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Intervista con Metamorfosi

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È disponibile su tutti i principali store e piattaforme digitali il nuovo disco delle Metamorfosi dal titolo Chrysalis. Edito da Mauna Loa e distribuito da Believe, è il primo lavoro della band scritto in inglese. Un sound maturo, articolato e contaminato, un angolo di Mediterraneo che si affaccia sul panorama internazionale, esplorando i confini della scena indie/rock contemporanea.
“Sfumature di una crisalide che diventa farfalla”, Chrysalis rappresenta il momento di evoluzione, di cambiamento, di metamorfosi per l’appunto che sta coinvolgendo la band nell’ultimo anno. Testi e musiche dalle influenze più disparate che hanno accompagnato la crescita del gruppo in questi anni: dal rock al jazz, fondendo le atmosfere più rarefatte della scena indipendente attuale a quelle sonorità più dense della tradizione rock. Al fianco di chitarra e batteria troviamo colori più sottili riempiti da archi, marimbe e glockenspiel con spazi ampi e riverberati che in alcuni brani incontrano dimensioni più raccolte.
Dalle liriche di Chrysalis traspare la ricerca di se stessi e del proprio posto nel mondo, la volontà di mostrarsi per come si è davvero, senza nessuna maschera, e di manifestare i sentimenti e gli stati d’animo più autentici rifuggendo qualsiasi omologazione e al di fuori di ogni regola; il bisogno di un ritorno ad uno stato primigenio, in comunione con la natura, per entrare in contatto con l’essenza più profonda delle cose.
La band laziale è reduce da un 2015 impegnato e ricco di soddisfazioni. Oltre ad aver aperto i concerti di artisti del calibro di Carmen Consoli Max Gazzé, vincono il festival LazioWave aprendo il live dei Marlene Kuntz a Frosinone e si aggiudicano come migliori interpreti il premio Ugo Calise Festival ad Ischia (NA).
Lo scorso dicembre pubblicano il videoclip di The Moon is Kiddin’ Me, primo singolo che anticipa l’uscita di Chrysalis. Con oltre 150 concerti in tutta Italia alle spalle (38 solo nel 2015), le Metamorfosi si apprestano ad aprire una nuova stagione live in cui presenteranno il nuovo lavoro con il release party ufficiale previsto il 27 febbraio nella suggestiva cornice del Museo Del Sottosuolo di Napoli, cui seguiranno le prime date a Roma e nelle province di Lazio e Campania. È in progetto un tour che toccherà i migliori club e festival della Penisola e che aprirà le strade verso il resto d’Europa.
Il nuovo singolo/videoclip è Essence, descritto dalla band come “il nuovo valore che hai iniziato ad apprezzare. Quando ami qualcuno ami anche lo spazio che lo circonda e rispetti la bellezza in esso contenuta. L’essenza è nel modo in cui Guardi, Ascolti, Senti ogni piccola cosa che ti circonda.”
 
Tracklist
1. Essence
2. Chrysalis
3. Gregor Samsa
4. Levity
5. Keep The Pain
6. Light
7. Packed Smiles
8. The Moon Is Kiddin Me
 
Metamorfosi sono:
Sarah D’Arienzo – voce
Tyron D’Arienzo – chitarra
Gianluca Manfredonia – batteria
 
 
Bio: Metamorfosi come mutamento inteso, come trasformazione in altra natura. A giudicare dalla storia del gruppo traspare come sia stato il nome a sceglierli, e non il contrario: un intrecciarsi e combinarsi di personalità artistiche e sensibilità diverse, un avvicendarsi di estro e individualità. Dal 2005 al 2010 il progetto vive una prima fase embrionale in cui la personalità dei singoli membri e la formazione stessa prenderanno forma. Lavorano ai primi inediti e si confrontano in importanti contesti come ItaliaWave, Music Village, BolognaMusic Fest, Sanremo Rock Festival, Rock Targato Italia, Salaprove di RockTv. Nel 2010 scrivono il primo album con Sarah D’Arienzo alla voce, vincono il Caserta Rock Festival. Nel 2012 pubblicano l’album Chimica Ormonale e presentano l’omonimo singolo/videoclip trasmesso anche su Italia 2 nella rubrica 16mm, vengono intervistati dal TgRegione Rai 3 per la rubrica Talenti vulcanici e sono ospiti del Teatro napoletano Trianon. Nel 2013 partecipano all’1M Festival che li porterà sul palco del 1° Maggio a Roma. Nel 2014 pubblicano il secondo singolo/videoclip Nuda e nel dicembre Profondo. Nell’estate 2015 aprono il concerto di Max Gazzè e quello di Carmen Consoli; vincono il 1° premio dell’Ugo Calise Festival ad Ischia (NA) e il LazioWave, durante il quale aprono ai Marlene Kuntz. Nell’ottobre 2015 partecipano alle selezioni per Sanremo – Giovani Proposte con il brano “Essenza (un gioco semplice)” e vengono inseriti nei 60 semifinalisti tra oltre 600 proposte. Nel dicembre 2015 pubblicano The Moon is Kiddin’ Me, prima anticipazione dal nuovo album Chrysalis uscito il 12 febbraio 2016 e volto all’esplorazione di nuove sonorità per la prima volta in inglese.
 
Intervista
 
Davide
Ciao. Metamorfosi è stato (ed è ancora) anche il nome di una band romana di rock progressivo degli anni ’70, tornata di recente sulle scene con due album. Perché dunque era così, forse anche programmaticamente, importante darvi questo nome?
 
Metamorfosi
Ovviamente, non era “programmaticamente”. La scelta di chiamarci Metamorfosi è stata una scelta d’istinto che risale alla nostra adolescenza nel 2005 quando le metamorfosi, quelle storiche, non si erano ancora riunite e noi non avevamo ancora avuto il piacere di conoscerle. Poi negli anni abbiamo mantenuto il nome con cui avevamo già mosso i primi passi. Quando abbiamo scoperto di avere lo stesso nome della citata band storica romana non abbiamo pensato che le cose potessero andare in contrasto vista la lontananza di genere e di epoca. Ma non ti nascondiamo che adesso stiamo meditando una soluzione a questo inevitabile e involontario misunderstanding. Non possiamo dirti altro per ora se non che non è nostra intenzione tantomeno interesse confonderci o collegarci alle Metamorfosi degli anni ’70 che guardiamo con stima.
 
Davide
Negli ultimi anni avete seminato con la vostra ottima musica e raccolto sempre più importanti occasioni di visibilità e riconoscimenti. Qual è il vostro obiettivo artistico ideale in un paese musicalmente poco soddisfacente o quanto meno arduo per chi intraprenda il mestiere della musica (e non certo perché vi manchi la musica di qualità)?
 
Metamorfosi
Esserci! Il mestiere della musica è un percorso formativo senza fine. Ogni artista nella performance si mette in gioco, rispetto a se stesso e rispetto agli ascoltatori. Si esprime e si denuda, si lascia guardare nel suo stato primigenio e indifeso. Ricercare e comporre per poi sintetizzare il tutto nell’espressione è una cosa per noi necessaria. Il nostro obiettivo è vivere di queste emozioni.
 
Davide
Imparate una nuova lingua e avrete una nuova anima, dice un proverbio ceco… Perché avete scelto infine di usare la lingua inglese?
 
Metamorfosi
Abbiamo sempre scritto in italiano, dunque non siamo dei rinnegatori della nostra madrelingua. Ma Chrysalis nasce da un’esigenza diversa, volevamo uscire dai nostri confini, metterci alla prova e misurarci con il panorama internazionale. Scrivere in inglese è stato un grande stimolo e pensiamo che una nuova anima, un nuovo spirito alla fine ce l’abbia regalato. Infine l’inglese potrebbe aprirci qualche porta nuova aldilà delle Alpi, ma questo sarà il tempo a dirlo.
 
Davide
A proposito di metamorfosi… Non sfugge almeno un riferimento alle Metamorfosi di Kafka in “Gregor Samsa”, un racconto che ha appena compiuto un secolo ma che è più attuale che mai. Come lo avete trasposto, attraverso quali riflessioni?
 
Metamorfosi
Gregor Samsa è un’introduzione a Levity. Non racchiude pretese poetiche ma solo un gioco di parole tra il nome dell’eroe kafkiano e lo stile corale che abbiamo richiamato in questa introduzione. Un richiamo forse anche alle nostre origini musicali italiane più remote. La musica è immateriale, fatta anche di momenti che nascono, esistono e poi basta.
 
Davide
Di cosa parlano i testi di “Chrysalis”, con quali contenuti espressivo-contenutistici predominanti?
 
Metamorfosi
Il respiro che fai prima di tuffarti ed andare in apnea, la sensazione dell’attimo in cui sei “in procinto di”. Il desiderio, la bellezza, la fuga.
La crisalide è lo stadio postembrionale di un bruco che diventa farfalla, precede lo stadio adulto in cui la farfalla prende il volo. Questo stato racchiude appieno il senso del nostro album. Una fine ed il suo tramutarsi in nuova vita, un nuovo sguardo di bambino alla bellezza delle piccole cose, la leggerezza nell’immaginazione, un volo e i suoi desideri, l’esperienza e le consapevolezze che ne derivano, l’istinto e i ricordi arcaici. 
Per collegarci alla prima domanda…  chissà se le metamorfosi si trasformeranno in altro!
 
Davide
Cos’è per voi il bello artistico?
 
Metamorfosi
La diversità, l’originalità, l’autenticità. Il bello artistico non risiede solo nell’espressione ma anche in chi si sofferma e si lascia stupire da questa.
Per noi è il Tutto che diventa Uno, fuori dallo spazio e dal tempo. Qualcosa di irrazionalmente affascinante e che accomuna gli uni agli altri.
 
Davide
“Colui che canta passa dalla gioia alla melodia, colui che ascolta, dalla melodia alla gioia”, scrisse Rabindranath Tagore. Sarah, cosa sono per te la voce e il canto?
 
Metamorfosi
Come uno stelo e il suo fiore, o il letto di un fiume e le sue acque. Il canto è per me espressione di ciò che sono, la materializzazione evanescente e mutevole di uno stelo che si manifesta nel suo fiore, di acqua che scorre dentro e fuori gli argini del suo letto. La voce è il mezzo di comunicazione musicale più antico che esista, qualcosa di viscerale che strettamente collega  ogni essere umano. Il canto è il cordone ombelicale che mi lega alla mia natura e alla natura di chi mi ascolta.
 
Davide
Cosa seguirà alla Crisalide?
 
Metamorfosi
Seguiteci e lo scoprirete…
 
Davide
Grazie e à suivre…
 
Metamorfosi
Grazie a te Davide

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