KULT Underground

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Intervista con SHAPE

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Shape,di Torino…
Underthe skin è il primo progetto di Shape, tratto da una personale rivisitazionedel libro omonimo di Michael Faber. La protagonista è una misteriosa quantoaffascinante autostoppista che, vagando per le highlands scozzesi, decide dicacciare solo autostippisti maschi. Come tasselli di un mosaico, i brani ripercorronola vicenda e i colpi di scena del libro, incuriosendo l’ascoltatore connumerosi input sonori riconducibilialle derive pop di ultima generazionemescolate a beat french touch, che lasciano infine il posto al calore deglistrumenti analogici e acustici.
L’uscitadel disco è stata impreziositada molti artisti italianioltre che dallostraordinario lavoro del videomaker Hermes Hem Mangialardo, i cui video sonoentrati immediatamente in rotazione nei network tlevisivi italiani  hanno vintosvariati festival in molte parti del mondo, riuscendo così ad esportare ancheoltre confine questa produzione musicale indipendente.
Tracklist:

01 A9
02 Unforgettable
03 Radiocar
04 Voedsel
05 The Gift
06 Ablak Farm
07 Many Thoughts
08 Isserly
09 Come with me
10 Poison
11La Carne
12Stardust
13Here I am!

 
Davide
Ciao Shape! Un disco che ripulisce le orecchie,veramente curato, raffinato, ballabile e ascoltabile con pari piacere, classe edignità… Vi sono indicati molti artisti ospiti, ma tutto il resto è SHAPE…Anzitutto vorrei chiedervi chi siete esattamente, cioè chi è il duo (C: e D:)che conduce il progetto, come vi siete incontrati e come nasce SHAPE?
 
Shape
D: – Ciao Davide,  Ci siamo incontrati piùdi dieci anni fa mentre sperimentavamo le prime intranet, Facebook e il web 2.0erano fantascienza, io vivevo a Roma e C: ad Ivrea. Shape è arrivato moltomolto dopo, ed è stato partorito dalla volontà mia (David) e di Claudio diprodurre musica, un’avventura che va oltre la scrittura del brano. Per Under TheSkin (UTS) abbiamo sempre agito senza condizionamenti di genere, senza pensareche nella tracklist c’era un brano da club e uno solo per pianoforte. C’eranole nostre storie da raccontare, ed esisteva un filo conduttore: un libro: UnderThe Skin, appunto.
 
Davide
Propellerheads,Chemical Brothers,Röyksopp, Groove Armada einfiniti altri… Perché il duo, cioè perché il due sembra il numero perfetto perfare questo genere di musica?
 
Shape
D:- A Roma c’è un detto meraviglioso: “Quanno so’ troppi galli a cantà ‘n sefa mai ggiorno.” Ecco, pensa che già in due abbiamo rischiato la notorietàsui giornali (sulla cronaca nera) con questo disco prima ancora che uscisse! J
Seriamente:condividere un’identità musicale avendo cieca fiducia dell’altro è già unmiracolo, difficile che accada spesso a più di due persone.
C:- esatto, ci vuole soprattutto fiducia e consapevolezza dei mezzi prima ditutto di chi ti sta vicino. Succedeva spesso che lasciassi David da solo instudio per trovare un suono congeniale al brano, e lui magari mi lasciava ore eore solo per studiarmi il mix dei brani.. molto del “successo” del disco èdovuto a questo e alla nostra splendida amicizia.
 
Davide
Possiamodire che il primo riferimento è quello di Röyksopp e Chemical Brothers? TomRowlands, per altro, racconta che fin da bambino fu quasi ossessionato dallacultura scozzese… E quindi lo scrittore ormai scozzese Michael Faber. Perché”Sotto la pelle”?
 
Shape
D:- I riferimenti ci sono, altroché! E “Sotto la pelle” è stato un romanzo che holetto mentre era in provetta l’embrione di Shape. In questo romanzo una tramafantascientifica fa da collante a tematiche tutt’altro che aliene. Eraun’ambivalenza perfetta per far quadrare tutti i provini che avevamoaccumulato. Le preproduzioni avevano un’identità comune, si sentiva che eranostati partoriti dalle stesse menti ma suonavano tremendamente differenti!Tornando a casa ho parlato con C: e gli ho detto più o meno così: “Sai tutte leidee che abbiamo? Ecco, ho trovato la storia!” e lui di risposta: “Un conceptalbum? Ma non li fanno più dagli anni ’70!”. “Buono, noi siamo degli anni ’70!”(1979)
 
Davide
Ancheil “Petalo cremisi e il bianco” è notevole… Ventuno anni di gestazioneper quest’ultimo romanzo best-seller di Faber. Sono passati quattro anni delvostro  esordio musicale… C’è qualcosa a seguire “Under the skin” inlunga gestazione anche per voi?
 
Shape
D:- Ora che mi ci fai pensare… 21 anni per il libro… sembrano un incantesimo colsenno di poi, visto che non c’è nulla in fase embrionale.
 
Davide
Colpisce la curadelle registrazioni e del mixaggio di ogni singolo suono allo Shape’s Box diClaudio Spizzo, che mi ha ricordato il perfezionismo proverbiale alla SteelyDan o quello di un Trentemøller. Quali sono le vostre idee sul suono?Ovvero, come deve suonare un suono per voi? Quali modelli? 
 
Shape
C: – Ogni suono che compone il brano è come il pezzo di un puzzle, non èimportante che sia “bello” da solo, ma nel suo insieme, perché non esistonostrane alchimie… avere le idee chiare sulle sonorità dei brani, significasapere che ogni “pezzo” di quel puzzle si incastrerà perfettamente,a costo dinon dormirci la notte.
Sveloun segreto che non era mai uscito finora: gli Shape hanno fatto tutto con 2channel strip TL-audio in entrata e 2 in uscita (Apogee), nulla di piu; questoci ha permesso di ragionare in maniera molto più realistica e sfruttare al 100%tutti i macchinari esterni a nostra disposizione; abbiamo imparato che è sempremeglio lavorare sul suono direttamente dalla fonte, nel nostro caso Minimoog,nordlead, phantom-x e altro, piuttosto che deformare il suono successivamentecon 1000 plugins..
 
Davide
Unlavoro così dev’essere piaciuto molto anche all’estero…
 
Shape
D:- Questo lavoro ha girato il mondo, egrande merito va al videomaker che ha realizzato i nostri videoclip: Hermes HEMMangialardo che ha sbancato diversi festival internazionali, vincendo premiprestigiosi. La collaborazione con lui è stata magnifica.
 
Davide
Incopertina c’è il profilo di una Corisia speciosa… Ceiba o Chorisia speciosa:albero spinoso tipico dell’Argentina, detto anche “palo borracho” (alberoubriacone), per il rigonfiamento alla base, come il tipico ventre rigonfiodegli ubriaconi. Un albero argentino molto particolare che ho avuto modo diapprezzare a Ischia nel giardino di William Walton… Perché? Cosa rappresenta?
 
Shape
D:- Era importante trovare un elemento naturale che avesse delle spine, che nonfosse una rosa. Il fatto che sia “albero ubriacone” ricorda a noi quante birreci siamo felicemente ingollati dopo sedute estenuanti di registrazione!
C:- … (ride).!!!
 
Davide
Oggiè decisamente rischioso chiamarsi con una parola soltanto. Il rischio è chealtri lo abbiano già fatto. Perché “Shape”? Come SupremeHeadquarters Allied Powers Europe, come i file SHP, come la geometriadell’universo o come un semplice “contorno”… Insomma, potrebbero essercidavvero molti motivi per chiamarsi così. Qual è quello vero?
 
Shape
D: – Vero! Oggi se vuoi fare una band edessere strategico nel web marketing basta chiamarsi con un nomeortograficamente errato. Ma Shape, anche se si perde nei meandridell’informazione ha un significato ben preciso per noi, e richiama il concettodi ricercatezza sonora a cui inizialmente si faceva riferimento.
Shapeè la Forma d’Onda. Per ogni suono dell’album siamo partiti dalla costruzionedella forma d’onda, e per i campioni l’analisi della stessa è stata maniacale. 
 
Davide
ShapeProd ha fatto altro anche per altri?
 
Shape
D: – Si, comparendonei credits con alter ego, coi nostri nomi veri, con sigle numeriche.
 
Davide 
Big Beato “Chemical Breaks”, House, Electro Funk, Techno, Elettronica, Minimal,Alternative Rock, Synth Rock, Pop atmosferico, Trip Hop, Downtempo… Dance alternativa…Insomma, ci sono ormai così tante definizioni che più ce n’è, più dovrebberostare strette, specialmente agli artisti che spaziano tra molte venature epossibilità?
 
Shape
D: – Verissimo, ma in paesi dove ladistribuzione funziona, avere molte definizioni permette una maggiore venditaspecializzata.
C: – Aiutasicuramente la distribuzione, ma a volte diventa veramente un po’ ridicolo..soprattutto in ambito indie, piuttosto che pronunciare la parola Pop o Rock avolte si finisce per fare un elenco insulso che sembra il risultato di unaformula excel..
 
Davide
Cosa c’è da sapereper il futuro di Shape? Ci sono dei Live Act, nuove produzioni  e/o cos’altro?
 
Shape
D :- Torneremo sicuramente quando sentiremo il bisogno di trasformare in 0 e 1delle esigenze comunicative.
C: -Under The Skin per noi è stato più di un semplice album. E’ la nostra vita checi ha accompagnato in questi anni meravigliosi vissuti al 200% delle nostrepossibilità.
Siamomolto sinceri con la musica, proprio per questo torneremo quando avremoqualcosa da raccontare.
 
Davide
Graziee… à suivre.

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