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Carnival Zombie

8 min read
gioco per 1-6 persone
Autore: Matteo Santus
Editore: Raven Distribution (www.raven-distribution.com)
 
Venezia nasconde un terribile segreto: nel fondale della laguna è sepolto da millenni un mostro enorme, un Leviatano che ora si sta risvegliando (o meglio, rianimando) e minaccia di distruggere tutta la città. E con esso si è rianimata anche un'orda di zombie, che ha assalito gli abitanti di Venezia, ingrossando con essi le sue fila, e ha attaccato anche i protagonisti di questo gioco, che hanno deciso di combattere. I personaggi sono rappresentati da versioni "letali" delle classiche maschere del carnevale, e quindi abbiamo Capitan Terror al posto di Capitan Spaventa, Hellequin al posto di Arlecchino e così via (ma se preferite potete continuare a chiamarli con il loro solito nome), sei personaggi che cercheranno di uscire dalla città (o di uccidere il Leviatano) in questo gioco cooperativo.
Devo dire che la storia è originale e coinvolgente, e rappresenta una valida alternativa alla classica ambientazione a base di zombie (un genere effettivamente un po' abusato). Il gioco è pubblicato dalla Raven Distribution, ma è stato ideato dalla Albe Pavo, che aveva già realizzato "Winter Tales", un gioco a metà strada tra un boardgame e un gioco di narrazione, ambientato in una versione cupa e opprimente del mondo delle fiabe (e anche questa Venezia non scherza, altro che allegro carnevale).
La scatola è di grande formato (ma non è molto piena) e contiene:
·la plancia,
·sei schede per i personaggi,
·un mazzo di carte per gli oggetti e una per gli eventi casuali,
·segnalini di cartone per i personaggi e per tenere traccia di tutti gli elementi di gioco,
·cubetti di legno per gli zombie (qui definiti come "infetti"),
·segnalini di legno per i boss,
·un sacchetto di stoffa,
·i regolamenti in italiano e inglese.
I materiali sono robusti (tutti le pedine di cartone hanno un rivestimento lucido, come in "Last Night on Earth" e negli altri giochi della stessa serie) mentre le schede dei personaggi sono un po' sottili, lo stile grafico è molto appropriato (l'autore è riportato con lo pseudonimo di Jocularis) e rende bene l'aspetto cupo e apocalittico dell'ambientazione. Essendo un prodotto italiano, non ci sono problemi per la lingua: tutte le scritte sulle carte sono in italiano e inglese, e per il resto si fa largo uso di simboli (anche se per molti, come i poteri dei nemici, bisogna comunque far riferimento al regolamento). Conviene imbustare le carte evento, dato che andranno utilizzate molto spesso durante il gioco, per gestire tutti gli eventi casuali (ed essendo solo diciotto, il mazzo verrà continuamente mischiato).
Una partita si articola su un numero massimo di tre giorni e quattro notti: durante ogni notte i giocatori devono affrontare l'assalto degli infetti (si useranno sempre tutti e sei i personaggi, indipendentemente dal numero dei giocatori), difendendo il rifugio in cui si sono riparati, mentre al giorno il gruppo si muove sulla mappa di Venezia verso uno degli obiettivi; ho parlato di obiettivi dato che ci sono quattro modi per vincere: fuggire da Venezia via terra (attraversando il Ponte della Libertà), via mare (navigando con una barca nella laguna) o via aria (contattando un dirigibile da Piazza San Marco e aspettando il suo arrivo in un cimitero sull'Isola di San Michele), oppure distruggendo il Leviatano con una Bomba Sacra da attivare nella Chiesa di San Pantaleone. Queste quattro alternative sono in pratica quattro differenti scenari per il finale di partita, per aumentare la longevità del gioco.
La partita inizia con la notte del primo giorno, per terminare nella notte del quarto (se nell'ultima notte non si è in grado di affrontare uno degli scenari, la partita è persa), la partita può terminare anche prima con la sconfitta dei giocatori se vengono tutti sconfitti, ovvero tutti perdono il loro ultimo punto di resistenza (in questo gioco è rappresentata da una traccia "stress", divisa in otto caselle). Durante la notte si gioca nella parte centrale della plancia, al centro c'è un cerchio suddiviso in quattro caselle in cui si possono spostare le pedine dei personaggi (il "rifugio"), tutto intorno ci sono tre zone concentriche (i "gironi") suddivise in quattro "bolge" (corrispondenti ai quattro settori del rifugio), ognuna delle quali suddivisa ulteriormente in due (gli "antri"). In ogni antro del terzo girone vengono posizionati tre cubetti pescati a caso dal sacchetto, corrispondenti a quattro tipologie di infetti; in più per ogni notte c'è un certo numero di "boss", infetti più forti e resistenti, dotati ognuno di un'abilità particolare. Sia infetti che boss hanno uno spazio sulla plancia che ne riporta le caratteristiche (velocità, resistenza e danni che infliggono), le abilità e un disegno.
Il terreno di gioco viene differenziato da alcune tessere "ostacolo" pescate e piazzate casualmente, e da tessere "rifugio" (gli ostacoli aumentano la difficoltà mentre i rifugi aiutano i giocatori). Infine, intorno al rifugio vanno piazzate le "barricate", cubetti color legno che ostacolano l'avanzata degli infetti.
La fase della notte dura quattro "ore", ognuna delle quali suddivisa in queste fasi:
·si piazzano nuovi infetti nel terzo girone,
·si muovono tutti i boss e gli infetti verso il rifugio (fino alle barricate se presenti, sugli spazi delle barricate se sono già state eliminate tutte),
·azioni dei personaggi,
·attacco dei boss e degli infetti sulle barricate (se ancora presenti) o sui personaggi (se si trovano già negli spazi delle barricate).
Un personaggio può effettuare una di queste azioni (una seconda può essere eseguita spendendo un punto stress):
·muoversi da una casella all'altra del rifugio,
·fare fuoco, verso una casella della bolgia in cui ci si trova,
·combattere in corpo a corpo, contro un boss o un infetto che si trova sulle barricate.
In questo gioco tutte le azioni di combattimento vengono risolte senza dadi o carte, i personaggi hanno tutti un'arma da fuoco che può sparare un certo numero di volte, ad una determinata distanza  e fa automaticamente un numero di danni prestabilito (stessa cosa per il corpo a corpo), quindi tutto può essere pianificato e risolto in modo molto strategico, cercando di massimizzare le caratteristiche dei personaggi limitando i danni che verranno inflitti da boss e infetti. Oltre a queste azioni, ogni personaggi ha un'abilità speciale che lo caratterizza, ad esempio Colombina è una tiratrice scelta e può colpire boss e infetti anche se sono coperti da ostacoli o altri infetti, Arlecchino è molto agile e può fare un movimento extra e così via.
Si potrebbe storcere il naso per l'assenza di miniature: i cubetti non sono proprio l'ideale per rappresentare un'orda di infetti repellenti e micidiali, però servono ad implementare una determinata meccanica: quando un giocatore elimina un infetto, deve farlo cadere su una piccola plancia di cartoncino (a forma di lapide), se il cubetto rimane lì tutto OK, se tocca il tavolo viene rimesso sulla plancia, nel terzo girone (l'infetto si è "rialzato" e riprende a combattere) e il giocatore riceve uno stress. In realtà sarebbe stato possibile utilizzare miniature per i personaggi e per i boss, ma capisco che in questo modo si siano potuti contenere i costi (spero comunque in un'espansione, alla fine si tratterebbe solo di quattordici miniature).
Nota: se un personaggio riceve più di cinque punti stress entrerà nello stato "terrorizzato" e ogni cubetto che farà cadere sul tavolo darà uno stress a tutti i personaggi e non solo a lui, e se ne riceve otto va KO e non può più agire per quella notte (ma potrà essere rianimato nel giorno successivo, se sopravvive almeno un personaggio). Fra i cubetti che si possono pescare dal sacchetto ci sono anche quelli neri, che bloccano un personaggio vietandogli di poter scegliere una seconda azione (il Dottor Peste potrà rimuoverli con la sua abilità speciale).
Se i personaggi sopravvivono alla notte, potranno effettuare una fase giorno, nella quale si sposteranno sulla mappa di Venezia verso il loro obiettivo, e potranno anche riposarsi (riguadagnando due punti stress), procurarsi barricate (tre, da usare nella successiva fase notte), usare una delle loro abilità personali, oppure cercare. Cercando potranno trovare oggetti (ogni personaggi pesca da un mazzo personale) o superstiti (cubetti azzurri, che andranno aggiunti al sacchetto e che, se portati in salvo quando escono, aumenteranno le capacità del Dottor Peste), ma c'è sempre il rischio di incontrare degli infetti, che aumenteranno il proprio stress.
L'ultima notte viene giocata seguendo le regole speciali dell'obbiettivo che i giocatori si sono posti: il ponte è un combattimento in movimento, per il dirigibile bisogna resistere nel cimitero combattendo fino all'alba (e qui possono ritornare anche i boss!), per la bomba bisogna combattere nella chiesa cercando di innescare la bomba e sopravvivere fino all'alba, infine per la fuga in barca bisogna trovare una via di uscita disponendo correttamente le carte (il combattimento è molto limitato in questo scenario). Come avevo anticipato, questi quattro scenari aumentano la varietà delle partite, che possono anche essere giocate a tre diversi livelli di difficoltà. Se i giocatori riescono a uscire da Venezia (o uccidere il Leviatano) vincono la partita e potranno calcolare un punteggio che indicherà il loro livello di vittoria.
Come ho anticipato, Carnival Zombie è una piacevole variazione sul tema "apocalisse zombie", il gioco è discretamente strategico, visto che le azioni dei giocatori non sono quasi mai determinate da eventi casuali, il combattimento (il fulcro del gioco) risulta molto divertente, rendendo bene l'idea dell'assalto incessante dei nemici. Il gioco scala bene da uno a sei giocatori, ma bisogna tenere presente il consiglio che viene dato, sotto forma di variante, di limitare al massimo le comunicazioni fra i giocatori durante il combattimento: infatti mancando qualunque elemento nascosto o limitazione di tempo, un giocatore potrebbe prendere le decisioni per tutti e quindi limitare il divertimento degli altri. Tra gli altri punti di forza c'è la veste grafica, e il costo non eccessivo mentre la durata non è proprio contenuta (non è interminabile, ma potrebbe durare più del dovuto, se fra voi ci sono giocatori che pensano troppo); fra i difetti, oltre al pericolo del "giocatore regista" c'è la limitazione dei personaggi, che sono solo sei e sempre con le stesse abilità (anche se gli oggetti posseduti contribuiscono a diversificare le partite, non sono in un numero così elevato da renderle sempre differenti).
Se vi piacciono i collaborativi e ne state cercando uno che si distingua dalla "massa", Carnival Zombie è proprio quello che fa per voi, e poi, tra poco è proprio il periodo adatto!

 

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