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Intervista con Le Basour

7 min read
 
È uscito il 3 marzo scorso in distribuzione digitale con Zimbalam l’album di esordio di Le Basour intitolato “Pray to Stay”.
Fondata a Treviso nel 2012 da Allen (voce, chitarra, sintetizzatore), Skylle (basso) e Marnia (batteria, percussioni), la band si presenta al pubblico con un album di 17 brani. Il gruppo definisce la propria musica “alternative rock” e portatrice di energia e divertimento. La musicalità dei brani è di matrice rock dai ritmi serrati ma allo stesso tempo melodici. Le linee vocali sono brillanti, curate nei minimi particolari con l’inserimento di cori e armonizzazioni anche femminili. Spiccano diversi brani, passando da ballads quali “Northern Light” e “Wild Her” a brani più sostenuti quali “I like it, Here I Am”, la title track “Pray to Stay”, “Dancing with tears in my eyes”, cover degli Ultravox, e tanti altri. La scelta dell’utilizzo dell’elettronica, dà al gruppo un tocco di attualità e originalità, basti ascoltare ad esempio la first track “The End” oppure il brano “Lover”. I testi, in lingua inglese, conferiscono alla band una veste internazionale e i temi trattati raccontano l’amore in tutte le sue sfaccettature ricordando il desiderio di cambiamento e di speranza. La title track “Pray to Stay”, è stata scelta come primo singolo per presentare il disco al grande pubblico
Per la release del video di Northern Light è stata scelta la location di una villa antica del 1500, Villa Cà Marcello, dove le riprese sono state effettuate con Andrea Guarascio e Nevio De Conti di 4Frame. Il risultato è un video dai molteplici significati e dai tratti cinematografici e per questo viene scelto come teaser per la prima promozione del gruppo.
 
 
 
LE BASOUR – PRAY TO STAY
Videoclip
 
The end
Here I am
Dancing with tears in my eyes
I like it
Pray to stay
Northern Light
Until tomorrow
Can be this love
Wild her
Can danceI am strong
Too much
Emptiness
My generation
Fairy Tales
432 hz
Lover
 
 
Intervista
 
Davide
Le Basour è un nome di fantasia, che non esiste in alcuna lingua, anche se parrebbe francese e anche un po’ arabo. Allora cosa significa per voi Le Basour?
 
Le Basour
Le Basour per noi significa Allen, Skylle e Marnia, tre ragazzi uniti nella Musica.
Il nome è nato durante una serata di prove musicali guardandoci semplicemente attorno e questo perché in sala prove siamo circondati da abat-jour, da qui è nata l’idea di modificare e rendere proprio il nome.
 
Davide
Cosa avete fatto prima di “Le Basour” e come vi siete trovati intorno a questo nuovo progetto, con quali obiettivi e quali “affinità elettive”?
 
Le Basour
Prima ci sono stati 10 anni di esperienze musicali e di discografia, ognuno di noi ha seguito vari progetti. Il progetto Le Basour è nato nel 2012 grazie a Mad4Music con l’obiettivo di realizzare non solo un CD ma un progetto musicale legato a degli Eventi/Spettacoli.
 
Davide
Amore e musica, binomio inscindibile. Massimiliano Stramaglia, ricercatore di Pedagogia generale e sociale presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università degli Studi di Macerata, ha scritto un libro intitolato “L’Amore è musica”. Sostenitore della Pedagogia della Tenerezza, in base alla quale l’affettività (la “ri-sonananza emotiva”) costituisce una componente obbligatoria delle relazioni educative sviluppate da ogni pratica sociale, il suo saggio è una riflessione sull’entusiasmo-innamoramento adolescenziale per la musica, condotta sia dal lato dell’adolescente (e della sua famiglia), sia da quello di coloro che la musica la producono (le pop-rock star), il tutto supportato da un dato psicoanalitico secondo cui la musica ha a che fare con la ricerca della madre e del suo amore. Cosa sono per voi dunque Musica e Amore, come avviene questo binomio in “Pray to stay”?
 
Le Basour
Riteniamo che la musica sia la colonna sonora della nostra vita, ogni luogo, ogni momento ha la canzone giusta e ci fa riassaporare momenti ed emozioni “vecchie” anche di 20 anni.
Il binomio magico si riflette in questo modo: Le Basour danno emozioni che si trasformano in Musica, Parole e Amore.
 
Davide
Perché uno strumentale intitolato 432 Hz? Si raccontano molte cose intorno alle accordature su questa frequenza invece che a 440 del La centrale come convenzionalmente adottato nel ‘900 dall’American Standards Association. Avete per altro usato, in questo brano, questo tipo di accordatura?
 
Le Basour
432 Hz è la frequenza armonica dell’universo. Quando abbiamo scritto questa canzone, chiudendo gli occhi, ci immaginavamo di essere al centro dell’universo dove noi eravamo parte della creazione, della vita. L’accordatura 432 Hz la utilizziamo nelle nostre esibizioni live proprio per studiare la reazione del pubblico.
 
Davide
Perché avete scelto, tra i vostri pezzi, di riproporre la cover di un classico degli Ultravox, “Dancing with tears in my eyes”?
 
Le Basour
Gli anni 80 sono magici, ci sono un sacco di belle canzoni.
Per portare con noi un pezzo di storia abbiamo scelto una canzone che poteva stare nelle nostre corde ecco perché Dancing e gli Ultravox.
 
Davide
Quali band e musicisti o quali dischi in particolare vi hanno più influenzato finora?
 
Le Basour
Noi ascoltiamo qualsiasi tipo di musica, c’è la musica che ci piace e la musica che non ci piace. Personalmente mi piace molto la musica Rock e questo perché mi da energia.
Vi faccio un esempio, un’auto senza benzina non va da nessuna parte, bene, io sono l’auto e la benzina è la musica Rock assieme non ci fermeremo mai.
 
Davide
Avete programmato un tour italiano e un tour europeo che toccherà o sta già toccando le più importanti città. Come sta andando e dove suonerete prossimamente?
 
Le Basour
Abbiamo deciso di realizzare e partecipare esclusivamente a degli Eventi con il coinvolgimento di Radio Tv ecc… Vogliamo fare degli Show dove la musica è l’ingrediente principale ma allo stesso tempo aggiungiamo balli coreografie ed effetti speciali… cioè gli ingredienti per uno spettacolo.
Fare questo non è facile sia dal punto di vista organizzativo che economico ma presto avremo una decina di date in Italia importantissime. Ne cito un paio ricordando prossimamente la nostra presenza all’Home Festival e al Festival Suoni di Marca, due manifestazioni che contano un’affluenza di oltre 30.000 presenze giornaliere.
 
Davide
La bambina in copertina dai capelli rossi mi ha ricordato la corona del Sole fiammeggiante, in un secondo momento anche la stella fiammeggiante Sirio (“il Sole dietro il Sole”). Una immagine densa di vita e rinnovamento. Cosa volevate esprimere? E cosa rappresenta il vostro logo, quei due triangoli appaiati e rivolti entrambi verso l’alto?
 
Le Basour
Dici bene Davide…”Una immagine densa di vita e rinnovamento” è proprio l’emozione che noi abbiamo provato nel vedere gli scatti della copertina dell’album. Per noi la copertina è un elemento attivo e trasmette la voglia di vivere, basti pensare al significato del sole nell’antico Egitto. Il logo si collega proprio a questo due piramidi che trasmettono la vita rivolgendosi verso il cielo, il sole.
 
Davide
Allen, Skylle e Marnia. Possiamo infine sapere quali nomi si celano dietro questi alias e il perché della scelta di avere dei soprannomi?
 
Le Basour
I nostri nomi nella vita sono normali. Dopo il lavoro ognuno di noi si spoglia del nome di origine e diventa Allen, Skylle e Marnia, all’inizio è stato difficile perché non eravamo abituati ma ora lo siamo.
Ora la nostra domanda è: “come ci chiamavamo prima?….”
 
Davide
Cosa seguirà?
 
Le Basour
Seguirà a breve una promozione della band in Europa con degli Opening Act con l’obiettivo di far conoscere la nostra musica e il progetto Le Baosur.
 
Davide
Grazie e à suivre…

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