e per il brit-Pop. Gruppi come Pearl Jam e Cure hanno fatto sì che da ascoltatori cominciassimo a scrivere e a produrre la nostra musica. Oltre al divertimento e all’energia che la musica ci regala, il nostro obiettivo è sempre stato quello di suscitare in chi ascolta le nostre canzoni le stesse emozioni provate da noi scrivendole.
 
Davide
C’è un tema comune che lega i brani di “All under control”? Quali valori state cercando di veicolare attraverso le vostre composizioni e i vostri testi?
 
Antonio’s Revenge
Il filo che unisce tutti e 12 i brani dell’album sta nel titolo ironico. È proprio quando crediamo di avere “tutto sotto controllo” che la natura umana manifesta la propria fallibilità! Tutti i nostri piani crollano e noi ritorniamo, increduli a sentirci nuovamente vulnerabili e vivi! Le nostre composizioni parlano proprio di questo; nei nostri testi raccontiamo momenti delle nostre vite che ci hanno emozionato, insegnato e cambiato.
 
Davide
In copertina, sull’asfalto, non c’è scritto STOP, ma STPO… Cioè? Una gaffe degli operai del servizio comunale dei Lavori pubblici all’incrocio di qualche comune? Perché dunque avete scelto questa immagine?
 
Antonio’s Revenge
L’immagine di copertina è stata scattata da noi, una sera in occasione di un concerto proprio di fronte a questo incrocio, in via Galleria a Lonato del Garda. Da questa immagine è nato il titolo dell’album. Eravamo increduli! Pensavamo all’operatore esperto che, sicuro di avere “Tutto Sotto Controllo”, una volta alzato lo sguardo si rendeva conto che nulla è prevedibile!
 
Davide
John Marston, nella sua epoca era molto criticato per via della satira e dell’erotismo. Quali sono invece i principali componenti o, diciamo, ingredienti della vostra musica?
 
Antonio’s Revenge
Le nostre canzoni sono inspirate dalle nostre esperienze vissute; nei nostri brani affrontiamo temi come la mancanza e il confronto tra due persone, la tentazione ed il rimorso, l’amore, la natura, la gioventù e la spensieratezza, la lontananza, il diventare grandi o più semplicemente una birra bevuta al pub in compagnia.
 
Davide
Senza andare troppo lontani all’oppressione delle minoranze etniche della race music e della black music in particolare, o al Chuck Berry fautore di quella evasione globale psichica chiamata rock ‘n’ roll, una delle manifestazioni iniziali del rock è stata l’espressione della rivolta giovanile contro il consumismo e il conformismo, fenomeno poi ribaltato a partire dagli anni ’80 con la diffusione del glam e del pop rock. Cos’è oggi per voi il rock?
 
Antonio’s Revenge
Il rock è il modo di comunicare che ci è più congeniale e pensiamo che oggi, come allora, rappresenti la voglia di evadere e uscire dagli schemi del conformismo anche se è vero che l’impatto sulla società è sicuramente meno deflagrante rispetto ai periodi da te citati. In altre parole per noi rappresenta la libertà.
 
Davide
Perché l’inglese, cioè una lingua franca invece che la lingua madre?
 
Antonio’s Revenge
La scelta della lingua inglese, che oggettivamente rimane la lingua più adatta al rock, è arrivata in modo naturale fin dai primi momenti in sala prove. Venivamo da due gruppi di musica rock cantata in italiano; proprio lo stravolgere le nostre vecchie sonorità e soprattutto la lingua delle nostre canzoni è stato il primo input dal quale gli Antonio’s Revenge sono partiti. Crediamo che quella della lingua sia una questione che solo noi italiani ci poniamo, si pensi alle numerose band europee che cantano in inglese da una vita e a quanto ormai l’inglese sia presente nella nostra quotidianità.
 
Davide
Qual è stato l’apporto di Vittorio Pozzato, già tastierista di una band italiana (i Canadians) tra le non molte ad avere ricevuto attenzioni da parte dei media inglesi e statunitensi?
 
Antonio’s Revenge
Vittorio Pozzato ha curato parte della produzione dei brani, i mixaggi e il Mastering. Ha dato colore alle nostre registrazioni registrando parti di tastiere e synth senza comunque snaturare il nostro stile e i nostri suoni. È stata una fantastica collaborazione.
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Antonio’s Revenge
Siamo appena tornati dall’Uni-web tour, 13 interviste ed esibizioni in acustico nelle radio delle più importanti università italiane da Torino a Napoli. Nel 2017 partirà il nostro tour che ci vedrà impegnati in molti locali della penisola e non solo. Tutti gli aggiornamenti saranno presenti sulle nostre pagine Facebook: /arevenge e Twitter: /antoniosrevenge. Stay tuned!
 
Davide
Grazie e à suivre… 

Antonio’s Revenge
Grazie a voi.

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