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2011
30
Mar
Trinità dell’esodo (2005-2010) - Eugenio De Signoribus
di Nunzio Festa


Garzanti (Milano,
2011), pag. 137, euro 16,50
Mentre eravamo in
attesa della prosecuzione, dopo le poesie datate' 2007, arriva una raccolta
nuovamente interlocutoria del poeta di Cupra Marittima, Eugenio De Signoribus,
con il titolo giustamente già definito "suggestivo" da diverse fonti e
rispondente ai termini appunto molto mistici "Trinità dell'esodo". Perché è in
virtù, è proprio il caso di pescare, di questo titolo e delle sue parole di
netto contrastanti con le certezze dell'umano, che è possibile quanto
ipotizzabile ricominciare a reggere l'attesa della strada che si moltiplica.
Grazie ai versi sdentati, in quanto comunque bianchi e privi di malizia
esoterica, del poeta. Autore che, da anni, è diventato una delle personalità
più attenzionate dalla critica alla poesia italiana. Dunque, appunto per questa
ragione, prima di passare alle liriche, ritorniamo a De Signoribus. Iniziando a
ricordare quanto sia vero che la cifra stilista di Eugenio De Signoribus, tanto
allacciata allo sviluppo delle immagini, è originale. Che i maestri ci sono, ma
ci citano e non si riprendono. Nato nel '47 vicino Ascoli Piceno, dove è
situato il suo paese natale e d'elezione, ha pubblicato nel corso degli anni
decine di sillogi poetiche rispettate e studiate. Fino, per fare un piccolo
esempio, al momento di "Case perdute" (Marka e Il Lavoro Editoriale, poi verso
il frangente attesissimo di "Altre educazioni" (Crocetti). Oppure fino a "Istmi
e chiuse" (Marsilio). Oppure alle prove letterarie chiaramente più recenti. Che
passano attraverso il trionfo al Castelfiorentino al Montale e al Cattafi, e
vanno al Viareggio ottenuto per "Poesie. 1967-2007" Garzanti; da dove, insomma
vogliamo ripartire. Per mezzo, persino, d'una consacrazione intervenuta dal
Spagnoletti, addirittura, i versi di De Signoribus diventano un camminamento di
quelli che non si devono mettere a margine'. Oggi, insomma, guardano alla
pietra dell'utopia, si diceva, il poeta sceglie di farsi spazio nell'ascolto
del futuro che deve rinnovarsi necessariamente. Ne sono conseguenza, in
sostanza, le forme talvolta sfinite e in lotta con la prosaicità d'alcuni
componimenti della "Trinità". Il punto di vista offerto essenzialmente
dall'autore scopre il 'mistero mistico', almeno, prendendo a soggetto un
viandante che dal primo all'ultimo momento della respirazione del libro
raccoglie la natura del necessario. Ovvero si muove nell'individuo, pare, per
reggersi nell'obbligatorietà di rallentare un disfacimento di genere (umano)
pronto a disporre delle molecole in collisione con il presente. A frutto di
consumo. Comunque luce necessaria.
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:: Nunzio Festa
Nunzio Festa è nato a Matera, nel’81, dove attualmente lavora; risiede nel suo paese natale, Pomarico (MT), con la sua compagna.
Poeta, narratore, critico; lavora nel campo dell’editoria, revalentemente come editor per la materana Altrimedia Edizioni – della quale è anche direttore editoriale, e come consulente editoriale. Collaboratore giornalistico per cronaca e cultura, dal 2004 in maniera stabile per Il Quotidiano della Basilicata Collabora, inoltre, con siti internet, riviste e altri giornali. Suoi articoli, poesie e racconti sono stati pubblicati su riviste, quotidiani e in varie antologie. Nel 2004 ha pubblicato la sua prima silloge poetica E una e una (Montedit), mentre nel 2005 la sua prima raccolta di racconti Sempre dipingo e mi dipingo. Storie di vita ballate e condite con musica (Edizioni Il Foglio letterario). Nel 2007, la silloge poetica Deboli bellezze è entrata a far parte della collana curata da Silvia Denti, ‘I quaderni Divini’. Dieci brevissime apparizioni è il titolo delle prose poetiche pubblicate da LietoColle nel 2009. Il suo primo romanzo è stato pubblicato presso Arduino Sacco Editore, sempre nel 2009, ed è titolato L’amore ai tempi dell’alta velocità. Del 2010 è anche “Quello che non vedo”, (poema, per Altrimedia Edizioni), con contributi di Ivan Fedeli, Plinio Perilli, Giuseppe Panella, Francesco Forlani, Franco Arminio, Massimo Consoli. Una sua silloge inedita, nel 2011, è entrata a far parte dell’antologia, curata da Gianmarico Lucini, “Retrobottega”.
Altre opere sono in corso di pubblicazione. Poesie, racconti invece ancora inediti, un romanzo e un'antologia poetica in “fase di scrittura”. Vive per scrivere.
MAIL: nunzio8@msn.com
WEB: http://www.nunziofesta.nelsito.it/
Poeta, narratore, critico; lavora nel campo dell’editoria, revalentemente come editor per la materana Altrimedia Edizioni – della quale è anche direttore editoriale, e come consulente editoriale. Collaboratore giornalistico per cronaca e cultura, dal 2004 in maniera stabile per Il Quotidiano della Basilicata Collabora, inoltre, con siti internet, riviste e altri giornali. Suoi articoli, poesie e racconti sono stati pubblicati su riviste, quotidiani e in varie antologie. Nel 2004 ha pubblicato la sua prima silloge poetica E una e una (Montedit), mentre nel 2005 la sua prima raccolta di racconti Sempre dipingo e mi dipingo. Storie di vita ballate e condite con musica (Edizioni Il Foglio letterario). Nel 2007, la silloge poetica Deboli bellezze è entrata a far parte della collana curata da Silvia Denti, ‘I quaderni Divini’. Dieci brevissime apparizioni è il titolo delle prose poetiche pubblicate da LietoColle nel 2009. Il suo primo romanzo è stato pubblicato presso Arduino Sacco Editore, sempre nel 2009, ed è titolato L’amore ai tempi dell’alta velocità. Del 2010 è anche “Quello che non vedo”, (poema, per Altrimedia Edizioni), con contributi di Ivan Fedeli, Plinio Perilli, Giuseppe Panella, Francesco Forlani, Franco Arminio, Massimo Consoli. Una sua silloge inedita, nel 2011, è entrata a far parte dell’antologia, curata da Gianmarico Lucini, “Retrobottega”.
Altre opere sono in corso di pubblicazione. Poesie, racconti invece ancora inediti, un romanzo e un'antologia poetica in “fase di scrittura”. Vive per scrivere.
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