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Intervista con il Quintetto Esposto

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Il 20 Settembre 2014 è uscito “Al Pianterreno”, il nuovo disco dei Quintetto Esposto, band bresciana che dopo i buoni riscontri raccolti dall’EP “Naufraghi”, torna sul mercato discografico con un full-lenght di dieci canzoni inedite, tre delle quali già presenti nella precedente fatica del combo lombardo. I titoli: Gitana, Corrida di anime, Ballata del naufragio, La vecchia Betsie, Al pianterreno, Capri, Notti di liquore, Per Elizabeth, Chiamata alle arti, Sipario. Registrato presso gli studi Indiebox di Brescia, l’album è stato interamente autoprodotto ed è disponibile attraverso ITunes e tutte le piattaforme digitali. 

Matteo Ceragioli – Voce
Edoardo Baroni – Chitarra, Balalaika
Luca Capoferri – Piano, Fisarmonica
Federico Bianchetti – Basso
Nicola Romano – Batteria
 
 
Risponde Nicola Romano – Batteria
 
Intervista
 
Davide
Ciao. Quintetto, ok, ma perché “Esposto”?
 
Quintetto Esposto
La storia del nostro nome è molto divertente e simpatica, il nostro chitarrista Edoardo suonava con un gruppo chiamato trio nascosto, un po’ per ironia un po’ per contrapposizione abbiamo deciso di chiamarci quintetto esposto!
 
Davide
Nella vostre canzoni riecheggiano Paolo Conte, Massimo Bubola, Avion Travel, un certo cantautorato squisitamente italiano e comunque originale e di qualità. Da quali artisti avete tratto maggiore linfa per arrivare a questo vostro risultato?
 
Quintetto Esposto
Gli artisti da cui abbiamo tratto maggiora ispirazione sono i protagonisti della tradizione cantautorale italiana, da De Andrè fino ad oggi con i Negrita.
 
Davide
Come sono nate queste canzoni e quale racconto o pensiero le accomuna?
 
Quintetto Esposto
Le nostre canzoni nascono dalla collaborazione di tutti, lavoriamo prima sulla musica e secondariamente sul teso, in realtà non c’è un particolare pensiero che le accomuni, vogliamo semplicemente comunicare noi stessi, le nostre certezze e la nostra confusione, i nostri sentimenti e i nostri dubbi.
 
Davide
Non conosco personalmente molti nomi di musicisti più recenti legati a Brescia, a parte Timoria, Francesco Renga, Matmata, Fraulein Rottenmeier, Plan de Fuga, The R’s e pochi altri. Che situazione c’è nella vostra città da questo punto di vista? Cosa significa fare musica per voi partendo da Brescia?
 
Quintetto Esposto
Nell’ultimo periodo Brescia sta facendosi sentire dal punto di vista musicale, come citato da te vengono in mente timoria, Renga, Plan de fuga e Omar Pedrini, nomi noti al grande publico, ma esistono anche tantissime altre realtà più piccole e di ogni genere, dal country al folk allo ska e perché no, anche al cantautorato. Negli ultimi anni è stato attuato un processo di riqualificazione del territorio per un quartiere del centro della nostra città e in questo quartiere hanno iniziato a nascere un sacco di piccoli locali, ognuno dei quali dà la possibilità di suonare e di farsi conoscere, certo, non parliamo di grandi live club, ma forse anche questa realtà, cosi intima può essere una delle motivazioni di questa esplosione di talenti. 

Davide
Perché in copertina avete scelto di rappresentare un rudere, anzi i ruderi di una casa? 

Quintetto Esposto
La nostra scelta è stata guidata dal nome dell’album, ci siamo immaginati di trovarci effettivamente ad un pianterreno e di non avere idea di cosa ci aspetta, di quale sarà la nostra storia, un mistero, un’incognita, proprio come una casa diroccata, non si sa cosa ci sia dentro, cosa aspettarsi, dove si verrà condotti 

Davide
Avete intitolato il vostro disco con il titolo di una canzone contenuta al suo interno:  “Al pianterreno”. La musica di molti gruppi nasce nelle cantine, dove ci si ritrova per provare. È stato anche un modo di dire che quella fase iniziale “sotterranea” è terminata o per quale altro motivo in particolare avete scelto questa canzone per dare il titolo a tutto il lavoro? 

Quintetto Esposto
Abbiamo scelto di intitolare il disco Al pianterreno perché essendo il nostro primo album è la nostra partenza. Non sappiamo dove ci porterà, non sappiamo nulla della nostro futuro, siamo al pianterreno e vogliamo iniziare a salire le scale 

Davide
Noi italiani abbiamo dimenticato che la musica non è solo intrattenimento, ma è una necessità dello spirito. Questo è grave perché significa spezzare delle radici importanti della nostra storia. Questo ha detto Riccardo Muti. Cosa volete raggiungere attraverso la vostra musica? 

Quintetto Esposto
Chiaramente non ci vogliamo sostituire a Donizetti,Verdi, Rossini, Puccini e altri mostri sacri della musica classica che ben conosciamo e a cui Riccardo Muti allude quando fa quel discorso. Nel nostro ambito, le radici importanti della nostra storia le hanno piantate i grandi della musica cantautoriale: Giorgio Gaber, Paolo Conte, Fabrizio de Andrè.. Al giorno d’oggi nella musica italiana viene a mancare la qualità che c’era un tempo, noi (senza nessuna arroganza ovviamente) cerchiamo di restituire alla musica cantautoriale italiana quella che è la qualità originaria, che col passare degli anni è andata persa. 

Davide
Cosa farete ora e cosa seguirà? 

Quintetto Esposto
Ora stiamo lavorando duramente e con molto entusiasmo al prossimo album, che registreremo in uno studio ligure all’inizio del 2015. Per ora non possiamo svelarvi nulla di più! 

Davide
Grazie e à suivre… 

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